Italia
Il Consiglio di amministrazione della Rai, riunitosi in seduta ieri 20 aprile, ha approvato all¿unanimità la proposta di bilancio dell¿esercizio 2003, che chiude con un utile netto di 24,7 milioni di euro.
Si registra quindi un significativo incremento rispetto al 2002 che evidenziava un utile netto di 5 milioni di euro; il risultato di 24,7, peraltro, è stato ottenuto dopo aver stanziato ammortamenti anticipati per 34,6 milioni di euro oltre a quelli ordinari.
A livello consolidato il bilancio chiude con un utile netto pari a 82,2 milioni di euro, a fronte di una perdita di 16,8 milioni di euro nel 2002.
Al fine di fornire un quadro di sintesi delle dinamiche della gestione aziendale, si riportano di seguito i valori relativi agli indici usualmente utilizzati per la valutazione dei bilanci:
Il ROE (return on equity) per il 2003 si attesta al 3,9%, in forte miglioramento rispetto al corrispondente valore del 2002 pari allo 0,8%. Il ROI (return on investments) risulta pari al 18,4%, in deciso incremento rispetto al valore di 1,5% registrato nel passato esercizio. Il ROS (return on sales) è del 3,9%, in forte miglioramento rispetto al corrispondente valore del 2002 pari allo 0,8%.
Il MOL (margine operativo lordo) è in crescita del 363,4 milioni di euro, in crescita di 63,3 milioni di euro rispetto al 2002, corrispondenti ad un incremento del 21,1%.
Dall¿azienda fanno sapere in un comunicato, che simili dati sono il frutto di una politica di intervento a 360 gradi sulla gestione aziendale, con la razionalizzazione e ottimizzazione della spesa in particolare nelle aree non direttamente connesse al prodotto, che si è tradotta in una riduzione dei costi operativi nella misura dell¿1,1%.
Per quel che riguarda la posizione finanziaria netta, che risulta positiva per 186,4 milioni di euro, è in netto miglioramento rispetto all¿esercizio precedente, che evidenziava un importo di 34,7 milioni di euro.
A livello di gruppo, la posizione finanziaria netta risulta positiva per 33,2 milioni di euro, con una decisa inversione rispetto al dato dell¿esercizio 2002 che si collocava in segno negativo per 147,6 milioni di euro.
Il Cda della Rai tiene a spiegare che è stato possibile conseguire questi dati significativi, intervenendo sia sull¿offerta che sull¿efficienza, attraverso l¿avvio di un processo di razionalizzazione nell¿area dei costi, che esprimerà i propri risultati in maniera piena nell¿esercizio in corso.
Nella nota dell¿azienda, si spiega che la prima parte del 2003 è stata caratterizzata dalle difficoltà avute nell¿ambito della raccolta pubblicitaria (il fatturato pubblicitario del primo semestre 2003, infatti, evidenzia un calo del 9,9% rispetto al periodo comparabile del 2002).
Un¿inversione di tendenza si è però avuta nel secondo semestre, invece, anche grazie alle azioni di rafforzamento dell¿offerta e a un piano di taglio dei costi, che ha portato l¿azienda a riportare in segno positivo l¿andamento della raccolta pubblicitaria e a costruire un conto economico in grado di finanziare i progetti strategici di investimento.
Importante, si legge sempre nella nota, è lo sviluppo del progetto digitale terrestre, che ha visto l¿azienda conseguire nel giro di pochi mesi un risultato di grande rilievo quale quello della costruzione di due nuove reti in digitale in grado di coprire al 31 dicembre 2003 oltre il 50% della popolazione.
Per la Rai, nel corso dei primi mesi del 2004, la copertura delle reti è già stata ulteriormente ampliata al 70% della popolazione, in largo anticipo rispetto alle previsioni inserite nel progetto.
Sotto il profilo strategico, il progetto digitale terrestre si inserisce pienamente nel percorso di cambiamento della visione strategica della Rai, volta a fare dell¿azienda un grande gruppo imprenditoriale che, operando sul mercato globale della multimedialità, realizzi nello stesso tempo compiti e finalità di Servizio Pubblico e valorizzi dall¿altro le risorse Rai, i contenuti, le professionalità, le strutture produttive ed editoriali attraverso la realizzazione di un¿offerta innovativa, pensata anche in un¿ottica di nuovo posizionamento.
Grande soddisfazione è stata espressa dal Direttore Generale Flavio Cattaneo, ¿I risultati economici ed editoriali raggiunti, registrati dal Bilancio 2003, sono il frutto di un lavoro che ha impegnato tutta la dirigenza e i dipendenti tutti dell”azienda””.
Il Dg ha espresso, a margine della riunione, un sentito ringraziamento al Cda e al presidente Lucia Annunziata per aver sostenuto le proposte che gli ha sottoposto nell¿anno in questione, ¿sempre con l”obiettivo di coniugare risultati di ascolto, il ruolo di servizio pubblico della Rai, e il risultato del conto economico¿.
Cattaneo è entrato poi nel merito degli investimenti sul digitale, affermando di aver potuto contare in questo ambito sull¿appoggio del Cda che ¿¿ha sempre tenuto ben presente l”importanza di questa scelta per il futuro dell”azienda¿.
Una scelta che per il Dg necessitava di accortezza, ma anche di rispetto dei tempi fissati dalla normativa vigente e dalle regole del mercato.
Il Dg ha poi aggiunto che gli investimenti programmati sono necessari per l”ulteriore crescita e ottimizzazione dei processi gestionali della Rai e che sono improcrastinabili nei tempi fissati.
Giudizio positivo sul bilancio Rai è stato espresso anche dal presidente Rai che non ha lesinato apprezzamenti al Direttore generale Cattaneo.
¿Ho votato a favore di questo bilancio – ha spiegato la Annunziata – perché il risultato di conto economico è positivo, la situazione finanziaria è migliorata e nella seconda parte dell”anno vi sono stati segnali di recupero di competitività dell”azienda sul versante degli ascolti¿.
Queste le ragioni dell¿apprezzamento al Direttore Generale.
Il presidente, che in molte questioni ha dimostrato di non condividere la linea di Cattaneo, questa volta ha dovuto riconoscere il buon lavoro realizzato.
La Annunziata ha commentato che si tratta di un risultato che ¿¿spero dimostri anche che, pur all”interno di un”accesa dialettica, al Direttore è stato assicurato tutto il supporto necessario per centrare questi traguardi: a partire dalla linea di prudenza sugli investimenti ottenuta dalla presidenza per lo sviluppo del digitale terrestre. Stessa prudenza che ora chiedo per i futuri investimenti immobiliari¿.
© 2004 Key4biz.it
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Archivio delle News sulla Rai