Italia
Maxi sequestro a Roma di oltre 20.000 tra opere cinematografiche, Cd musicali e videogame, decine d”impianti di duplicazione, computer portatili.
I Carabinieri del Nucleo Operativo del quartiere Centocelle della capitale hanno scoperto un vero e proprio stabilimento clandestino per la masterizzazione.
Questa centrale di duplicazione si trovava in un appartamento sito nel quartiere popolare di Centocelle.
La casa appartiene a un commerciante di nazionalità egiziana di 35 anni da tempo residente in Italia. Qui, i militari hanno scoperto opere duplicate con le relative copertine, decine di impianti di duplicazione di supporti ottici con il relativo software, ma anche stampanti laser a colori, e numerosi Pc stabilmente connessi in Internet a banda larga. All”interno della casa, sono stati trovati dai carabinieri due immigrati di 25 e 30 anni, che sono stati denunciati a piede libero per violazione delle normative sui diritti d”autore.
Per lo stesso reato è stato tratto in arresto anche l¿egiziano proprietario della casa.
I responsabili di questo laboratorio clandestino rifornivano venditori ambulanti e negozi di Roma, ma anche singoli clienti, come hanno spiegato ai cronisti gli stessi militari.
La pirateria è uno dei più grossi problemi legati al mercato della discografia.
Le vendite globali di musica hanno fatto registrare un ulteriore calo del 7,6% nel 2003 a 32 miliardi di dollari. E¿ il quarto anno consecutivo.
Stiamo parlando dei peggiori dati mai avuti, da quando il Compact Disc è arrivato sul mercato.
Le stime sono state fornite nel mese di aprile dall”organismo commerciale che rappresenta le più grandi case discografiche del mondo. Si tratta dell¿International Federation of the Phonographic Industry (Ifpi), che accusa di questa lenta moria del mercato della musica la dilagante pirateria, la congiuntura economica non favorevole e la concorrenza di Dvd e videogiochi.
Secondo quanto riportava l”Ifpi, la vendita globale dei Cd è scesa del 9,1% nel 2003.
L”Ifpi rappresenta centinaia di etichette indipendenti di tutto il mondo e le major discografiche internazionali, come Warner Music, Sony Music, Universal Music, EMI e BMG.
Situazione critica anche per l¿Italia. Secondo quanto riportava una nota della Fimi (Federazione dell¿industria musicale italiana), il mercato audio è calato complessivamente del 7,87% a volume e del 7,69% a valore.
I dischi venduti nell”anno appena trascorso sono stati in totale 36 milioni circa rispetto ai 39 milioni del 2002. Globalmente il fatturato del 2003 è stato di 314 milioni di euro contro i 340 milioni dello scorso anno.
In quattro anni, dal 2000, il mercato discografico italiano ha perso in termini di fatturato il 14,44% con oltre 53 milioni di euro bruciati dalla crisi.
Le case discografiche fino a oggi non hanno proposto un¿offerta legale e sicura sufficientemente interessante da contrastare il mercato della pirateria.
L¿azione è stata per lo più caratterizzata da una lotta senza esclusione di colpi ai fornitori d¿accessi Internet, accusati di gestire servizi di scambio dei file online, facendo il gioco degli utenti pirati.
Questo ha spinto diversi operatori a scendere in campo contro gli Isp e a chiedere misure legislative più drastiche per i colpevoli di violazione della proprietà intellettuale.
Una guerra combattuta a colpi di denunce nei confronti degli utenti responsabili, che ha avuto una lieve incidenza sulla riduzione della pirateria, ma che ha aumentato l¿antipatia dei giovani nei confronti delle major discografiche.
Accusate invece dai giovani di vendere la musica a prezzi esageratamente alti.
Se rimane vero che i colpevoli debbano essere perseguiti e altrettanto vero che ormai non si può fare a meno di considerare anche questo aspetto del problema. E sono già tanti i cantanti italiani e stranieri che sembrano aver capito che per combattere la pirateria bisogna tagliare i prezzi dei Cd.
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