Europa
Tra mille difficoltà nel futuro più prossimo, il gigante americano Liberty Media potrebbe mettersi a capo del mercato francese del cavo.
Recuperando gli abbonati alla banda larga via cavo, diverrebbe un operatore dello stessa portata di Free nell¿Adsl.
Più di venti anni dopo, dopo un lungo periodo di grande concorrenza sul mercato, il settore potrebbe trovarsi adesso con un unico operatore che lavorerà in condizioni preferenziali.
Sembra proprio che sarà questa l¿evoluzione de settore, visto che da alcune settimane Suez ha avviato delle trattative elusive con la società americana di John Malone per la cessione dell¿operatore via cavo Noos.
Il principale ostacolo al consolidamento del settore è stato posto nell¿ottobre 2003. Nell¿ambito dell¿esame della legge su France Télécom (vedi scheda), i senatori hanno adottato un emendamento che sopprime la soglia limite di 8 milioni di abitanti che può servire ciascun operatore del cavo.
Al momento sono quattro i player del settore: France Télécom Câble, NC Numéricâble (CanalPlus), Noos (Suez Lyonnaise) e UPC, di proprietà di Liberty Media.
Mentre tra gli ultimi due sono ormai avviate le operazioni di fusione, rimangono alquanto vaghe le sorti dagli altri due.
France Télécom ha annunciato la sua intenzione a disimpegnare questo asset, mentre NC Numéricâble è in vendita da diversi mesi ormai. Sono possibili varie soluzioni.
Alcuni credono che sia possibile addirittura un¿operazione di fusione tra France Télécom Câble e NC Numéricâble. Tanto più perché l¿operatore storico è proprietario di una quota (70%) della rete della società di CanalPlus. Tra l¿altro, 9Télécom (ex Gruppo LDCom, ndr) ha chiaramente indicato che sperava di completare la sua rete telefonica, aggregando uno o due operatori via cavo.
Secondo Roland Montagne, responsabile del polo broadband all¿Istituto dell¿audiovisivo e delle telecom in Europa Idate, questa sarebbe un¿ipotesi credibile, se il gruppo cominciasse a pensare ¿più che a una crescita organica, a una crescita esterna, moltiplicando le piattaforme¿.
E¿ difficile veder chiaro su tutte le aspirazioni che accende il settore francese del cavo. Potrebbe anche esserci la possibilità che gruppi americani o degli investitori privati facciano altre offerte.
¿Il punto debole del cavo – spiega Roland Montagne ¿ è la penetrazione del territorio francese, che risulta inferiore al 90% rispetto a quanto rilevato nei Paesi del Benelux o degli Stati Uniti¿.
In rivincita, gli operatori via cavo conoscono bene le tecnologie dell¿audiovisivo e possono fornire delle velocità molto più elevate dell¿Adsl.
¿Per questo motivo ¿ osserva ancora Montagne ¿ sono messi bene per proporre un¿offerta che accoppia televisione e Internet a banda larga¿.
Tuttavia, questi avranno sicuramente difficoltà a rispondere alle offerte triple play,che combina la televisione, Internet a banda larga e la telefonia. Alcuni operatori Adsl hanno già lanciato la loro offerta e alcuni si stanno già preparando a farlo.
Si può sperare, secondo lui, che con l¿arrivo del voice Ip altre offerte si sviluppino, ma rimangono i costi da determinare.
In questo contesto, Liberty Media ¿sembra essere la meglio piazzata attualmente¿ per accaparrarsi tutto quanto, prosegue Roland Montagne.
Il responsabile di Idate si spinge a prevedere la possibilità che l¿operatore americano faccia un¿offerta anche per gli asset di FT Câble e di NC Numéricâble.
¿Forse alla Francia conviene avere un solo operatore?¿, asserisce Montagne.
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