Europa
Viaggia a gonfie vele l¿Italia della banda larga. Lo confermano i dati emersi nel corso della Conferenza dei ministri delle telecomunicazioni Ue sulla banda larga svoltasi a Dundalk in Irlanda.
Dal luglio 2003 al gennaio 2004 l¿Italia ha infatti registrato una crescita di circa 580 mila nuove linee broadband, passando da una penetrazione del 2,82% al 4,8% della popolazione.
Alla luce di questi dati, il nostro Paese è secondo – sia in termini percentuali che assoluti – solo alla Francia.
Ancora più positivi sono i dati di crescita relative alle linee con tecnologie diverse da Dsl, per le quali l¿Italia è il Paese che ha avuto il maggior incremento nell¿Unione Europea.
“E” un riconoscimento che premia e incoraggia la scelta di imboccare la strada dell”innovazione – fattore strategico di competitività – individuando nella banda larga la condizione essenziale per sostenere lo sviluppo economico del Paese”, ha commentato il ministro per l”Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca.
L¿Italia ha identificato 5 diverse leve di sviluppo basate sulla differenziazione delle modalità di accesso, sul sostegno alla domanda privata, sulla valorizzazione del ruolo della domanda pubblica, sullo sviluppo di contenuti e servizi e sulle iniziative da attuare nelle aree territoriali svantaggiate.
In particolare, per quanto riguarda la differenziazione delle modalità d¿accesso, sono già state avviate importanti iniziative volte allo sviluppo dei servizi interattivi della televisione digitale terrestre, “identificando ¿ spiega il ministro Stanca – applicazioni di tGovernment da sostenere per estendere l¿offerta di servizi pubblici anche sul televisore domestico”.
Il ministro ha ricordato che per sostenere la domanda privata e incrementare il numero di collegamenti a Internet a banda larga, il governo ha offerto un contributo pubblico di 75 euro ai cittadini o alle imprese e di 150 euro per la diffusione domestica di set-top-box interattivi per il digitale terrestre.
La Pubblica Amministrazione ¿ attraverso interventi come il nuovo Sistema Pubblico di Connettività per la PA ¿ “costituirà l¿infrastruttura per lo scambio di informazioni tra tutti gli uffici pubblici e fra questi e i cittadini e le imprese, con alti standard di sicurezza e qualità. Per capire la dimensione del mercato e della sua crescita è sufficiente fare un esempio con riferimento alle scuole italiane connesse alla larga banda, passate dal 20% del 2002 all¿84% del mese scorso, consentendo di favorire la disponibilità di nuovi servizi didattici. Simili iniziative, inoltre, sono presenti in altri campi come il Servizio Sanitario Nazionale e la Ricerca Pubblica”.
La crescita della banda larga nel nostro Paese si inserisce in un contesto di generale espansione del mercato in Europa, con tassi di penetrazione che raggiungeranno 45 milioni di famiglie europee (pari al 30% della popolazione) nel 2008 (dati PriceWaterhouseCoopers).
Per sostenere uno sviluppo costante del settore, c¿è però bisogno della definizione chiara e articolata di azioni strategiche volte al supporto di contenuti e servizi innovativi e di alta qualità, principali vettori trainanti dell”interesse dei consumatori e della crescita della domanda.
Perché ciò avvenga, è necessario però che i protagonisti del mercato siano affiancati dagli attori istituzionali, che condividano soluzioni comuni attorno a questo e ad altri obiettivi strategici.
Questioni di pregnante attualità e importanza come la protezione dei diritti di proprietà sui contenuti digitali necessitano infatti di un approccio comune a livello europeo, tale da creare un elevato consenso fra le diverse industrie coinvolte, al fine di sviluppare nuovi servizi e contenuti a supporto della diffusione della banda larga.
Al vertice di Dundalk hanno partecipato tra gli altri Arun Sarin, amministratore delegato di di Vodafone, Cesar Alierta, presidente di Telefonica, Serge Tchuruk, capo di Alcatel, e Martina King, numero uno di Yahoo.
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