Italia
6 settembre 2002 – Il Consiglio dei ministri approva il disegno di legge.
1 aprile 2003 – Alla Camera cominciano le votazioni sugli articoli. Gli emendamenti presentati sono circa 700.
2 aprile 2003 – Passa un emendamento dell”opposizione, primo firmatario Giulietti (Ds), che riscrive l”articolo 15, uno dei pilastri della legge, e ripropone tra l”altro il limite delle due reti tv per i privati.
3 aprile 2003 – Camera approva il provvedimento a scrutinio segreto: 284 sì, 232 no.
8 luglio 2003 – Inizia in aula al Senato l”esame del ddl. Gli emendamenti sono quasi 5.500.
16 luglio 2003 – Il Senato approva l”articolo 15 del ddl. Tra le novità più significative, l”estensione al 31 dicembre 2008 del termine entro il quale i gruppi tv non potranno acquistare giornali e una ridefinizione del paniere sistema integrato delle comunicazioni (Sic). Confermata la quota del 20% come limite di raccolta massima di risorse del Sic per uno stesso soggetto e quella del 10% per il gruppo Telecom. Il 17 passa l”articolo 20 che riguarda la privatizzazione della Rai e la nomina entro il 28 febbraio 2004 del nuovo cda Rai.
22 luglio 2003 – Il Senato approva un emendamento del relatore Grillo (FI) che consente di prolungare la validità delle concessioni e delle autorizzazioni per le trasmissioni in analogico (compresa, quindi, Retequattro) fino al 2006. In serata l”aula approva il ddl con 160 sì, 122 no e 5 astenuti.
18 settembre 2003 – Il disegno di legge torna in aula alla Camera. Circa 400 gli emendamenti presentati dall”opposizione.
23 settembre 2003 – L”aula di Montecitorio respinge a voto segreto le pregiudiziali di costituzionalità.
1 ottobre 2003 – Inizia l”esame degli emendamenti e la maggioranza va sotto su un emendamento Prc all”articolo 10, che prevede il divieto ai minori di 14 anni negli spot e nei messaggi pubblicitari.
2 ottobre 2003 – A Montecitorio si replica: Cdl ancora battuta su un emendamento della Margherita all”articolo 24, sulla radio digitale. Con 318 sì e 261 no, l”aula dà poi il via libera alla legge, che torna così al Senato in quarta lettura.
25 novembre 2003 – Braccio di ferro tra maggioranza e opposizione in commissione Lavori Pubblici al Senato. La Cdl vuole stringere i tempi, l”Ulivo fa ostruzionismo su ognuno degli oltre 300 emendamenti. Il voto slitta al 2 dicembre per consentire alla commissione di continuare la discussione.
2 dicembre 2003 – L”aula di Palazzo Madama approva in via definitiva la legge: 155 sì, 128 no e nessun astenuto.
15 dicembre 2003 – Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi rinvia il provvedimento alle Camere.
23 dicembre 2003 – Il consiglio dei ministri approva il decreto legge cosiddetto salvareti, che evita il passaggio di Retequattro su satellite e lo stop alla pubblicità su Raitre. Il giorno dopo, Ciampi lo firma.
21 gennaio 2004 – L”Aula della Camera stabilisce che vengano riesaminati e modificati solo undici articoli del provvedimento: sette direttamente interessati dal messaggio di rinvio del Capo dello Stato e quattro contenenti date in scadenza (tra queste, quella relativa al rinnovo dei vertici Rai).
28 gennaio 2004 – Il Senato approva il decreto, che passa alla Camera.
3 febbraio 2004 – Dopo le modifiche in commissione (tra queste, i tagli al Sic, l«allungamento in vità del cda Rai, la verifica dell”effettivo ampliamento del pluralismo attraverso il digitale affidata all”Authority), il ddl torna in Aula alla Camera, ma viene stoppato dai franchi tiratori e rinviato in commissione.
16 febbraio 2004 – In Aula a Montecitorio arriva il decreto, sul quale viene posta la fiducia. A causa dell”ostruzionismo dell”opposizione, il via libera slitta al 20 febbraio.
23 marzo 2004 – Dopo le ulteriori modifiche effettuate dalle commissioni, il disegno di legge torna sul tavolo dei deputati: questa volta la maggioranza è coesa e in tre ore approva tutto l”articolato.
24 marzo 2004 – Sì della Camera al provvedimento, con 311 voti favorevoli e 246 no. Il ddl torna al Senato.
6 aprile 2004 – L”Aula del Senato approva la proposta del presidente della commissione Lavori Pubblici Luigi Grillo (FI) di limitare il riesame della legge ai soli undici articoli già modificati dalla Camera.
22 aprile 2004 – L”assemblea di Palazzo Madama boccia le pregiudiziali di costituzionalità.
27 aprile 2004 – Inizia l”esame dell”articolato, che si conclude il 29
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