Italia
Key4biz.it ha fatto pervenire ai componenti della Commissione Cultura del Senato della Repubblica la lettera di cui riportiamo il testo:
Egregi Senatori, Gentili Senatrici,
Negli ultimi mesi Key4biz.it ha seguito e riportato al lettore italiano le vicende che hanno accompagnato prima a Strasburgo (il 9 marzo 2004) e poi Bruxelles (appena qualche giorni fa) l¿approvazione della Direttiva europea sulla Proprietà intellettuale.
Abbiamo seguito dalla prima ora il percorso del Dl Urbani, contribuendo a mantenere desta l¿attenzione del pubblico italiano su un provvedimento che ha determinato perplessità ed in qualche caso sconcerto tra molti degli addetti ai lavori del nostro Paese, incontrando di converso il favore solo di una piccola nicchia delle industrie di settore.
Il Dl Urbani insiste sullo sviluppo della Società dell¿Informazione ed incautamente disegna misure inidonee ad affermarne le priorità, con conseguenti danni all¿affermazione della Rete ed in prospettiva al mondo delle imprese, ai servizi rivolti al cittadino, allo sviluppo economico complessivo del Paese.
Come indica ormai da tempo una consapevolezza condivisa e riscontrabile i tutti i territori della UE, lo sviluppo della Rete può e deve essere incentivato con misure idonee al suo sviluppo coerente, nel rispetto delle legittime prerogative di tutti coloro che partecipano, in varia misura alla sua crescita.
Il Dl Urbani centra un problema importante: la necessità di fronteggiare un grave fenomeno, quale quello della pirateria, ovvero della riproduzione illecita in violazione alle norme sul rispetto della proprietà intellettuale.
Ma lo fa nel modo sbagliato.
Ignorando quanto è stato faticosamente deciso in sede di Parlamento e di Commissione europea, dopo un serrato e complesso confronto tra tutti gli attori, con una modalità che nulla ha a che vedere con la compulsività procedurale imposta alle Commissioni Cultura di Camera e, ora, di Senato.
Oggi, con i suoi colleghi di Commissione date avvio alle audizioni di alcuni importanti soggetti della cosiddetta filiera, tutti investiti dalle gravi conseguenze che il Dl Urbani, se dovesse rimanere nel testo approvato dalla Camera, potrebbe scatenare.
Vi chiediamo di ascoltarne con accuratezza le istanze.
Esse sono espressione di un mondo complesso, quale quello dei nuovi prodotti e dei nuovi servizi della Società dell¿Informazione.
Prodotti e servizi che sono per loro natura globali.
Ogni vostra decisione in materia dovrà tener conto del confronto e degli obblighi internazionali a cui i regolamenti UE obbligano, dal momento che si tratta di settori con applicazioni globali le cui decisioni di funzionamento devono, ancor più di altre, uniformarsi ed armonizzarsi con procedure europee condivise.
La UE ha già fatto sentire la propria opinione in materia, con una lettera formale inviata al governo italiano.
Come intercettori e rappresentanti della opinione pubblica di settore, vi chiediamo sommessamente, ma fermamente, di affrontare e sostenere l¿iter al Senato proteggendo le ragioni di un sereno confronto su problematiche complesse che necessitano di approfondimento e di cooperazione tra gli schieramenti.
Siamo convinti che le ragioni del sereno ascolto delle istanze dei rappresentanti dei gruppi di interesse, possa affiancarsi a quelle di un corretto confronto di posizioni senza prevaricazioni in Aula, regola imprescindibile di democrazia, senza la quale le istituzioni uscirebbero mortificate e i principi democratici fortemente compromessi.
Con fiducia e stima
Raffaele Barberio
Direttore responsabile
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Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Archivio delle news sul Decreto Urbani, la Direttiva Europea e la Proprieta¿ intellettuale