Italia
di Raffaele Barberio
A volte, il nostro è un Paese strano¿¿anzi a trattiincomprensibile.
Da mesi si discute in tutta Europa e in ogni sede, da quelle di Bruxelles della UE a tutti i mezzi di comunicazione europei (audio, video, scritti, on-line), sulla nota vicenda relativa al rapporto tra diritto d¿autore (IPR-Intellectual Property Rights) ed internet.
In questi giorni il ministro Urbani ha deciso di muoversi in direzione esattamente opposta.
E¿ la conferma che in Italia c¿è sempre qualcuno che è più realista del re.
Proprio ieri, 9 marzo, a Strasburgo, con un faticosissimo compromesso e dopo oltre un anno di intense discussioni (in realtà si è trattata di una vera e propria guerra senza esclusione di colpi), il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura la proposta di Direttiva finalizzata a proteggere la proprietà intellettuale.
Ieri abbiamo ampiamente riportato i dettagli su queste stesse pagine.
E¿ peraltro un tema di particolare rilevanza strategica per lo sviluppo della rete, che Key4biz.it e Puntoit, hanno seguito per settimane sin dallo scorso autunno, mobilitando l¿attenzione di parlamentari europei e dell¿opinione pubblica nazionale degli addetti ai lavori.
Ma qualcuno ha informato Urbani su quanto è avvenuto nei mesi scorsi in Europa?
Abbiamo appreso dalle cronache degli ultimi giorni, peraltro ampiamente riportate da Key4biz.it, che il ministro intende presentare un ddl che ha già sollevato un polverone e che rischia di mettere nuovamente gli uni contro gli altri i difensori dell”utenza internet e i detentori dei diritti d”autore che ormai avevano accettato di buon grado le nuove disposizioni europee.
Tutto questo avviene, è il caso di sottolinearlo, solo in Italia.
Ma Urbani è al corrente dei punti di mediazione faticosamente raggiunti in Europa?
La stessa Janelly Fourtou relatrice del provvedimento europeo, da sempre vicina alle posizioni più dure dei content owners ha difeso negli scorsi giorni sul Financial Times il compromesso faticosamente raggiunto, affermando “¿questa disposizione normativa ci da le basi legali nuove e comuni“.
Ma Urbani è consapevole della propria azione controcorrente rispetto all¿Europa?
Riguardo al campo d”applicazione della proposta di Direttiva, il Parlamento europeo ritiene che le misure da essa previste debbano essere applicate unicamente agli atti commessi ¿su scala commerciale¿. Ciò significa che gli atti commessi in buona fede dai consumatori, come lo scaricare musica da Internet ad uso personale, non saranno perseguibili. Inoltre, i deputati europei si sono pronunciati contro l”applicazione di sanzioni penali, prevedendo solo provvedimenti amministrativi e civili al posto della lunga lista prevista dalla Commissione, che considerava anche l”introduzione di pene restrittive della libertà.
E così mentre la proposta di Direttiva europea approvata restringe il danno risarcibile all”effettivo danno economico subito dai titolari dei diritti, la proposta di Urbani prevederebbe sanzioni generalizzate che possono arrivare a 250.000 euro. A rischio anche i singoli utenti di internet. Sono infatti previste multe che potrebbero arrivare fino a 2000 euro.
Come mai queste differenze?
E¿ evidente che, mentre la proposta di Direttiva europea approvata esclude qualsiasi responsabilità degli Internet Service Providers ed è contraria a qualsiasi criminalizzazione degli utenti internet, il Ministro Urbani vuole regolamentare in modo più severo il download dei file e colpire tutti i soggetti in maniera indiscriminata compresi ISP e utenti.
Perché l”Italia si allontana dall”Europa? Non si capisce.
Nessuno invece sembra preoccuparsi della lotta alla vera contraffazione e alla pirateria di natura commerciale di rilevante interesse per tutti i Paesi europei e per l”Italia in particolare.
A volte, il nostro è un Paese strano¿¿anzi a trattiincomprensibile.
© 2004 Key4biz.it
Allegato:
Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle misure e alle procedure volte ad assicurare il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale (Relatrice Janelly FOURTOU, PPE/DE, F)
Per approfondimenti, consulta:
Archivio delle news sul Decreto Urbani, la Direttiva Europea e la Proprieta¿ intellettuale