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La Gasparri porterà dei sicuri vantaggi a Mediaset, lo dice anche il presidente della società della famiglia Berlusconi.
Fedele Confalonieri afferma che potrebbe essere di 2 miliardi di euro circa la maggior raccolta di ricavi concessa al Gruppo Mediaset e a Mondadori dal nuovo Sic (Sistema integrato di comunicazione).
Le dichiarazioni del presidente arrivano proprio mentre alla Camera è passato il Ddl di riforma del sistema radioTv, che porta la firma del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri.
Ieri il testo è passato con 311 voti a favore e 246 contrari. Il provvedimento, approvato con votazione a scrutinio segreto, ha avuto il voto favorevole di tutti i gruppi del centrodestra e quello contrario delle opposizioni, e adesso dovrà passare all¿esame del Senato.
A tal proposito, il testo così come modificato stabilisce che ogni imprenditore non può avere più del 20% di un mercato stimato da fonti della Casa delle libertà in circa 25 miliardi di euro di ricavi annui. La torta su cui calcolare questo tetto accorpa attività radiotelevisive, stampa di ogni tipo, editoria su Internet, cinema e sponsorizzazioni.
I proprietari di più di una rete Tv non potranno comunque comprare partecipazioni in quotidiani o fondarne di nuovi prima del 2011. Infine chi controlla oltre il 40% del mercato delle Tlc non potrà entrare nel mercato dei media, ottenendo ricavi superiori al 10% del totale, e non al 20% come per gli altri operatori.
L¿opposizione sta conducendo una dura lotta contro il testo Gasparri, che sostiene faccia gli interessi solo del polo mediatico di proprietà della famiglia del premier Silvio Berlusconi. Il leader dei Ds Piero Fassino ha parlato addirittura di blindatura imposta dallo stesso presidente del Consiglio.
Con questa legge, secondo Fassino, il governo ¿¿non risolve nessun problema ma ne aggrava la principale contraddizione, rafforza una posizione dominante e favorisce l”iper concentrazione dell”informazione e della pubblicità¿.
Confalonieri a riguarda ha commentato: ¿Abbiamo visto e sentito cose fuori dal mondo¿, e aggiunge “delirio da luddismo mediatico“. Il presidente di Mediaset è comunque convinto che non ci saranno problemi, e che la legge continuerà tranquillamente il suo iter, e ¿¿sarà approvata prima della fine di aprile” dal Senato.
Per Confalonieri si tratta di ¿un”idea forte di sviluppo industriale della comunicazione italiana”, e “¿uno sviluppo inevitabile e positivo, in tutta Europa della televisione generalista terrestre“.
E aggiunge che si tratta proprio di un processo di trasformazione internazionale.
Tra l”altro, secondo il presidente, “mentre ci si ostina a parlare di duopolio, sono entrati nel nostro settore nuovi concorrenti e gruppi di comunicazione di prima grandezza“.
Confalonieri si riferisce a Rupert Murdoch, con Sky Italia e alla Tv francese TF1, “che in combinazione con l”imprenditore Tarak Ben Ammar hanno creato un multiplex digitale e una televisione di sport in chiaro“.
Per il presidente tutto questo sta avvenendo proprio mentre si sta consolidando sul mercato mediatico la presenza del colosso italiano delle Tlc, Telecom Italia, attivo con la La7, Telespazio e Mtv Italia. E poi mentre anche la Rai sta esprimendo ¿forti livelli di competitività¿.
Buona la reazione del mercato finanziario, che dopo l¿approvazione del Ddl dalla Camera, va volare il titolo di Mediaset, che raddoppia rapidamente i guadagni segnando un rialzo di quasi un punto percentuale, per poi chiudere in progresso dello 0,48% a 8,647 euro (+0,10% il Mibtel).
Questa mattina il titolo si muoveva a un passo dai 9 euro e saliva del 3,27%. Intanto proprio oggi Euromobiliare ha alzato il giudizio sul titolo a buy.
Il trend di Borsa ha messo in secondo piano l¿analisi dei dati del bilancio 2003.
La posizione finanziaria netta del gruppo è peggiorata da 170,8 milioni di fine 2002 a 199,3 milioni anche per l¿esborso di 276 milioni per l¿acquisto del 12% della stessa Telecinco e Publiespana.
In ogni caso, l¿attentato terroristico dell¿11 marzo a Madrid non ha avuto ripercussioni negative sulla raccolta pubblicitaria.
Il vicepresidente Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, è intervenuto a smentire le indiscrezioni apparse sulla stampa nei mesi passati, che davano come possibile la riduzione della quota del 51% di Fininvest in Mediaset.
Berlusconi Jr nega anche l¿eventualità di ridurre la quota nell¿emittente spagnola Telecinco, di cui Mediaset controlla il 52%, nell¿occasione, confermata, della quotazione sulla Borsa di Madrid.
Telecinco, che ha 1.124 dipendenti, opera con un canale televisivo e dispone di 13 studi Tv e 46 strutture di post-produzione. Per quanto riguarda la programmazione, nel 2002 ha prodotto 2.032 ore di news e ha trasmesso 466 film.
La raccolta pubblicitaria dell¿emittente, per il 2003, è cresciuta ad un ritmo sostenuto, registrando un incremento dell¿11,7% rispetto al 2002, nettamente superiore a quello registrato dal mercato televisivo spagnolo (+6,6%). In crescita anche gli ascolti che nelle 24 ore hanno raggiunto il 21,4% (20,2% nel 2002). In Prime Time Telecinco ottiene un deciso incremento della propria quota d¿ascolto con il 22,3% di share (1,7 punti di share in più rispetto al 2002), consolidando la propria leadership tra le televisioni commerciali.
L”utile netto 2003 per Telecinco è cresciuto del 43%, raggiungendo quota 122,6 milioni di euro. Il canale ha reso noto che la raccolta pubblicitaria è salita del 24,6% su anno nei primi due mesi del 2004. Telecinco ha spiegato che le entrate nette hanno registrato un innalzamento del 10%, attestandosi sulla cifra di 643,2 milioni di euro.
E¿ chiaro che il piazzamento in Borsa di Telecinco farà entrare una consistente liquidità nelle casse di Mediaset.
Ricordiamo poi che Mediaset ha un”opzione per rilevare il 10% di Telecinco in mano ad Ice Finance. Gli altri azionisti della rete spagnola sono Dresdner Bank con il 25% e Vocento con una quota del 13%.
La possibilità della quotazione era stata prospettata dalla stessa Mediaset subito dopo aver assunto il controllo della Tv spagnola con l”acquisto, nel dicembre 2002, del 12% di Telecinco e di Plubiespana, cui fanno capo rispettivamente le attività Tv e pubblicitarie del gruppo Telecinco, dal gruppo editoriale Correo.
E poi, come chiarisce lo stesso Confalonieri, un debutto in Borsa ¿metterà anche al sicuro l”azienda iberica da ogni turbolenza politica, come già avvenuto ¿ secondo lui – per Mediaset¿.
¿Essere quotati in Borsa ci fa considerare come un bene del Paese e sotto un profilo politico è molto importante“.
Il gruppo pensa inoltre all”espansione verso i Paesi dell”Est e il Mediterraneo, anche se più che di veri e propri negoziati si tratta ancora di una “apertura di conversazioni piuttosto serie“.
“Stiamo guardando tutti i Paesi con almeno 20 milioni di abitanti, Polonia, Turchia, Russia e Ucraina. Non siamo interessati a una presenza simbolica. Guardiamo paesi dove possiamo guadagnare molti soldi“, ha precisato il Direttore finanziario Marco Giordani.
Sul fronte della produzione, si prevede un aumento dei programmi prodotti in proprio.
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