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La notizia era di quelle ghiotte: sette tra i maggiori operatori mobili mondiali a supporto di un sistema operativo Java based, alternativo a quelli attualmente sul mercato.
Ma Tim, Orange, 02, Smart, Telefonica Moviles, T-Mobile e Vodafone hanno smentito le indiscrezioni secondo cui le trattative in corso per la creazione di un”iniziativa industriale volta all¿identificazione di requisiti comuni da proporre ai produttori di software per la telefonia mobile, sarebbero legate al sostegno del software SavaJe.
La notizia era stata riportata anche dal Financial Times, secondo cui il gruppo di sette tra i più importanti operatori mobili mondiali, avrebbe avuto intenzione di indebolire la presenza sul mercato dei sistemi operativi del consorzio Symbian (di cui Nokia è il principale azionista), di Microsoft e di PalmSource.
Il progetto però, precisano gli operatori in una nota, non favorirebbe alcun tipo di sistema operativo, né è inteso come un esclusivo club di acquisto riservato agli operatori di telefonia mobile.
Esso è infatti inteso come un tentativo degli operatori di far sentire la propria voce in modo tale che le piattaforme recepiscano alcuni dei requisiti da loro proposti.
Ciò non toglie comunque che il sistema operativo SavaJe – basato sulla piattaforma Java e prodotto dalla statunitense SavaJe Technologies – è considerato dagli osservatori come un potenziale temibile rivale degli attuali software per la telefonia mobile.
Esso include infatti una gamma di funzioni associate ai sistemi operativi tradizionali, tra cui un browser HTML e il supporto allo streaming video e alla musica in formato MP3, nonché un ambiente multi-tasking per le applicazioni J2ME Personal Basis Profile.
Bob Gikes, CEO di SavaJe, dichiara che¿¿ci sono tre motivi per avere un sistema operativo basato su Java: è un linguaggio affermato con oltre tre milioni di sviluppatori, permette di scrivere applicazioni per qualsiasi dispositivo e ha caratteristiche di sicurezza di alto livello”.
A tutto questo si aggiunge il fatto che la piattaforma Java, con tutti i suoi standard e le tecnologie Web-based già sviluppate, dovrebbe essere tra gli ambienti operativi ideali in uno scenario di Web Services dedicati anche agli utenti mobili.
L¿accostamento del gruppo di operatori al sistema operativo SavaJe, del resto, non è proprio una sorpresa poiché sia Vodafone che Orange sono finanziatori del progetto.
La piattaforma, sviluppata da Sun Microsystems, inoltre, è già presente in molti cellulari come strumento per scaricare ed eseguire giochi o altre applicazioni. A intraprendere la strada di Java era stata indirettamente Motorola, nello scorso febbraio, annunciando un terminale (l¿A760) basato sul sistema operativo open source Linux.
L¿importanza strategica della versione mobile del sistema operativo open source è stata poi ridimensionata dalla casa americana. Il suo portavoce David Rudd ha infatti spiegato che non sarà inizialmente possibile per i programmatori indipendenti sviluppare proprie applicazioni Linux da installare liberamente sul cellulare, essenzialmente per problemi di sicurezza.
Il passo successivo, ossia usare Java come ambiente operativo vero e proprio, sembra comunque abbastanza naturale per i produttori.
La questione è ancora molto incerta ma, indubbiamente, la formazione di un simile cartello, soprattutto se fosse stato confermato il suo interesse verso il sistema operativo per telefonini SavaJe, potrebbe avere ripercussioni molto interessanti sullo scenario della telefonia mobile mondiale.
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