Italia
L¿amministratore delegato di Enel, Paolo Scaroni, ha chiarito nei giorni scorsi i progetti per il futuro di Wind, azienda di telefonia mobile controllata al 100% dal gruppo energetico italiano.
Entro maggio o giugno al massimo, Enel avvierà la quotazione in borsa di circa il 50% del capitale di Terna, la società che controlla il 94% della Rete nazionale di energia elettrica ad alta e altissima tensione specializzata nella progettazione, realizzazione, telecontrollo, teleconduzione, esercizio e manutenzione nonché rinnovo e sviluppo dei sistemi di trasmissione dell¿energia elettrica.
Subito dopo l”Ipo Terna sarà lanciato un bond per retail fino a 1 miliardo.
Soltanto successivamente, ma comunque entro la prima metà del prossimo anno, verrà collocata in Borsa anche Wind. La divisione di telefonia mobile dovrà prima raggiun gere l¿indipendenza economica.
A questo proposito, il mese scorso Enel ha annunciato la cessione a Wind della rete in fibra ottica Enel.net. la società che gestisce i 13mila chilometri di la rete in fibra ottica della società elettrica.
Un ¿omaggio¿ da 300 milioni di euro per il gestore telefonico, che risparmierà così circa 50 milioni di euro, l¿ammontare dell”affitto versato ogni anno ad Enel per l¿utilizzo della rete.
La consegna della rete ottica fa parte di un piano di sostegno più ampio, partito nel 2003 con un aumento di capitale per 253 milioni di euro più un aiuto di 150-200 milioni di euro, attraverso la riconversione di parte del prestito Enel a Wind.
Per quanto riguarda la percentuale di capitale che sarà collocata in Borsa, il gruppo di Scaroni non si sbilancia, negando comunque che sulla società telefonica ci siano già manifestazioni di interesse da parte di grossi colossi tlc interessati ad entrare sul mercato italiano e che vedono in Wind una strada d”accesso privilegiata.
Riguardo alle obbligazioni, Scaroni ha ricordato che il rifinanziamento totale del debito e” pari a 2,5 miliardi; fino a 1 miliardo saranno obbligazioni riservate al mercato retail, dopo oltre 15 anni di assenza dell”Enel da quel settore. Il resto si rivolgera” agli investitori istituzionali.
Enel infatti, ha espresso l¿intenzione di volersi focalizzare sul core business, l¿energia, abbandonando altri settori.
Wind ¿ dice Scaroni ¿ ha compiuto pochi giorni fa il quinto anno di vita, ragion per cui non può più essere considerata una start-up.
¿Oggi WInd esiste, è una realtà importante. E tutto è stato fatto in pochissimo tempo. Entro fine anno arriveremo anche al pareggio di bilancio e a quel punto saremo pronti per fare il nostro debutto in Borsa¿.
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