Italia
Montano le reazioni suscitate dall¿approvazione del Decreto Urbani.
Ma pesano innanzitutto le reazioni della Rete.
Si contano ormai a centinaia i forum e le liste di discussione che ospitano opinioni ragionate, pareri a caldo, reazioni emotive di migliaia di utenti internet.
E¿ il popolo della rete che si sta mobilitando, con una precisa idea in testa, senza che nessuno l¿abbia lanciata come parola d¿ordine: la restituzione degli abbonamenti alla banda larga.
Il successo della petizione contro il Decreto Urbani e contro la pirateria lanciato da Andrea Sanna, Giuseppe Fiori e Paolo Ferrando, che può essere sottoscritta all¿indirizzohttp://no-urbani.plugs.it/index.php, ne è la prova più lampante.
La sottoscrizione segna oggi quota 27.000 firme e cresce ad una media di 1.000 firme al giorno.
Intanto fioccano anche le prese di posizione ufficiali.
Abbiamo già riportato integralmente il comunicato dell¿Associazione Italiana Internet Providers (AIIP), a cui sono seguiti quelli di Adiconsum e AltroConsumo.
Qualche giorno fa anche l¿ANFoV, al pari dell¿AIIP, ha inviato una lettera a Berlusconi ed Urbani, inviandone copia, per quanto di loro competenza, anche a Tremonti, Castelli, Gasparri e Lunardi.
¿Quest¿Associazione ¿ si legge nella lettera inviata dall¿ANFoV e firmata da Franco Morganti e Nino Catania – che aggrega nell¿ambito della sua mission della ¿convergenza¿ ¿ numerosi e qualificati Internet Provider, ritiene di doversi associare alle obiezioni e richieste di opportune modifiche sollevate dall¿AIIP con una sua recente lettera del 18 marzo u.s., in ordine alle imprecisioni ed improprietà che compaiono nell¿articolato (segnatamente ai commi 1, 2, 3 e 5 dell¿art. 1) del ¿Decreto legge recante interventi urgenti in materia di beni ed attività culturali¿, approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 marzo u.s., che dovrà essere convertito in legge dal Parlamento.
L¿ANFoV condivide pienamente le ragioni e le analisi prodotte dall¿AIIP con propria autonoma determinazione ed auspica solidalmente, con la stessa organizzazione, che le stesse possano trovare pronto e sensibile accoglimento, trattandosi della necessità di evitare, di fatto, che vengano alterate le finalità di effettiva tutela del diritto d¿autore che il quadro giuridico proposto intende meritevolmente perseguire e che venga compromesso, conseguenzialmente, l¿equilibrio e l¿efficacia del mercato, in cui ciascun soggetto deve invece avere ruoli, responsabilità e tutele proprie, senza possibilità alcuna di equivoco, pena l¿indebolimento se non l¿asfissia dell¿intero settore.
Con tali doverosi sensi di collaborazione, certi che le richieste che l¿ANFoV definisce congiunte, e che tali insta perché siano da Ella ritenute con quelle di AIIP, possano trovare sensibile accoglienza, ci è gradita l¿occasione per inviarLe i nostri migliori saluti¿.
Pesa sempre più la necessità di una soluzione che interpreti e salvaguardi le prerogative di tutte le principali componenti della cosiddetta filiera del settore. Ovvero il punto di vista non può essere solo quello che ha guidato il dettato dell¿attuale testo.
E¿ errato, in via di principio ed in via di fatto, ritenere che una posizione contraria al Decreto Urbani sia, già solo per questa ragione, favorevole alla pirateria di rete.
Va praticata ogni modalità rapida ed efficace per trovare soluzioni orientate:
- alla massima trasparenza del procedimento e delle consultazioni ad esso connesse;
- ad una cultura di sistema (e non di settore);
- ad una posizione in linea con la approvanda direttiva europea;
- ad una condizione rispettosa delle procedure in uso presso la UE nel regolare le iniziative della Commissione e dei singoli Stati.
Il diritto d¿autore va salvaguardato, ma distinguendo i ruoli culturali, industriali ed economici esistenti tra autore e produttore-editore e/o distributore.
Non si può estendere pedissequamente un quadro regolatorio nato in altri contesti, estranei anche alla distribuzione di rete; vi sono delle peculiarità culturali (primo fra tutti la considerazione ed applicabilità del concetto di servizio universale, di digital divide e di cultural divide), oltre che tecniche.
Una logica di sistema obbliga a considerare tutti gli attori che partecipano alla catena del valore della rete. La presenza dei soli Providers non è sufficiente e rischia di portarsi dietro le pecche di tutte le scelte dirigistiche.
E¿ necessario coinvolgere i consumatori e sentirne le ragioni, valorizzando le istanze da essi espresse.
Lo sviluppo della rete trascina dietro di sé l¿affermazione della Società dell¿Informazione, con i nuovi paradigmi di benessere e di rilancio dell¿economia. In Europa tutti sono mobilitati verso quest¿obiettivo. Innanzitutto le imprese. Non a caso il responsabile di settore, Erkki Liikanen, è Commissario per le imprese e la Società dell¿Informazione.
L¿attuale formulazione del Decreto ha già avviato un meccanismo di rottura di continuità nella crescita italiana verso la Società dell¿Informazione. Il primo effetto è infatti quello della disdetta degli abbonamenti alla banda larga nel nostro Paese.
Se tale effetto si svilupperà (e il rischio è che si sviluppi a macchia d¿olio), l¿Italia ritornerà in dietro di anni e si allontanerà definitivamente da ogni processo di modernizzazione.
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