Europa
Ericsson, leader mondiale nella fornitura di infrastrutture per le tlc, ha reso nota l’intenzione di lanciare un¿Opa sul 28,8% flottante della sussidiaria italiana Ericsson S.p.A. a 32 euro per azione.
Il prezzo proposto dalla casa madre ¿ che già possiede il 71,19% della società ¿ rappresenta un premio del 19,2% sulla quotazione della controllata al 23 aprile 2004 e del 25,4% rispetto al valore medio di titoli Ericsson S.p.A. negli ultimi tre mesi.
Il controvalore dell’offerta, in caso di adesione al 100%, sarebbe pari a 237,3 milioni di euro.
l’offerta si inserisce in un ampio piano di semplificazione della struttura societaria varato dalla casa madre svedese e volto a ridurre il numero delle controllate quotate.
Ericsson infatti ha già concluso simili operazioni nei confronti della controllata brasiliana nel 1998 e messicana nel 1995.
Ericsson S.p.A. ¿ le cui azioni vengono scambiate a Piazza Affari ¿ è rimasta di fatto l’unica sussidiaria quotata in Borsa. Dall’inizio di quest¿anno Ericsson spa, ha oscillato tra un minimo di 19,22 euro e un massimo di 28,55. Venerdì ha chiuso a 26,84.
La casa madre vuole arrivare ad ottenere almeno il 90% delle azioni della controllata, ma si riserva il diritto di implementare l’offerta a un livello di accettazione più basso.
Il periodo di adesione sarà concordato con Borsa Italiana S.p.A. ma si prevede che l’offerta possa essere avviata nel mese di maggio 2004 ¿ subito dopo la pubblicazione del prospetto informativo – per concludersi nel successivo mese di giugno 2004.
l’advisor finanziario dell’operazione sarà con ogni probabilità ABN AMRO.
Lo scopo del colosso svedese è di concentrarsi su un numero di mercati più limitato e a più alto rendimento, come quelli di Stoccolma, Londra e al Nasdaq di New York.
Ericsson fa comunque sapere in una nota che il mercato italiano ¿ dove il gruppo opera da 86 anni ¿ rimane molto importante e che il Gruppo continuerà a investire nel nostro Paese, uno dei primi ad adottare le tecnologie multimediali più innovative, inclusi Edge e Wcdma.
Nel corso del 2003, Ericsson S.p.A. ha realizzato vendite nette consolidate per 1,074 milioni di euro e un Ebit consolidato di 52 milioni di euro.
Il gruppo impiega attualmente 2.200 persone ed è leader del mercato italiano delle infrastrutture sia della telefonia fissa che di quella mobile.
La casa madre ha chiuso il primo trimestre con risultati che mettono in luce l’ottimo stato di forma del gruppo: il pretasse adjusted si attesta a 4,3 miliardi di corone (circa 470 milioni di euro) contro 3,47 miliardi attesi dagli analisti e perdite per 3,5 miliardi lo scorso anno. Il fatturato è stato di 28,1 miliardi in linea con le attese.
Per l’anno in corso la società prevede una crescita del mercato globale dei sistemi mobili rispetto al 2003 e ha infatti modificato al rialzo le precedenti stime di andamento piatto.
Carl-Henric Svanberg, presidente e CEO di Ericsson, ha affermato che l’azienda, ormai già dalla scorsa estate, ha rafforzato in modo significativo la presenza nel mercato, stipulando una serie di contratti in alcune aree mondiali importanti e in forte crescita.
Il miglioramento della profittabilità, aggiunge il CEO, è una chiara conseguenza della ristrutturazione dell’azienda.
La realizzazione delle reti 3G ed Edge continua in modo spedito e i nuovi telefonini multimediali stanno spingendo al rialzo le vendite in tutto il mondo.
Secondo i dati forniti dalla società, gli utenti mondiali del Wcdma sono cresciuti, lo scorso anno, del 57% e quelli di CDMA2000 del 35%.
La joint-venture Sony Ericsson, creata dalla casa svedese assieme alla giapponese Sony, è piazzata attualmente al quinto posto della classifica mondiale dei costruttori di telefonini, con una quota di mercato del 5,4%.
Nei primi tre mesi di quest¿anno, la società ha venduto 8,8 milioni di cellulari con un incremento del 63% rispetto ai 5,4 del primo trimestre 2003.
Sony Ericsson ha saputo approfittare meglio dei rivali della grande popolarità dei modelli con fotocamera: in questo segmento il gruppo è riuscito anche a superare Nokia ¿ attuale leader del mercato – che ha appena annunciato vendite in calo al primo trimestre.
Secondo i dati Strategy Analytics, infatti, soltanto il 6% dei telefonini venduti da Nokia erano equipaggiati da una fotocamera, contro il 30% della Sony Ericsson e il 18% della Samsung.
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