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Copyright: gli autori in guerra contro Steve Jobs e il suo iPod

Europa



La Apple Computer sta conducendo da tempo ormai una dura battaglia contro la pirateria e ha avviato una serie di iniziative che vanno in questo senso.

Il suo fondatore, Steve Jobs (a capo tra l¿altro della societ&#224 di film di animazione in tecnica digitale Pixar, ndr), &#232 convinto di poter dare una svolta decisiva all¿innovazione del modello di business dell¿industria dello spettacolo. E ha lanciato il suo sistema per la distribuzione di musica.

Ma le cose non sono cos&#236 semplici come potrebbe apparire. E nonostante la Apple, si sia fatta recentemente paladina del copyright con una stretta alleanza con la RIAA (Recording Industry Association of America) e entrambe abbiano intrapreso una importante battaglia contro il file-sharing per limitare un fenomeno dannoso (e spesso definito “criminale”) per i compensi derivanti dai diritti d”autore, sembra che la questione si stia complicando.

Secondo alcuni la Apple si sarebbe buttata gli artisti dietro le spalle. Il costruttore informatico si rifiuterebbe infatti di pagare i compensi che spettano ai titolari di diritto su copia privata, che si devono applicare ai lettori digitali che produce Apple, i famosi iPod, lettori Mp3 pi&#249 venduti al mondo.

Nel 2003, l¿apparecchio ha coperto il 43% della domanda del mercato, con circa 33.000 unit&#224 vendute, secondo i dati di Simavelec (Sindacato delle industrie di materiali audiovisivi elettronici).

Parliamo di una somma per tutto il 2003 di quasi 495.000 euro, non percepiti dagli aventi diritto del settore musicale.

Situazione che &#232 stata presa di petto dalla Sacem (Soci&#233t&#233 des Auteurs, Compositeurs et Editeurs de Musique), che non ne fa solo una questione di mancati guadagni, ma lamenta il comportamento scorretto di Apple nei confronti degli artisti e del mondo della musica in genere.

Bernard Miyet ¿ ai vertici della Sacem ¿ ha ricordato che Apple, come tutti gli altri che operano nel settore, ¿deve rispettare le regole¿.

E secondo la societ&#224, almeno per quanto riguarda il mercato francese, la societ&#224 di Steve Jobs non ha rispettato le regole della musica.

L”iPod &#232 oggi una vero fenomeno per la societ&#224, che rappresenta, da solo, tutta la strategia di Apple per investire nell¿industria discografica. Il modello pi&#249 costoso permette di raccogliere circa 10.000 canzoni. Si tratta indubbiamente di uno dei supporti digitali tra i pi&#249 impostanti attualmente in commercio.

La Commissione Brun-Buisson, che si occupa per la Francia della regolamentazione di tutte le questioni connesse con la copia privata, non poteva escludere l¿iPod dalla sua contabilit&#224.

Nel 2002, logicamente la Commissione ha votato per l¿estensione della rimunerazione a pi&#249 tipi di supporti digitali, tra cui l¿iPod, ma anche i videoregistratori e i decoder hardisk.

E¿ stato stabilito anche un calcolo approssimativo, secondo il quale gli iPod venduti nel 2003 avrebbero dovuto essere tassati di almeno 15 euro.

Apple &#232 stata ormai messa, senza scappatoie, davanti alle proprie responsabilit&#224, cos&#236 come ha deciso l¿Assemblea dei membri della Commissione, che si &#232 riunita 15 giorni fa.

Bernard Miyet ha immediatamente dichiarato che adesso si aspetta la risposta di Apple. ¿Se la risposta non dovesse essere in linea con la legge, la Sorecop e la Sacem potrebbero intentare un¿azione giudiziaria. Ma noi speriamo che prevalga il buon senso¿.

Intanto la societ&#224 non si &#232 ancora espresso nel merito della faccenda. Dalla divisione francese il silenzio pi&#249 totale.

Il Gruppo ha comunque fatto presente alla Commissione Brun Buisson che l”iPod &#232 un supporto ¿misto¿ che non serve unicamente ad archiviare musica in memoria.

E¿ anche vero che l”iPod pu&#242 memorizzare degli indirizzi o funzionare come agenda, ma il suo uso principale rimane la musica, come mostrano i numerosi spot pubblicitari che vengono trasmessi dalle Tv.

La scelta del silenzio rischia di pesare pesantemente sulla societ&#224 californiana, nel momento che in cui il Gruppo si appresta a lanciare anche in Europa il magazzino di musica online, iTunes Music Store ed &#232 in arrivo il mini iPod, atteso sugli scaffali e gi&#224 bramato dai migliaia di consumatori.

E¿ quindi possibile che le case discografiche e gli artisti si dimostreranno questa volta intransigenti nei confronti della societ&#224 della Mela.

Da un altro versante, proprio l”attesa per gli iPod mini, potrebbe essere la causa principale del volo in Borsa registrato dalla Apple nelle due ultime settimane (condotte con una crescita complessiva del 24%) anche se si sono fatte nuovamente sentire le voci che vorrebbero il colosso giapponese Sony interessato alla creatura di Steve Jobs.

Intanto da stamattina circola la notizia che il fondatore e Ad di Apple, Steve Jobs, ha ricevuto, anche per il 2003, solo 1 dollaro di stipendio.

Jobs ha iniziato a prendere 1 dollaro di stipendio nel 1998, un anno dopo il suo ritorno alla societ&#224 che aveva fondato. Ma nel corso degli ultimi anni Jobs &#232 stato criticato per altri benefit, come appunto le stock option e l”aereo da 90 milioni di dollari.

Nel 2003 ha infatti goduto di 74,75 milioni di restricted stock – azioni sottoposte a clausole particolari – in cambio delle stock option scadute nell”anno passato.

&#169 2004 Key4biz.it

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

Musica digitale: Apple lancia il mini iPod. Sar&#224 grande quanto una carta di credito

Oggi a mezzogiorno tutta Europa osserver&#224 tre minuti di silenzio per ricordare le vittime di Spagna e testimoniare la condanna di ogni terrorismo.

Anche Key4biz.it si fermer&#224 per tre minuti.

L”Ict non è un”isola separata dal mondo.

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