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Il lettore di musica digitale iPod fa triplicare a 46 milioni di dollari (12 cents per azione) gli utili della Apple.
Le vendite sono cresciute del 29% a 1,91 miliardi di dollari, con i ricavi derivanti dal lettore cresciuti di 8 volte rispetto allo stesso periodo dell”anno precedente, a 264 milioni.
Quanto al terzo trimestre, la casa di Cupertino prevede utili compresi tra 12 e 13 cents per azione e ricavi pari a 1,93 miliardi di dollari, previsione superiore alle più ottimistiche stime di Wall Street.
Steve Jobs, presidente di Apple ed eclettico personaggio dell¿industria americana dell¿informatica, sta riuscendo nella scommessa di diversificare la sua società di computer e traghettarla verso la più entusiasmante sfida che rappresenta oggi la musica digitale.
Per la prima volta, dalla nascita del lettore nel 2001, Apple ha venduto in un trimestre più iPod che computer: tra gennaio e marzo, il Gruppo ha dato via 807.000 unità, una crescita di circa il 900% sull¿intero anno.
Dati che ha comunicato la stessa Apple, nella conferenza stampa indetta per la presentazione dei dati finanziari.
E anche se l¿iPod non rappresenta che il 14% dell¿ammontare totale, il suo successo spiega in gran parte il balzo del fatturato a 1,91 mld, permettendo di triplicare l¿utile netto a 46 mln di dollari.
Il Gruppo di Jobs si posiziona ancora lontano rispetto ai giganti del settore informatico come Microsoft, che di regola archiviano utili trimestrali per 2 mld di dollari.
Ma l¿aspetto importante da evidenziare è che Jobs ancora una volta ha dimostrato di avere sentore dei cambiamenti che avvengono sul mercato e investendo nella musica digitale ha voluto assecondare quella che sarà l¿evoluzione nell¿ascolto della musica.
¿Abbiamo fatto bene a innovare e creare nuove attività, sbarcando su un mercato che rappresenterà un giro d¿affari da 1 miliardo di dollari da qui a qualche anno¿, ha dichiarato Steve Jobs ai giornalisti, riferendosi al successo del suo iPod.
Ieri, la community finanziaria non faceva commenti. Nel pomeriggio di ieri l¿azione di Apple balzava alla Borsa di Wall Street del 7,6% a 28,70 dollari, raggiungendo livelli mai visti dal 2000 a oggi.
I grandi broker sono stati unanimi nel definire ¿impressionanti¿ le vendite di iPod, che hanno trascinato il trimestre verso l¿alto.
Anche se, Rob Cihra, dell¿azienda di ricerche indipendente Fulcrum Global Partners, ha voluto evidenziare che il resto dell¿attività di Apple ¿¿non cresce così rapidamente¿.
Rincara Richard Gardner, analista della banca d¿affari Smith Barney, che è del parere che il trimestre appena iniziato potrebbe essere ¿difficile¿, anche se ammette di essere ottimista per l¿estate 2004 e per l¿evoluzione del titolo da qui a un anno.
Nel breve periodo, ha spiegato Gardner, Apple rimane in fase di transizione e dovrà fare i conti con l¿insufficienza degli stock della versione mini dell¿iPod (primo prezzo 249 dollari), costretto infatti a rinviare di tre mesi, da aprile a giugno, la commercializzazione fuori dagli Stati Uniti.
D¿altra parte, se la partnership con Hewlett-Packard – che questa estate metterà l¿iTunes Music Store su alcuni dei suoi computer portatili e venderà iPod ¿ è ricca di promesse e aspettative, la portata dell¿operazione rimane ancora indefinita.
Non si sa ancora, per esempio, in quali Paesi HP distribuirà prodotti Apple.
Ieri, il produttore di software, RealNetworks, ha rilanciato il dibattito sui rischi che si accollerà Steve Jobs rifiutando di aprire l¿accesso all¿iPod ad altri venditori di musica online, come negli anni ¿80 ha rifiutato di vendere sotto licenza il proprio sistema operativo Macintosh, che gira solo sui computer Apple, che rappresentano solo il 5% del mercato globale.
¿Perché Steve ha paura di aprire l¿accesso all¿iPod¿ rendendolo interoperabile con altri software che non siano iTunes? ¿Steve dimostra di avere un¿eccessivo timore, che io non riesco a comprendere¿, ha dichiarato senza tanti preamboli al New York Times, Bob Glaser presidente di RealNetworks, che gestisce il jukebox virtuale Rhapsody.
Glaser ha minacciato di gettarsi tra le braccia di Microsoft, adottando il format di musica digitale WMA (Windows Media Audio), se Steve Jobs rifiuterà di stabilire con lui una partnership per l¿iPod.
Il software WMA, legato al sistema operativo Windows, è già il più usato dai produttori di lettori e il prossimo arrivo del servizio di musica di Microsoft digitale rischia di far saltare il duetto esclusivo iPod-iTunes.
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