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Il primo operatore giapponese di telefonia mobile NTT DoCoMo ha fatto sapere stamani che sarebbero al vaglio del management ¿alcuni progetti strategici¿ con il conglomerato asiatico Hutchison Whampoa.
La comunicazione della società sarebbe arrivata per smentire quanto apparso sul quotidiano economico Nihon Keizai che sosteneva al contrario che il Gruppo Tlc aveva deciso di uscire dalla società comune 3G UK.
Nel comunicato, DoCoMo sottolinea di stare valutando delle operazioni, nell¿ambito di un nuovo piano strategico e di non aver preso alcuna decisione in merito alla fine degli investimenti nel capitale di Hutchison 3G.
DoCoMo ha investito 1,43 miliardi di euro per il 20% del capitale di 3UK, joint venture creata nel 2000 da Hutchison e dall¿olandese KPN.
A marzo del 2003, 3G UK è stato il primo operatore a commercializzare i servizi 3G in Europa e sempre a marzo KPN ha rivenduto la a Hutchison la totalità della sua partecipazione nella società.
Il conglomerato ha anche deciso di addossarsi i debiti di H3G UK. Si tratterebbe di 1,5 miliardi di sterline che il gruppo asiatico spera di poter pagare dopo avere rinegoziato i termini con le banche creditrici.
Gli investitori di Hutchison Whampoa intanto hanno accolto con entusiasmo la notizia del prossimo spin off delle attività tlc del gruppo nei Paesi emergenti.
Nei giorni scorsi, infatti, il conglomerato asiatico ha annunciato di voler riunire queste holding in una società indipendente da quotare sulla Borsa di Hong Kong.
La pressione causata dalle perdite legate al lancio dei servizi di terza generazione rimane comunque un pesante fardello sulla compagnia e sul prezzo delle sue azioni.
¿E¿ solo ingegneria finanziaria ¿ dice un analista ¿ ma i rischi rimarranno tutti¿.
La nuova società – Hutchison Telecommunications International – includerà le società di linea fissa e mobile di Hong Kong, così come le holdings della telefonia mobile in Israele, India, Thailandia, Paraguay e in vari altri mercati in via di sviluppo ¿ per un valore stimato intorno ai 4 miliardi di dollari – ma non dovrebbe interessare le attività di telefonia mobile 3G dell”Europa occidentale e nemmeno quelle australiane.
Secondo gli osservatori il gruppo potrebbe guadagnare almeno un miliardo di dollari dalla vendita degli asset, che andrebbero a coprire parte del buco da 2,3 miliardi generato dal 3G.
La newco sarà direttamente controllata da Hutchison, colosso dalle mille attività ¿ i cui interessi spaziano dai servizi portuali all¿energia ¿ di proprietà dell¿uomo più ricco dell¿Asia, il magnate Li Ka-Shing.
La società ha investito più di 18 miliardi di euro per la commercializzazione delle tecnologie di telefonia mobile di terza generazione, ma i ritardi accumulati nell¿implementazione del sistema hanno pesato in modo significativo sulle altre attività della società. Anche nel 2004, quindi, i profitti del gruppo risentiranno della performance negative delle telecomunicazioni.
Nonostante il raggiungimento di quota un milione di clienti nel mondo, Hutchison Whampoa ha registrato nel 2003 una crescita zero, con profitti netti di 1,85 miliardi di dollari, pari a quelli registrati nel 2002.
La società ha debiti per 35 miliardi di dollari e liquidità per 23,7 miliardi.
¿Se riescono a reperire dei fondi da questo esercizio ¿ almeno nel breve periodo ¿ possono sperare di controbilanciare parte delle perdite operative del 3G¿, dice Eden Wong di ING Financial Markets.
Standard & Poor”s però è convinta che I rischi rimangano tutti: ¿Data la portata degli investimenti nel 3G, la capacità della compagnia di contenere in modo rapido le perdite operative e di migliorare le misure a protezione dei creditori rimane un obiettivo chiave¿.
Per arginare le perdite, Hutchison ha appena venduto la propria divisione di telefonia fissa di Hong Kong a Vanda Systems per 910 milioni di dollari in stock.
Le attività 3G del conglomerato asiatico, partite in Italia e Gran Bretagna nel marzo 2003, hanno mancato gli obiettivi di crescita, in parte a causa della mancanza di apparecchi a supporto delle tecnologie. Il gruppo, per incrementare le vendite, ha fatto ricorso a forti sconti sul prezzo dei telefonini. Non vi è dubbio che, dei due Paesi, l”Italia abbia espresso la crescita più rassicurante.
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