Europa
Il mercato del cavo francese sta tenendo col fiato sospeso gli operatori del settore e gli investitori. Alcune manovre potrebbero modificare radicalmente gli scenari ed aprire la via a un pieno controllo del mercato al Gruppo americano Liberty Media.
Al momento sono quattro i player del settore: France Télécom Câble, NC Numéricâble (CanalPlus – Vivendi Universal), Noos (Suez Lyonnaise) e UPC, di proprietà di Liberty Media.
Mentre tra gli ultimi due sono ormai avviate le operazioni di fusione, rimangono alquanto vaghe le sorti dagli altri due.
France Télécom (vedi scheda) ha annunciato la sua intenzione a disimpegnare questo asset, mentre NC Numéricâble è in vendita da diversi mesi ormai.
Ma davanti alla possibilità che Liberty Media si metta a capo del mercato del cavo, i due player, France Télécom e Vivendi Universal, hanno deciso di avviare delle trattative di fusione delle loro attività di televisione via cavo.
Questo, quanto riportava l¿agenzia Dow Jones, diffusa dal Wall Street Journal.
Le due società non ancora chiuso l¿operazione. Uno degli ostacoli al progetto sta proprio nella quota che ciascuno dei due operatori dovrebbe detenere nella nuova unità, scrive il quotidiano.
Secondo le fonti citate da Dow Jones, il contratto potrebbe essere concluso già nelle prossime settimane.
In questa ipotesi, le sue società fonderanno le due divisioni del cavo per creare una società comune anche con la possibile partecipazione di un fondo di investimento o un partner industriale che potrebbero prendere parte del progetto, sempre secondo quanto riporta l¿agenzia.
In tutti i casi, se l¿indiscrezione dovesse rivelarsi vera, il passaggio della Pay TV vedrebbe l¿arrivo di una nuova unità di peso nel cavo.
Al momento, France Télécom è al secondo posto, dietro Noos, con 847.000 abbonati e NC Numericâble è al terzo posto con 798.000 clienti. Con la fusione, le due società controlleranno un package di 1,645 milioni di abbonati.
Il consolidamento del mercato, atteso da tempo ormai, è iniziato.
Adesso è Noos ha dominare il settore con 1,1 milioni di clienti. La società, fino a oggi di proprietà di Suez, è a un passo dall¿essere ceduta a Liberty Media e al suo esuberante patron John Malone.
Passando nelle mani degli americani, Noos concluderebbe ugualmente le trattative per la fusione con il quarto operatore del mercato francese, UPC France, con 550.000 abbonati.
Ma i giochi non sono ancora stati fatti. In caso di fallimento tra France Télécom e Vivendi, Liberty Media potrebbe passare al contrattacco e fare un¿offerta anche per NC Numéricâble, secondo quanto riferiscono alcune fonti.
Per il momento tutti si rifiutano di commentare la fuga di notizie.
Una cosa è sicura, la situazione non dovrebbe tardare a sbloccarsi. Da tempo infatti France Télécom, Vivendi, e prima ancora Suez, stanno cercando delle soluzioni per salvare un¿attività deficitaria e non più strategica.
Nel 1982, François Mitterrand lanciava il famoso ¿piano del cavo¿, che prevedere colossali investimenti pubblici per creare una rete in fibra ottica che servisse tutte le case dei grandi agglomerati urbani.
Più di venti anni dopo, dopo un lungo periodo di grande concorrenza sul mercato, il settore potrebbe trovarsi adesso con una situazione radicalmente modificata, con il rischio di un unico operatore che lavorerà in condizioni preferenziali.
Il principale ostacolo al consolidamento del settore è stato posto nell¿ottobre 2003. Nell¿ambito dell¿esame della legge su France Télécom i senatori hanno adottato un emendamento che sopprime la soglia limite di 8 milioni di abitanti che può servire ciascun operatore del cavo.
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