Europa
Il Tribunale per la Difesa della Concorrenza spagnolo ha inflitto a Telefonica una multa da 57 milioni di euro per abuso di posizione dominante nel locale mercato della telefonia.
Si tratta dell¿ammenda più salata mai inflitta dall¿antitrust spagnolo ed è il risultato di un¿istanza presentata nel 2000 dagli operatori concorrenti che lamentavano la slealtà del gruppo sul mercato della telefonia fissa.
I concorrenti, riuniti nell¿associazione Asstel, sostenevano che Telefonica impedisse di fatto ai consumatori di scegliere un operatore alternativo per i servizi di telefonia fissa, ostacolando la libera concorrenza nel settore.
In particolare, l¿Asstel faceva riferimento a una campagna pubblicitaria in cui l¿ex monopolista delle tlc iberiche metteva in guardia i propri clienti sugli inconvenienti di un abbonamento con un operatore alternativo: Telefonica avvertiva i clienti che facevano la preselezione che in caso di guasto ci sarebbe voluto più tempo per la riparazione.
Gli spot sono stati giudicati anticoncorrenziali e ¿abusivi¿ e hanno motivato la salatissima multa, con l¿obbligo di intervenire avvisando gli utenti che non esiste alcun pericolo di disservizio per chi sceglie di passare a un operatore alternativo.
Telefonica, che a fine 2003 controllava ancora il 78% del mercato spagnolo, ha dichiarato che farà ricorso contro la decisione. Il gruppo ha giudicato infatti eccessivo il provvedimento, aggiungendo che la medesima istanza era stata rigettata dalle autorità di regolazione per le tlc.
Il mercato spagnolo, non è l¿unico in cui si sta vivendo una battaglia legata alla concorrenza nel settore della telefonia fissa: anche in Italia ci sono dei forti contrasti tra gli operatori alternativi e Telecom Italia.
Tele2, infatti, ha presentato contro l¿ex incumbent un ricorso all”Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni riguardo la gestione dei contratti Adsl.
Lo ha annunciato l”amministratore delegato della filiale italiana dell”azienda telefonica svedese, Andrea Filippetti, dichiarando che ¿¿il 64% dei rifiuti opposti da Telecom Italia alle nostre richieste di attivazione della linea per l”Internet veloce sono stati motivati con il fatto che la linea era già attiva con un altro abbonamento Adsl. Secondo noi la norma non dovrebbe superare il 10-15%. Per questo abbiamo presentato un esposto all”Autorità” per le garanzie nelle Comunicazioni e stiamo valutando se fare la stessa cosa anche con l”Antitrust¿.
Tele2 ha spiegato che Telecom Italia è tenuta ad adempiere nel 90 per cento dei casi entro 10 giorni solari dall”inoltro della richiesta per le linee analogiche ed entro 22 giorni quando sia necessario un intervento tecnico presso il domicilio dell”utente.
¿Oggi – dice Tele2 – il 50% circa degli ordini non ha ancora ricevuto risposta entro i termini previsti, causando di conseguenza ritardi nell”attivazione del servizio ai clienti Tele2¿.
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Alessandra Talarico