Italia
Dovrebbero arrivare a oltre un milione i decoder venduti per il digitale terrestre entro fine dell¿anno.
Queste sono le previsioni fatte da Carlo Sartori, presidente di RaiSat e responsabile del progetto digitale terrestre per la Rai. Della stessa opinione il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri.
L”Autorità per le Comunicazioni ha indetto una serie di audizioni informali per verificare l”offerta del digitale terrestre, e quindi l¿effettiva realizzazione di un¿opera che vada verso il pluralismo, come previsto dal cosiddetto Decreto Salvareti, approvato nel dicembre scorso.
L¿Authority ha sentito Sartori, Confalonieri, Piero De Chiara, responsabile Affari regolamentari di Telecom Italia, e anche il finanziare Tarak Ben Ammar, protagonista del progetto D-Free.
Entro il 30 aprile l¿organo garante delle comunicazioni dovrà valutare la quota di popolazione coperta dalle nuove reti, la presenza sul mercato di decoder a prezzi accessibili e l”effettiva offerta di programmi a hoc.
Secondo Sartori sarebbero attualmente 200.000 le famiglie italiane che possiedono un decoder digitale. Attualmente sono stati venduti 120.000 apparecchi con l¿incentivo di 150 europrevisto dal ministero. A questi vanno aggiunti quelli acquistati nel 2003, quelli venduti attraverso altri canali e quelli a bassa interattività.
¿A questo ritmo, il traguardo del milione di decoder entro la fine del 2004 probabilmente sarà largamente superato¿, ha detto il presidente di RaiSat.
Sartori ha aggiunto che saranno presto disponibili nei negozi 2-3 milioni di decoder, ¿¿se si tiene conto degli ordinativi ricevuti dalla St Macroelectronics di Catania¿, società all”avanguardia nella produzione di componenti elettronici di alta qualità.
Attualmente, ha sottolineato Sartori, la Rai copre il 61% della popolazione con uno dei multiplex, il 55% con l”altro e, con le ultime acquisizioni di frequenze, arriverà ¿al 70% di copertura nel 2004¿.
Si punta al Supertelevideo, la cui partenza è prevista entro questo mese, e alla guida elettronica dei programmi.
Le microapplicazioni interattive faranno invece passi avanti con le Europee, il Giro d”Italia e i campionati europei di calcio.
Da Mediaset si ritiene che un milione di decoder sia un obiettivo raggiungibile entro l¿anno. ¿Ci sono già 200.000 apparecchi nelle case, 360.000 sono già usciti dalle case di produzione¿, ha spiegato Confalonieri.
Adesso Mediaset garantisce una copertura del 50% della popolazione: entro luglio si arriverà al 62%, entro fine anno al 70%. L”obiettivo per la fine 2005 è l”80% della popolazione.
Procede intanto anche il progetto D-Free di Tarak Ben Ammar e dell¿emittente francese TF1: già digitalizzato il 51,7% della popolazione, si conta di superare il 60% entro giugno-luglio. Ben Ammar ha fatto sapere che entro settembre-ottobre ¿¿i nostri investimenti nel digitale supereranno i 23 milioni di euro¿.
Nel pacchetto di D-Free entra anche RadioitaliaTv, canale musicale per giovani.
Intanto però il digitale terrestre continua a sollevare polemiche e non tutti sembrano vedere così tranquillamente la strada che porterà allo switch off nel dicembre 2006.
Il Movimento Difesa del Cittadino manifesta serie perplessità sui contenuti dell¿audizione di Rai e Mediaset davanti all¿Autorità per le comunicazioni.
Secondo il Movimento sembrano decisamente gonfiate le stime fornite dai due responsabili delle aziende, Sartori e Confalonieri, sia per quanto riguarda le vendite dei decoder digitali, sia soprattutto per la copertura del territorio.
In un comunicato, l¿Associazione fa sapere che a tutt¿oggi risultano concessi soltanto 114.000 contributi per l¿acquisto di decoder interattivi, ¿¿e non 120.000 come dichiarato di fronte all¿Autorità: basta controllare sul sito del Ministero comunicazioni.it¿.
Per il Movimento la presunta copertura del 50-60% della popolazione vantata da Rai non è effettiva perché ¿¿arrivano continuamente all¿associazione e ai mass media lamentele per il segnale di bassa qualità o addirittura inesistente anche da località che vengono dichiarate coperte¿.
L¿Associazione ha già depositato un ricorso all¿Autorità Antitrust e a quella delle Comunicazioni sulla pubblicità relativa al digitale terrestre con l¿accusa di ingannevolezza nei confronti dei cittadini utenti.
Il Movimento valuta in non più di 500.000 i decoder che a fine 2004 saranno stati acquistati dalle famiglie italiane, ¿ben lontani quindi dal milione che Sartori e Confalonieri si augurano forse scaramanticamente¿.
¿Questo perché i costi elevati (300-450 euro) e il fatto che i contributi siano limitati soltanto ai decoder più costosi e interattivi, impediranno l¿acquisto ad una larga fascia di utenza che già sta riducendo i consumi non necessari a causa dell¿erosione del potere di acquisto.
Inoltre sta crescendo la delusione dei consumatori che già hanno acquistato il decoder, perché scoprono che l¿offerta di contenuti (i programmi via digitale) è limitata praticamente a quella della tv analogica e la tanto pubblicizzata interattività comporta costi aggiuntivi che appesantiscono la bolletta telefonica¿, conclude il comunicato.
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