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L¿operatore americano MCI (ex WorldCom), che tra un mese uscirà dall¿amministrazione controllata in cui l”ha spinto un ”buco” miliardario causato da irregolarità finanziarie, ha annunciato che licenzierà 4.000 impiegati, circa il 7% dei suoi effettivi, per ridurre i costi causati da una concorrenza sempre più agguerrita e dell¿inasprimento della legislazione sul marketing telefonico. MCI conta di chiudere i call-center di Denver, Phoenix e Niles.
¿A causa dell¿impatto della legge ¿Do Not Call Me Registry¿¿, approvata dalla Federal Trade Commission, ¿abbiamo deciso di ridurre la nostra forza lavoro per migliorare la struttura generale dei costi¿, ha spiegato MCI in un comunicato. Ricordiamo che ¿Do not Call¿ ha come obiettivo la difesa degli abbonati telefonici dall”aggressività telemarketers, aziende che vendono attraverso il telefono.La legge prevede che chiunque risieda negli Stati Uniti e possegga un apparecchio, fisso o mobile, può iscriversi in una banca dati, la cosiddetta ¿lista arancione¿, che dovrà essere consultata dagli operatori.
Le autorità americane hanno vietato dallo scorso ottobre agli operatori d”oltreoceano di chiamare i numeri degli abbonati iscritti alla ¿lista arancione¿, che sono circa 60 milioni (su 166 milioni di abbonati negli Stati Uniti), pena una sanzione pecuniaria che potrebbe arrivare fino a 11.000 dollari per chi chiamerà un numero iscritto alla lista.
I licenziamenti annunciati da MCI si inscrivono nel programma di riduzione dei costi annunciato lo scorso gennaio, tramite il quale l¿operatore statunitense prevede di ridurre, per la fine del 2004, le spese del 15-20%.
MCI non è l¿unica società statunitense ad aver attuato una riduzione del personale. Anche SBC Communications, Sprint e Verizon hanno annunciato l¿intenzione di diminuire la propria forza lavoro. SBC prevede di licenziare 4000 impiegati, Sprint ha fatto sapere che ridurrà i suoi effettivi di 2000 unità, mentre sono 21.000 gli impiegati che tra licenziamenti e pensionamenti anticipati non lavoreranno più per Verizon.
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