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Secondo alcune indiscrezioni diffuse dal Financial Times, Ericsson sarebbe sul punto di aumentare la sua quota in Symbian per impedire a Nokia di conquistare il controllo del consorzio.
Il direttore generale della società svedese, Carl-Henric Svanberg, ha infatti indicato che il suo gruppo agirà in questo senso attraverso la joint-venture Sony Ericsson.
Sin da quando lo scorso febbraio Nokia aveva espresso l’intenzione di voler acquisire la quota del socio uscente Psion, gli azionisti di minoranza del consorzio, creato per impedire a Microsoft di imporre il suo strapotere anche nel settore dei software per la telefonia mobile, avevano espresso i propri dubbi sulla possibilità di lasciare a Nokia una quota di maggioranza.
¿Nokia ¿ dice Svanberg ¿ dovrà restare al di sotto del 50%, altrimenti Symbian diventerà una piattaforma Nokia¿, perdendo credibilità agli occhi di chi vuole evitare qualsiasi forma di monopolio nel settore.
Se la casa finlandese entrasse in possesso del 31% di Psion, la sua quota salirebbe al 63,3%, contro il precedente 32,2%.
¿Se ciò avvenisse ¿ continua Ericsson ¿ ci sarà un degrado progressivo della percezione di Symbian come piattaforma indipendente e si cominceranno a materializzare sempre nuove piattaforme¿.
Il piano, nonostante le iniziali rimostranze, è stato approvato dagli azionisti Psion lo scorso 12 marzo. Alcuni azionisti di minoranza infatti si erano opposti alla vendita della quota, sostenendo che il gruppo avrebbe fatto meglio a optare per la collocazione in Borsa dei titoli, alla luce del successo crescente riscosso dagli smartphone.
Ma secondo lo statuto Symbian, gli altri azionisti possono accrescere la propria quota nel capitale proporzionalmente alla partecipazione esistente se uno di essi decide di vendere.
Ericsson è il più importante di questi azionisti, con il 17,5% della società britannica.
La lotta per il controllo di Symbian è la prova ulteriore di quanto interesse stiano suscitando gli smartphone: la società di ricerca Phoenix sottolinea infatti che la consegna di telefonini equipaggiati con sistema operativo Symbian è più che triplicata a 6,67 milioni di unità nel 2003, con più di un milione di apparecchi venduti nel solo mese di dicembre.
Nel 2003, Nokia ha dichiarato di aver venduto 3,9 milioni di smartphone, contro il milione e mezzo dell’anno prima.
Anche le società di analisi sono concordi nell’affermare che il settore è in piena fase di ascesa: nei prossimi anni l’impatto di questi apparecchi sul mercato dell’elettronica mobile sarà dirompente, dal momento che essi sostituiranno l’uso dei PDA, delle fotocamere digitali, delle console e dei lettori di musica.
Secondo Zelos Group, nel 2008 ci saranno in circolazione almeno 280 milioni di ¿telefonini intelligenti¿, pari al 43% delle vendite totali di telefonini. Addirittura, in base ai dati della società, già entro i prossimi due anni la diffusione di questi apparecchi supererà quella dei Pc.
Il consorzio Symbian, nato nel 1998 come sfida a Microsoft nel settore dei software per cellulari, è partecipato, tra gli altri, da Sony Ericsson, Panasonic, Samsung e Siemens.
Motorola ha ceduto la propria quota del 19% nel corso dello scorso anno a Psion e Nokia.
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