Italia
Approvato dopo un anno di discussione il testo di riforma del sistema radiotelevisivo a firma del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri.
Il testo, che ha determinato per mesi e mesi scontri e polemiche sui suoi contenuti, è adesso Legge di Stato.
A votare a favore sono stati 142 senatori, 91 i voti contrari, 1 solo astenuto.
Al suo sesto passaggio parlamentare, a 19 mesi dal suo varo, il provvedimento dovrà adesso essere firmato dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e successivamente pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, prima di entrare in vigore.
Il testo era stato respinto lo scorso 15 dicembre proprio dal Capo dello Stato, che si era avvalso del potere che gli conferisce la Costituzione (art.74) di obbligare il Parlamento a riesaminare una legge già approvata.
Le osservazioni del Capo dello Stato, contenute in un messaggio di 5 pagine, riguardavano punti chiave del provvedimento, come il Sic, il sistema integrato di telecomunicazioni, il passaggio al digitale terrestre e il rischio di posizione dominante nel mercato della raccolta pubblicitaria. E infine la questione del trasferimento di Rete4 sul satellite.
Dopo aver richiamato diffusamente la sentenza 466 della Corte Costituzionale del 20 novembre 2002, e la deliberazione del 7 agosto 2001 dell”Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, il Presidente aveva segnalato i punti che a suo avviso erano compatibili o meno con il pronunciamento della Consulta.
La posizione di Ciampi aveva fatto ulteriormente slittare l¿approvazione del provvedimento e reso necessaria l¿immediata approvazione del Decreto Salvareti che evitava il passaggio di Rete4 e Rai3 sul satellite in attesa che venisse approvata la Gasparri.
Il Ddl così come modificato era stato approvato dalla Camera il 24 marzo scorso, a scrutinio segreto, con il voto favorevole di tutti i gruppi del centrodestra e quello contrario delle opposizioni. I sì sono stati 311, i no 246.
Per il ministro Gasparri, si tratta di una legge che ai cittadini ¿consente una maggiore offerta¿ e che attraverso il Sic dà vita ad un sistema ¿moderno e adeguato¿.
Gasparri continua a sottolineare, nonostante le polemiche, le qualità e le novità positive che la sua legge porterà nel settore mediatico.
In questa legge, spiega Gasparri, ¿c¿è una rivisitazione complessiva e completa che serve per modernizzare in termini tecnologici l”intero sistema per aprire il mercato ad altri operatori e per dare garanzie più forti sul tema del federalismo¿.
Una legge, continua il ministro, ¿incentrata sul futuro¿ con il via alla televisione digitale terrestre. Una televisione che grazie al Sic evita la formazione di monopoli e permette alle aziende di essere più competitive e di dare vita a ¿un sistema moderno e adeguato¿. Il Sic, rileva Gasparri, ¿è ormai nella realtà di tutti i giorni, basta andare in edicola. Nessuno può controllare più del 20% del complesso delle risorse, nella nuova rilettura sono state tolte numerose voci e ora la stima di questo sistema spetta alle Autorità di garanzia che in base ai fatturati dovranno dire qual è il suo valore¿.
Riguardo alle telepromozioni Gasparri sostiene che con la nuova legge la questione è risolta ed è ¿conforme alla direttiva Ue¿.
Il ministro delle Comunicazioni parla anche dei nuovi meccanismi di elezioni del Cda Rai. ¿Con il meccanismo previsto nella legge, che vuole l”elezione realizzata all”interno della commissione di Vigilanza ¿ ha spiegato Gasparri – consentiamo una scelta articolata all”insegna della democrazia e del pluralismo¿.
L”elezione all”interno della Commissione è per Gasparri ¿la dimostrazione che si realizza il gioco della democrazia con un accordo tra le varie forze politiche. Si potevano certamente seguire altre strade ¿ ha concluso – ma noi abbiamo individuato una via plurale¿.
Ma l¿opposizione non è stata mai d¿accordo e ha sempre ritenuto che la prima beneficiaria delle nuove norme sarà Mediaset, e che, anche nella versione parzialmente corretta dopo il No di Ciampi, non difenderà il mercato da abusi di posizione dominante.
Nel pomeriggio di oggi, dopo l¿approvazione del testo, il capogruppo dei Ds al Senato, Gavino Angius, ha dichiarato che quella approvata oggi è “una pessima legge, fatta apposta per tutelare gli interessi di Mediaset e per penalizzare la Rai¿.
Angius ha aggiunto che ¿¿questa legge (…) non rispetta la sostanza del messaggio con cui il Capo dello Stato ha rinviato alle Camere il provvedimento¿.
Il centrosinistra ha criticato in modo particolare l¿aspetto della legge che riguarda il passaggio sul satellite di Rete4 , il passaggio al digitale terrestre, che il testo prevede che avvenga entro il 2006, e la regolamentazione del Sic.
Riguardo a quest¿ultimo aspetto, l¿opposizione lo ha sempre definito ambiguo, perché consentirebbe alle singole società del gruppo Fininvest-Mediaset di arrivare ognuna al 20% del Sic.
La maggioranza per questo motivo ha approvato un ordine del giorno del relatore della legge, Luigi Grillo (FI), in cui si specifica che la norma riguarda complessivamente “i soggetti controllanti gli operatori della comunicazione“.
Per quel che riguarda la Rai, il testo prevede l¿avvio della privatizzazione, ed entro gennaio prossimo i nuovi nomi dei vertici dell¿azienda.
I membri del Cda della Rai passeranno da cinque a nove, eletti su voto di lista. Il presidente verrà eletto all”interno del Consiglio previo parere favorevole dei due terzi dei componenti della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai.
L¿attuale presidente Rai, Lucia Annunziata, ha detto sin dalla sua nomina che appena la Legge fosse stata approvata si sarebbe dimessa, perché sarebbe cessato il ruolo di garanzia.
Oggi Francesco Rutelli, presidente della Margherita, ha assicurato che la battaglia alla Gasparri non termina oggi..
¿Non è una missione contro Berlusconi – ha detto Rutelli ai giornalisti – ma è una missione per la libertà¿.
Rutelli ha parlato di ¿¿spaventosa concentrazione di interessi¿ ha annunciato che il contrasto della legge Gasparri proseguirà a livello della Corte Costituzionale e contemporaneamente anche presso la Corte europea di Giustizia.
Legge Gasparri, Testo Integrale
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