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Il colosso giapponese dell¿elettronica di consumo Sony è pronto a lanciare sul mercato il proprio servizio Connect, un sito a pagamento di downloading di musica.
L¿offerta renderà disponibili agli utenti americani 500.000 brani a 99 centesimi di dollaro a traccia e a 9,95 dollari per un album.
La musica potrà essere letta da tutti i computer, ed essere registrata grazie a un software fornito da Sony sul proprio sito Internet.
Il servizio sarà disponibile per la Francia, la Gran Bretagna e la Germania a partire dal prossimo mese.
Il lancio di questo servizio era inizialmente previsto per il mese di giugno, ma il Gruppo è riuscito a mettere online Connect in anticipo.
La società giapponese probabilmente ha ridotto i tempi per mettersi immediatamente in concorrenza con il leader del mercato della musica digitale, iTunes di Apple.
Gli analisti temono però che sia ugualmente tardi, vista l¿avanzata della società di Steve Jobs, che sta guadagnando di giorno in giorno fette importanti del settore.
Apple dispone di un catalogo di 700.000 brani e, stando ai dati dichiarati dalla società, sarebbero 2,5 milioni le tracce scaricate settimanalmente dal sito, vale a dire circa il 70% del mercato.
Il presidente Steve Jobs ha annunciato l¿intenzione del Gruppo di accelerare su questo settore, per poter arrivare a ¿vedere 140 milioni di brani l¿anno¿.
La società giapponese, pioniere nel settore della musica “da passeggio” con il suo lettore Walkman lanciato 25 anni fa, si dichiara pronta a competere con Apple sul suo stesso terreno, quello della musica online legale.
Jay Samit, Direttore generale di Connect ha spiegato che oggi ¿miliardi (di brani musicali) vengono scaricati illegalmente dalla Rete, mentre solo alcuni milioni sono venduti. Cercheremo di estenderci proprio questo tipo di mercato¿.
Phil Leigh, analista da Inside Digital Media, dichiara che ¿Sony è un¿etichetta forte, per cui sarà un operatore importante del mercato, ma il proprio successo dipenderà essenzialmente dalla propria capacità a presentare un prodotto capace di competere con l”iPod¿, il lettore di musica digitale commercializzato da Apple.
Il gigante giapponese da qualche mese ha annunciato l¿uscita di lettore portatile di Cd, Hi-MD, che dovrebbe arrivare sul mercato proprio in queste settimane.
Ma Apple non è la sola minaccia per Sony. Il Gruppo dovrà fare i conti anche con altri operatori del settore della musica digitale, tra cui Wal Mart.
Il numero uno al mondo nella grande distribuzione ha annunciato a fine marzo il lancio del proprio sito, che offrirà la possibilità di scaricare musica a prezzi veramente competitivi, si parla di 88 centesimi per traccia.
Le manovre sul mercato della musica fanno sicuramente capire come ormai il trend del settore spinga gli operatori verso l¿offerta di musica sul Web, per combattere il downloading illegale.
Secondo gli ultimi dati, sono sempre di più gli utenti che si rivolgono ai siti legali per acquistare Mp3, cosa che comincia in qualche modo a tranquillizzare gli operatori del settore.
Nel 2003, gli europei hanno acquistato oltre tre milioni di file musicali dal primo music store d¿Europa, la 0D2 di Peter Gabriel, alimentando così le speranze di una ripresa dell”industria musicale.
Sicuramente è un po¿ troppo presto per parlare di svolta, si parla infatti ancora di pochi milioni di download, ma per le case discografiche, al quarto anno consecutivo di declino nelle vendite di Cd, è una gran cosa.
Il downloading legale sta comunque ridando una possibilità a quanti hanno combattuto in questi anni contro i servizi gratuiti di file-sharing, come KaZaA.
Molti osservano che la pirateria sarebbe conseguenza dei prezzi dei Cd, considerati eccessivi, visto che si tratta di un prodotto di cui i maggiori fruitori sono i giovani, la maggior parte ancora studenti.
E forse, è proprio questo che dovrebbero capire in primo luogo le major discografiche.
Per meglio dire, la pirateria ha messo in crisi il mercato della musica, e questo è indubitabile, ma perché c¿è stata questa gran corsa al downloading illegale la Rete? Se lo chiedessimo ai giovani risponderebbero senza esitazione perché i Cd costano troppo.
Siamo tutti d¿accordo nella necessità di perseguire la pirateria, ma sono necessari interventi anche d¿altro tipo. Magari anche sulle stesse percentuali che su ogni contratto trattengono le case discografiche.
E poi, ancora un¿ultima cosa, sarebbe proprio il caso di cominciare a considerare maggiormente Internet come un canale di vendita di musica a buon mercato. Allora forse sì, potremmo veramente cominciare a parlare di ripresa del settore.
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