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Sony, da un po¿ di settimane a questa parte, è al centro di alcuni movimenti che riguardano il mercato internazionale dei media.
Dopo la presa di posizione delle major discografiche contro l¿operazione di fusione di Sony con l¿etichetta tedesca BMG, al vaglio dell¿Antitrust Ue, adesso le voci riguardano uno dei nomi storici di Hollywood, la Metro-Goldwyn-Mayer, celebre in tutto il mondo per il suo logo, il leone che ruggisce.
Secondo alcune indiscrezioni, apparse sulla stampa internazionale, la società americana sarebbe da tempo negli interessi del leader giapponese dell”elettronica di consumo Sony, peraltro già presente nel settore da anni, tanto che il business cinematografico conta per quasi il 10% del business complessivo del Gruppo.
Se confermata, una simile operazione avrebbe degli enormi vantaggi per il vecchio leone del cinema americano, che attualmente ha difficoltà a reggere la concorrenza sul mercato cinematografico, e che attualmente avrebbe un valore di mercato corrispondente a 4,1 miliardi.
Considerando un premio che verrebbe certamente richiesto dal management di MGM, si potrebbe giungere ad un controvalore tra i 4,5 e i 5 miliardi di dollari necessario a chiudere una partita in cui Sony, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe affiancata dai due operatori finanziari Providence Equity e Texas Pacific Group.
Finora le parti avrebbero negoziato su vari aspetti dell”operazione, mentre Sony avrebbe da poco completato la sua due diligence.
L¿accordo tuttavia richiederà ulteriore tempo, visto che comunque la società hollywoodiana vuole essere molto prudente, viste le vicissitudini passate che l¿hanno vista passere nel 1990 nella mani della Parretti, costretta nel 1992 a cederla al Credit Lyonnais per bancarotta.
La banca francese, dopo avervi perso svariati milioni di dollari la rivendette nel 1996 al finanziere americano Kirk Kerkorian per 1,3 miliardi di dollari, che tuttora la controlla al 74% attraverso la finanziaria Tracinda Corp.
L¿eventuale accordo porterebbe benefici anche per la società giapponese che si rafforzerebbe ulteriormente nel settore del cinema.
Sony è già proprietaria dal 1989 della Columbia-Tristar, nota dal 1991 come Sony Pictures Entertainment, produttrice e distributrice di pellicole di successo.
Con l”operazione il Gruppo riuscirebbe a mettere le mani su un”altra ricca library, che include la serie dedicata all”agente segreto James Bond, oltre ad altri 8.000 titoli, pari a circa la metà dei film a colori presenti sul mercato.
L”opportunità di accaparrasi l”ingente pacchetto di vecchi film sembra essere una delle qualità più gradite di MGM. Grazie al boom dei Dvd, le società cinematografiche hanno fatto grossi guadagni: l”enorme platea di cinefili mondiali, infatti, sembra essere costantemente alla ricerca di pellicole celebri da rivedere attraverso i nuovi supporti digitali.
La trasformazione delle pellicole in Dvd, infine, sarebbe attività gradita non solo a Sony ma anche ai fondi di investimento che vedono in questo settore una buona opportunità per generare ricavi in maniera rapida e poco costosa.
Secondo alcune indiscrezioni, la società giapponese sarebbe pronta a mettere sul tavolo delle trattative 1,5 miliardi di dollari in contanti da parte di ciascuno dei tre soggetti coinvolti nella cordata acquirente, con l”eventuale differenza finanziata attraverso un prestito, che potrebbe essere legato all¿emissione di un bond).
Alcuni parlano della possibilità che via siano altri candidati in lizza per rilevare MGM. Alcune voci parlano infatti di altri contendenti, o almeno questo è ciò che sperano Kirkorian e i piccoli azionisti del Leone, più volte al centro dell¿interesse della stampa, in questi ultimi anni, per una serie di voci, poi smentite, che parlavano di possibili acquirenti.
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