Italia
Abbastanza delicata la situazione che si è creata in Rai, con le dimissioni del presidente Lucia Annunziata, specie perché il tutto avviene in prossimità della campagna elettorale.
Quali saranno i criteri che si seguiranno per la nuova nomina? Questo interrogativo pesa su molti, anche perché ieri il Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi ha firmato la Legge Gasparri, che prevede nuove procedure per la nomina dei vertici Rai.
Fino a oggi, le nomine spettavano ai presidenti di Camera e Senato, ma ai sensi della nuova legge il successore della Annunziata sarà nominato dal Ministro dell”Economia, Giulio Tremonti.
Secondo gli articoli 20 e 21 della legge Gasparri, la Rai avrà un Cda di 9 membri che resteranno in carica tre anni e rieleggibili una sola volta.
Fino alla prima fase della privatizzazione (alienazione del 10% del capitale), sarà la Commissione di Vigilanza a nominare sette membri del Cda (con voto limitato ad uno, cioè 4 alla maggioranza e 3 all”opposizione), mentre gli altri due, tra cui il presidente, saranno invece scelti dal Ministero dell”Economia. La nomina del presidente diventa efficace con il sì, a due terzi, della Vigilanza.
Le nuove disposizioni entreranno in vigore 15 giorni dopo che il testo sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.
E” ormai certo che perquesto periodo transitorio i presidenti di Camera e Senato, Pier Ferdinando Casini e Marcello Pera, non procederanno alla nomina di alcun presidente.
Sembra altrettanto certa la volontà di affidare la presidenza ad interim a Francesco Alberoni, nella sua qualità di consigliere anziano.
Secondo alcune indiscrezioni, è possibile che già entro questa settimana sia fatto un nuovo presidente di garanzia. Qualora infatti Lucia Annunziata confermasse le dimissioni, formalizzandole con una lettera al presidente del collegio sindacale, Marcello Bigi, non è affatto escluso che si proceda alla nomina di un nuovo presidente di garanzia da parte dei presidenti delle Camere.
Anche se i presidenti del Senato e della Camera escludono l”ipotesi di un reintegro da parte loro del Cda, attraverso la nomina di un nuovo presidente, perché la Legge Gasparri è già stata firmata dal Capo dello Stato ed è stata pubblicata stamani sulla Gazzetta Ufficiale.
Ieri pomeriggio la Annunziata ha indetto una conferenza stampa per comunicare ai giornalisti la propria decisione di lasciare i vertici di Viale Mazzini.
¿Mi dimetto ¿ ha spiegato ai presenti – per sottolineare che i limiti del pluralismo sono stati superati e che questo Consiglio opera in condizioni di illegittimità¿. A provocare le dimissioni, tra i motivi principali ¿una serie di nomine chiave per la gestione dell”azienda e di alcune sue società consociate¿ proposte dal Direttore generale Flavio Cattaneo al Consiglio ¿con meno di tre ore di preavviso¿.
Questo ¿ ha detto il presidente – avviene a spregio di ogni regola del diritto societario.
Il Cda si è riunito qualche ora dopo, sotto la presidenza di Francesco Alberoni, e ha varato, come previsto, le nuove nomine.
¿Il Cda della Rai, riunitosi oggi pomeriggio – si legge in una nota congiunta dei consiglieri – ha operato nella piena legittimità dei poteri, assumendo le proprie decisioni nel rispetto della missione di servizio pubblico, del pluralismo informativo e nell”interesse dell”azienda che è patrimonio di tutti gli italiani¿.
Ed era proprio su queste nomine, che la Annunziata si è soffermata con i giornalisti: ¿Queste nomine, inviate in 18 pagine scritte a mano, a testimoniare la fretta e la mancanza di ogni rispetto di iter aziendale, stravolgono completamente il profilo dell”azienda, rendendo chiari i condizionamenti esterni e di fatto eliminando ogni pluralismo interno¿.
Aggiungendo con toni duri che ¿Questo è l”ultimo atto di una campagna organizzata dalla maggioranza tesa al controllo pieno del servizio pubblico¿.
Il presidente ha concluso dichiarando che di fronte a simili azioni, non può limitarsi a votare contro ¿¿dopo mesi di isolamento dentro il Cda e di mancanza di qualunque positiva interazione con la direzione generale, non posso che sottolineare la illegittimità di questo modo di procedere, nella maniera più dignitosa che io conosco: esercitando il mio ruolo di presidente di garanzia un”ultima volta (¿) Mi dimetto dunque per sottolineare che i limiti del pluralismo interno sono stati superati e che questo Cda opera ora in condizioni di illegittimità¿.
Nel merito della vicenda, è intervenuto il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che ha dichiarato di ritenere che alla base della decisione della Annunziata vi siano delle ¿motivazioni politiche¿.
Gasparri ritiene ¿sbagliato da parte di Annunziata aver minimizzato alcuni risultati di gestione della Rai che ha avuto bilanci economico positivi¿.
Il ministro ha poi aggiunto che ¿La presidente della Rai aveva detto tempo fa che se fosse stata approvata la legge Gasparri si sarebbe dimessa. Non so se questa coincidenza di tempo sia la motivazione. La presidente ha dato un”altra motivazione che io non condivido e trovo sbagliato¿.
¿Io sono un politico e quindi le rispetto però un presidente di garanzia non coincide molto con la denigrazione di un”azienda che anche come audience è vincente¿.
Dall¿opposizione di centrosinistra è arrivata solidarietà alla Annunziata. I senatori Esterino Montino e Vittoria Franco, componenti Ds della commissione dei Vigilanza, hanno dichiarato che ¿Le sue dimissioni sono un sintomo della situazione difficile e preoccupante nella quale versa l”emittenza pubblica televisiva. Abbiamo apprezzato in ogni momento i suoi sforzi per difendere il pluralismo sempre più a rischio nel nostro Paese. La sua uscita dal Cda Rai crea un vuoto e indebolisce l”autonomia e la qualità del servizio pubblico radiotelevisivo¿.
¿Ci sembra saggia la posizione del presidente della commissione di Vigilanza, Claudio Petruccioli – continuano Montino e Franco – che sostiene che questo Consiglio d”amministrazione non è più legittimato ad operare e che quindi va rinnovato secondo le nuove regole dettate dalla legge Gasparri appena approvata dal Parlamento¿.
Intanto ieri pomeriggio l¿Usigrai ha organizzato una manifestazione davanti agli uffici di Viale Mazzini.
In un comunicato il sindacato ha sostenuto la decisione della Annunziata di dimettersi.
L¿Usigrai chiede che ¿¿le Autorità di garanzia non restino mute e annuncino con chiarezza che l”esperienza di questo vertice è giunta al capolinea¿.
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