Italia
Il ministro Stanca rompe gli indugi ed interviene sulla polemica aperta dal decreto Urbani, approvato dal Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2004 e non ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
“¿sulla questione è necessario fare una distinzione ¿ ha dichiarato il ministro Stanca – Se c¿è una pirateria dei contenuti, siano essi cinematografici o musicali, a scopo commerciale, ossia per raggiungere un largo pubblico, questo fenomeno va sanzionato e proibito in quanto si viola il diritto d¿autore. E¿ infatti giusto combattere la pirateria ovunque si perpetri. Internet non deve essere una “zona franca”. Allo stesso tempo, però, c¿è una tolleranza nei confronti del peer-to-peer, ossia dell¿uso tra persone. Si presume che ci sia buona fede. Non si può dire quindi che il provvedimento (il decreto Urbani, ndr), quindi, vanifichi lo sforzo del governo per la diffusione della larga banda¿.”
La dichiarazione del ministro Stanca, resa al portale Libero in un¿intervista a firma di Andrea Muti (che può essere consultato in versione integrale all¿indirizzo
http://news2000.libero.it/speciali/sp150/pg4.html), assume particolare rilevanza, perché rappresenta, di fatto, una presa di posizione di Stanca sul peer-to-peer sostanzialmente differente rispetto alle valutazioni che animano il decreto Urbani.D¿altra parte i ministri Stanca e Gasparri vantano un¿iniziativa di governo orientata all¿innovazione che ha portato ad un incremento italiano delle connessioni alla banda larga al di sopra della media europea.
Va infatti considerato che, a fronte di una certa riluttanza delle PMI e di un certo impegno della Pubblica Amministrazione in direzione delle applicazioni di eGovernment, il contributo maggiore alla crescita della banda larga nel nostro Paese è stato dato proprio dalle connessioni ad uso domestico (1,7 milioni di connessioni su un totale di 2,7 milioni), ovvero un ambito di consumo in cui la banda larga rappresenta quasi sempre la risposta ad una domanda per il peer-to-peer, cioè per applicazioni che richiedono ampiezza e capacità delle connessioni.
Grazie a questo risultato, l¿Italia è inaspettatamente (se si pensa ai valori assoluti di partenza) al quarto posto in Europa, dopo Germania, Francia e Gran Bretagna.
Criminalizzare la rete e puntare il dito contro il suo popolo, come fa il decreto Urbani, allontanandosi peraltro dalle decisioni assunte in materia in ambito europeo, è un modo improprio di combattere la pirateria e non fa bene allo sviluppo delle cosiddette autostrade dell¿informazione, correttamente ricordate dal ministro Stanca.
La rete non è solo download di file.
La rete non è solo internet, parola che rischia di perdere un significato proprio. La rete è un nuovo modello di organizzazione del lavoro e della vita quotidiana, è la società dell¿informazione, è un nuovo paradigma di sviluppo economico, di benessere, di conoscenza e saperi.
Per Key4biz.it e Puntoit “E” necessario difendere internet e promuoverne lo sviluppo. Apriamo un tavolo di confronto sereno a cui far partecipare tutti i soggetti della filiera internet (dai produttori dei contenuti ai consumatori), per cambiare al meglio il testo del decreto, salvaguardando le legittime prerogative di tutti i soggetti.“
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