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Necessario delegare alcuni poteri dell¿ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) a un organismo delle Nazioni Unite?
La questione era già stata richiamata nel dicembre scorso, nell¿ambito del Summit mondiale della Società dell¿Informazione (WSIS ¿ World Summit on the Information Society) di Ginevra, e in questi giorni ha nuovamente alimentato il dibattito in sede Onu, nell¿occasione del ¿Forum mondiale dedicato al governo di Internet¿, che si è tenuto il 25 e il 26 marzo.
Momento importante, nel quale i Paesi in via di sviluppo hanno potuto far presenti i grossi problemi legati al digital divide, alla mancanza di rappresentatività nell¿ambito della regolamentazione della Rete e dell¿adozione delle norme mondiali in materia.
Un forum che comunque si è concluso con un niente di fatto, come al solito, salvo che per l¿adozione di vaghi principi, senza alcuna proposta concreta.
Non sono mancate comunque pesanti critiche indirizzate all¿ICANN, com¿era prevedibile, del resto.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha dato il la nel suo discorso di apertura, stigmatizzando l¿attuale sistema di scelta dei nomi dei domini e gli standard adottati.
Secondo Kofi Annan, questi processi sono dominati dagli Stati Uniti, dal Canada, dall¿Europa e dal Giappone. Mentre queste strutture dovrebbero ¿essere accessibili e rispondere ai bisogni dei popoli di tutto il mondo¿.
L¿ICANN è un ente non profit, organizzato in sede internazionale, avente la responsabilità di assegnare gli indirizzi IP (Internet Protocol) e di gestire il sistema dei nomi a dominio, nonché i sistemi di root server.
E¿ presentato sempre come un organismo internazionale, in particolare per la diversità geografica dei membri del suo comitato di direzione.
Tuttavia dalla sua istituzione, datata 1999, i suoi oppositori affermano che sia nelle mani degli Stati Uniti e dei Paesi più ricchi.
Il governo americano ha ancora il controllo di alcuni aspetti chiave della struttura dei nomi di dominio, per via di alcuni accordi che lo legano all¿organismo, e alla società VeriSign, incaricata della gestione delle estensioni più redditizie (.com e .net).
Da qui, la proposta, richiamata più volte nel corso delle ultime conferenze, di trasferire una parte dei poteri dell¿ICANN all¿ITU (International Telecommunication Union), agenzia delle Nazioni Unite.
La proposta ufficiale in questo senso dovrà essere presentata per il prossimo WSIS che si terrà a Tunisi nel 2005.
Idea, questa, ben accolta dai Paesi in via di sviluppo che aspettano l¿occasione per far sentire la propria voce.
Ma questa proposta solleva le critiche di diversi organismi. In primo luogo della stessa parte in causa. In primo luogo del presidente dell¿Icann, Vinton Cerf.
Ma lo zoccolo duro sarà sicuramente rappresentato dal governo americano, che si imporrà alla riduzione dei poteri.
Secondo il ministero del Commercio, un maggiore coinvolgimento dell¿Onu nella gestione dei nomi dei domini creerà la più grande burocrazia del mondo su Internet, e non farà che ostacolare l¿innovazione.
Un membro dell¿amministrazione Bush ci ha dichiarato, restando nell¿anonimato, che il governo americano si opporrebbe fermamente a tutti i progetti simili a quello delle Nazioni Unite, in altre parole a tutte le proposte che mirano a ridimensionare gli attuali poteri dell¿ICANN.
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