Mondo
La performance in diretta televisiva di Janet Jackson e la recente decisione che ha portato a non mandare in onda il Victoria”s Secret sta facendo discutere l¿America. E mettendo in luce gli eterni contrastanti rapporti tra i media e il Paese puritano per eccellenza. Questi, gli effetti collaterali dell¿ultimo Superbowl.
Una delle tette della cantante nera ha fatto irruzione nel bel mezzo dello show televisivo davanti alla quale si raccoglie tutta l¿America. Roba da far parlare per mesi i moralisti, ma anche i presentatori per i quali la serata deve rimanere un indiscutibile ¿jackpot¿.
Business e puritanesimo, il miglior menage che si sia mai visto al di là dell¿oceano.
Playmates donne in succinti costumi da bagno sono quindi pregate di rivestirsi, e anche in fretta.
Anche la marca di lingerie più conosciuta degli Stati Uniti non potrà esimersi. E così la prestigiosa, quanto popolare, Victoria”s Secret ha preferito rinunciare alla grande sfilata televisiva che tiene annualmente. Anche se siamo tutti d¿accordo ne non poterlo definire un volgare strip-tease.
Da Naomi Campbell a Gisele Bundchen, le più grandi stelle del mondo della moda e del cinema hanno partecipato a questa sfilata di moda.
Non si è mai trattato semplicemente di portare in scena donne coperte da tradizionali coulotte o guêpière, niente di tutto questo, Victoria”s Secret organizza ogni anno uno spettacolo degno del carnevale brasiliano.
In altre parole, si tratta di un vera e propria kermesse del divertimento, all¿interno del quale solo 45 minuti sono dedicati alla prestigiosa marca, che CBS (Viacom), mandava in onda da ormai due anni.
Bisogna dire che l”America benpensante non ha aspettato il caso di Janet Jackson per voler nascondere quei seni che annebbiano la vista.
L¿emittente ABC aveva, nel 2001, già deciso di levare il Victoria”s Show dal suo palinsesto.
La casa madre, il Gruppo Disney, non avrebbe retto a lungo alla valanga di denunce arrivate dopo la trasmissione.
Tra l¿altro, le potenti associazioni femministe americane, hanno più volte ribadito che questa manifestazione avvilisce l¿immagine delle donne.
Ciò non ha tuttavia scoraggiato CBS. Ma adesso è troppo.
L”affaire Janet Jackson si è mutato in un ¿boobgate¿. La cantante si è fatta boicottare anche dai Grammy Awards.
A poca distanza dalle elezioni presidenziali, le lobby conservatrici sono più agguerrite che mai. Ben decise a ¿purificare¿ le antenne. E la radio non sfugge certo a questa opera di pulizia.
Howard Stern sta per essere sospeso dalla Federal Communications Commission (FCC).
Il famoso speaker è stato già richiamato all¿ordine e sospeso per un mese per aver fatto proposte indecenti in diretta.
Una battuta che potrebbe costare molto cara all¿operatore Clear Channel Communications, proprietaria di 1.200 stazioni negli Stati Uniti.
La multa della FCC potrebbe raggiungere i 495.000 dollari. Il montante massimo di 27.500 dollari, moltiplicato per il numero delle antenne che hanno diffuso la trasmissione, circa diciotto.
Chiaramente, Clear Channel farà appello. Ma Howard Stern intanto dovrà cercare lavoro da un¿altra parte. La sua verve è diventata troppo rischiosa. Nel momento in cui le onde radio americane subiscono sempre più frequentemente i fulmini della censura, il Gruppo è chiamato continuamente a rispondere davanti alla FCC della sconcezza del suo speaker.
In soli tre mesi, Clear Channel ha già sborsato più di un milione di dollari di multa¿
Per l¿agitatore Howard Stern, che non lesina gli attacchi contro George Bush e la sua campagna elettorale puritana, si tratta di un colpo duro che potrebbe trasformarsi in colpo grazia.
L¿operatore Infinity Broadcasting, divisione di Viacom, le cui 35 emittenti radiofoniche trasmettono l¿Howard Stern Show, sono anche loro oggetto di un¿indagine da parte della FCC. Si tratta di un caso giuridico unico, la cui severità è senza precedenti.
E non dimentichiamo che la FCC è guidata dal prudente Michael Powell, figlio del Segretario di Stato. Questo potrebbe significare che si potrebbe esagerare ancora di più.
Grazie ad alcuni alleati di peso in Congresso, le multe potrebbero essere moltiplicate per dieci. Una serie di disegni di legge in questo senso saranno presto sottomesse al vaglio dei parlamentari.
Diverse associazioni e lobby di Hollywood sono pronti a fare ascoltare la loro voce in nome della libertà d¿espressione. E a sette mesi dalle presidenziali, si potrebbe preannunciare una dura battaglia che ancora una volta contrapporrà i puritani d¿America contro i mass media.
© 2004 Key4biz.it