Italia
Tanto tuonò che piovve. Questo pomeriggio Lucia Annunziata ha lasciato la presidenza della Rai. Come aveva detto fin da subito, una volata approvata la Legge Gasparri ha lasciato il suo incarico. E così è stato.
La Annunziata ha indetto una conferenza stampa prima del Cda fissato per le 15.00 nella sede Rai di Milano,in corso Sempione, per informare i giornalisti della propria decisione.
Il presidente ha lasciato intendere di aver abbandonato il suo incarico ¿contro l”occupazione dell”azienda¿ in procinto, a suo giudizio, attraverso le nomine che il Cda sta per varare.
¿Mi dimetto ¿ ha spiegato ai giornalisti – per sottolineare che i limiti del pluralismo sono stati superati e che questo Consiglio opera in condizioni di illegittimità¿. A provocare le dimissioni, tra i motivi principali ¿una serie di nomine chiave per la gestione dell”azienda e di alcune sue società consociate¿ proposte dal Direttore generale Flavio Cattaneo al Consiglio ¿con meno di tre ore di preavviso¿.
Questo ¿ ha detto il presidente – avviene a spregio di ogni regola del diritto societario.
La Annunziata ha definito queste proposte frutto di ¿condizionamenti esterni¿ e, vero e proprio, ¿ultimo atto di una campagna organizzata dalla maggioranza tesa al controllo pieno del servizio pubblico¿.
Aggiungendo che tutto questo avviene con il benestare del Consiglio che ¿¿fin dall”inizio ha autorizzato un”interpretazione forzata dei regolamenti che ha trasformato il Cda in una buca delle lettere nella quale vengono ratificate decisioni prese in luoghi altri che non sono quelli aziendali¿.
””Queste nomine, inviate in 18 pagine scritte a mano, a testimoniare la fretta e la mancanza di ogni rispetto di iter aziendale, stravolgono completamente – ha detto ancora il presidente Rai – il profilo dell”azienda, rendendo chiari i condizionamenti esterni e di fatto eliminando ogni pluralismo interno¿.
Per la Annunziata il tutto, è frutto di una campagna organizzata dalla maggioranza tesa al controllo pieno del servizio pubblico.
E poi ha ricordato quelle che, secondo lei, sono le tappe più significative di questo processo: ¿un piano industriale votato senza l”approvazione della presidenza, perché concentrato in investimenti immobiliari di 800 mln di euro per il rifacimento degli studi a Roma e Milano¿.
Successivamente ha citato ¿la presentazione di un piano di riorganizzazione dell”azienda, anche questo votato con il parere contrario della presidenza, perché concentra in poche mani l”azienda, riducendo l”autonomia delle reti e dei giornalisti. Infine queste nomine che ratificano il progetto di occupazione della Rai, sono fatte non a caso dopo l”approvazione della Gasparri, e dopo una intensa campagna di delegittimazione della presidenza di garanzia, da mesi schiacciata sotto la maggioranza del 4 a 1, passata anche per attacchi personali e minacce al presidente¿.
Con queste nomine, spiega la Annunziata, si cambia radicalmente l”azienda sia nelle strutture che nei suoi dirigenti, ¿¿un atto che porta all”annullamento di ogni forma di autonomia e pluralismo a danno di almeno metà del Parlamento e di quella metà del Paese – ha continuato – che il Parlamento rappresenta. Tutto il potere viene concentrato nelle mani di pochi fedelissimi¿.
Il presidente ha concluso dichiarando che di fronte a simili azioni, non può limitarsi a votare contro ¿¿dopo mesi di isolamento dentro il Cda e di mancanza di qualunque positiva interazione con la direzione generale, non posso che sottolineare la illegittimità di questo modo di procedere, nella maniera più dignitosa che io conosco: esercitando il mio ruolo di presidente di garanzia un”ultima volta (¿) Mi dimetto dunque per sottolineare che i limiti del pluralismo interno sono stati superati e che questo Cda opera ora in condizioni di illegittimità¿.
La presidenza potrebbe adesso essere affidata in via transitoria al consigliere anziano, Francesco Alberoni.
E mentre la Annunziata annunciava alla stampa le proprie dimissioni, il presidente della Commissione di Vigilanza Claudio Petruccioli dichiarava di aver inviato un documento ai presidenti di Camera e Senato, nel quale si sostiene che di fronte le dimissioni del presidente Rai, che ricopriva un ruolo di garanzia, ¿¿cade l”equilibrio dal vertice della Rai e quindianche gli altri consiglieri dovrebbero automaticamente dimettersi¿.
Alle dimissioni della Annunziata il mondo politico ha prontamente commentato. Alessandro Cé, capogruppo della Lega alla Camera ha detto, “meglio tardi che mai. Negli ultimi giorni era diventata talmente evidentela sua faziosità, che già del resto conoscevamo bene, da non essere più compatibile con il ruolo che le era stato affidato“.
Per Ignazio La Russa, capogruppo di Alleanza Nazionale alla Camera, “siè dimessa da cosa?Da presidente di garanzia? Non lo era.L”Annunziata si lamenta di un”occupazione dell”azienda che non c”è″.
Grande soddisfazione anche per il vicepresidente dei senatori di Forza ItaliaPaolo Barelli: ¿Accogliamo con viva soddisfazione la notizia delle dimissioni di Lucia Annunziata dalla presidenza Rai“, e ha aggiunto “Fa ancora in tempo per le europee, non sarebbe certo una sorpresa”.
L”esponente di Fi spiega che la soddisfazioneè “motivata dal clima di assoluto scontro che la stessa Annunziata ha creato fin dal suo insediamento a Viale Mazzini con una condotta politica, di parte, che nulla aveva a che fare con il ruolo di garanzia per il quale era stata scelta”.
Per Barelli siè trattato di “una decisione doverosa” visto che “l”ex presidente ha assunto nei mesi posizioni spesso clamorose, contro il Dg Cattaneo, contro il Cda, contro gli interessi stessi dell”azienda”.
Ma l¿opposizione si è schierata compatta accanto al presidente Rai. “E” un nuovo golpe di Berlusconi contro il pluralismo radiotelevisivo“, ha sostenuto il segretario del Prc, Fausto Bertinotti.
¿Un gesto di grande responsabilità con cui si denuncia la prevaricazione che la maggioranza vuol compiere alla vigilia di un voto importantissimo per il Paese e l”Italia“, ha sottolineato Enzo Carra (Margherita).
“Alla Rai ¿ ha proseguito Carra – c”è uno stato gravissimo di legittimità. A questo puntoè necessaria l”elezione di un nuovo Cda secondo la legge Gasparri appena approvata”.
Lucia Annunziata era arrivata ai vertici Rai il 13 marzo scorso. Dopo che Paolo Mieli aveva rifiutato la presidenza.
Nata a Sarno nel 1950, Lucia Annunziata, prima di tornare in Rai, è stata direttore dell”agenzia ApBiscom, e ha alle spalle una brillante carriera di giornalista. La Annunziata ha una laurea in Storia e Filosofia.
Dal 1979 è diventata giornalista professionista. Ha scritto per Il Manifesto e poi per Repubblica come inviata dagli Stati Uniti. Nel 1993 è passata al Corriere della Sera.
La sua collaborazione con la Rai è cominciata nel 1995 con il programma Linea tre per Rai3. L”8 agosto del 1996 è diventata direttore del Tg3, ma l”esperienza si è conclusa alla fine di novembre nello stesso anno, con una lettera di dimissioni all”allora presidente Enzo Siciliano e al Direttore generale Franco Iseppi.
In Rai è tornata solo nel ”99 con un programma radiofonico, che definiva un “…appuntamento per esplorare non soltanto la politica estera ma anche la cultura e l”economia dal mondo“, le sue grandi passioni.
Nello stesso anno ha scritto un libro molto discusso, La crepa, dedicato alla tragedia di Sarno, in cui ha messo sotto accusa i ritardi dei soccorsi e della ricostruzione.
Nel 2000 ha iniziato la nuova avventura della direzione di ApBiscom, l”agenzia di informazione frutto di un accordo tra Associated Press ed e-Biscom, la società di telecomunicazioni e media fondata da Silvio Scaglia e Francesco Micheli.
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