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L¿Antitrust brasiliano ha posto il veto sul ritorno di Telecom Italia nel capitale di Brasil Telecom come azionista di controllo, ribaltando la decisone presa dall¿Autorità per le telecomunicazioni lo scorso gennaio.
Nel 2002, l¿operatore italiano, come richiesto dall¿Anatel, aveva ridotto la propria quota in Solpart ¿ la holding che controlla Brasil Telecom – al di sotto del 20% (dal 38%) per poter entrare nel mercato GSM locale e consentire alla controllata Tim di operare su tutto il territorio brasiliano.
In base ai termini dell¿accordo, Telecom avrebbe potuto riprendere la propria quota non appena raggiunti determinati target d¿investimento e copertura del territorio.
Il 16 gennaio l¿Anatel ha riconosciuto il raggiungimento degli obiettivi e ha autorizzato il gruppo a operare sia nella telefonia cellulare che nella telefonia interurbana e internazionale, servizi che gli erano vietati in attesa di una soluzione nel conflitto di controllo.
Il Consiglio amministrativo di difesa economica (Cade) ha invece imposto uno stop provvisorio di circa 10 giorni in attesa di un pronunciamento del Tribunale della concorrenza sulla complicata vicenda.
Il Cade ha agito in seguito al ricorso presentato dall”Associazione brasiliana degli Investitori nel mercato di capitali (Animec), secondo cui il ritorno di Telecom al controllo di Brasil Telecom danneggerebbe la concorrenza nel mercato brasiliano della telefonia cellulare.
Tim e Brasil Telecom, infatti, diventerebbero concorrenti in molte zone del Brasile, e la presenza del gruppo italiano nel capitale controllo potrebbe essere usata per ostacolare le operazioni di Brasil Telecom, sia nel consiglio d”amministrazione, sia servendosi di conoscenze privilegiate a favore della Tim.
L”ad di Brasil Telecom, Carla Cico, si è detta soddisfatta della decisione che riconosce che Telecom Italia ¿¿ ha un chiaro conflitto di interessi e non può rientrare in possesso della sua partecipazione”.
Sulla questione è stata aperta anche una azione legale contro l”altro azionista di Solpart, il fondo di private equity Opportunity, secondo cui il gruppo italiano non ha diritto a riconquistare la sua partecipazione perché non avrebbe rispettato un accordo tra azionisti che gli imponeva entro il 20 gennaio di risolvere ogni problema legale concernente l¿operazione.
Gli analisti sono convinti del fatto che il numero uno di Brasil Telecom, il finanziere d¿assalto Daniel Dantas, stia cercando di prendere tempo per far passare i 18 mesi concessi dall¿Anatel per risolvere il contenzioso. Oltre questo lasso di tempo, uno dei due azionisti dovrà uscire dal capitale del gruppo.
Ma secondo altre fonti, la decisione dell¿Autorità potrebbe anche convincere Telecom Italia a vendere la propria quota.
Brasil Telecom, con una presenza molto forte in otto Stati del sud e del centro-ovest del Brasile, è un operatore destinato a una forte crescita nei prossimi anni.
La crescita del business della telefonia mobile sarà infatti fortemente amplificata dal completamento di una rete GSM pan-sudamericana. Dal territorio brasiliano si attende una crescita del 12% nei prossimi anni (confrontato al tasso del 9% in Italia).
Il gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera non ha fatto commenti.
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