Italia
Le incursioni di virus e pirati sulle reti informatiche mondialisono in costante aumento e provocano sempre più problemi sia alle aziende che agli utenti privati.
Secondo i dati forniti da Assosecurity – un”associazione senza fini di lucro – quattro aziende italiane su dieci hanno subito attacchi informatici; il 94 per cento delle imprese deve affrontare quotidianamente il problema dei virus; un ulteriore dieci per cento ha patito accessi non autorizzati ai dati aziendali.
Numeri e cifre che testimoniano, una volta di più, la necessità di promuovere la cultura della sicurezza informatica e telematica nel mondo delle imprese e della pubblica amministrazione.
Con questo obiettivo, Assosecurity – nata lo scorso anno su iniziativa di Politecnico di Torino, Università degli studi di Torino, Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa, CSI-Piemonte, CSP-Innovazione nelle ICT e Istituto Superiore Mario Boella ¿ presenterà l¿11 maggio prossimo a Pisa un corso di formazione rivolto ai referenti della sicurezza aziendale, con particolare riferimento ai responsabili del trattamento dei dati personali negli enti locali e nelle imprese.
Il corso ¿ avverte l¿associazione ¿ non ha alcun risvolto commerciale, e si concentra in particolar modo sulla sicurezza delle comunicazioni.
Secondo i dati diffusi da autorevoli società di ricerca europee e americane, nell¿ultimo triennio le statistiche degli incidenti informatici a livello internazionale hanno registrato una violenta impennata: dalle 132 violazioni di sicurezza censite dal centro di coordinamento Cert nel 1988 si è passati alle 2.134 del ¿97 e alle 21.756 del 2000.
Tra novembre 2003 e gennaio 2004, in Italia, il 43% delle aziende con meno di 20 lavoratori dipendenti è stato colpito almeno da un virus
Il costo annuale imputabile a questi attacchi è calcolato intorno a 22 miliardi di euro. Una situazione che quest¿anno sembra destinata a peggiorare, dal momento che si sono registrati più allarmi virus nel primo trimestre 2004 che in tutto il 2003.
Il livello di protezione nel nostro Paese è comunque abbastanza buono, la percentuale è infatti inferiore rispetto a Paesi Bassi (55 %), Francia (44%) o Spagna (51 %), anche se più alta rispetto al Regno Unito (40%) e alla Germania (21 %).
Globalmente lo scorso anno gli episodi incriminati hanno superato quota 137mila: ciascuno di essi ha coinvolto anche centinaia di siti Internet contemporaneamente.
La diffusione del virus informatico ¿Love Bug¿, ad esempio, ha causato alle imprese degli Stati Uniti perdite per 8,7 miliardi di dollari; l¿84 per cento delle infezioni virali ha comportato mediamente la perdita di 20 giorni lavorativi e 10mila dollari di danni.
Rispetto allo scorso anno, sono aumentati gli attacchi definiti browser-based, studiati cioè per nel momento in cui si visita una pagina web apparentemente innocua, ma che contiene in realtà un codice per sabotare un computer o per carpire informazioni personali o altri dati confidenziali.
Sono diminuiti invece gli attacchi ad opera di virus e worm, benché continuino ad essere le maggiori minacce alla sicurezza IT, e le intrusioni in remoto.
Le reti telematiche, capaci di mettere in comunicazione decine di milioni di utenti nel mondo e regolarne buona parte dei rapporti economici, si confermano comunque obiettivi sensibili: da tutelare e difendere almeno come i luoghi fisici nei quali oggi si articola la vita sociale ed economica del pianeta.
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