Italia
Si è chiuso a Roma sabato scorso il meeting ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l¿evento internazionale di Internet, per la prima volta in Italia. L¿importante meeting, dell”organismo che coordina tutti gli aspetti tecnici di Internet a livello mondiale su delega del governo americano, è stato organizzato da Register.it, leader italiano nella gestione della presenza online di persone ed aziende e dall”Istituto di Informatica e Telematica del CNR – Registration Authority Italiana (IIT-RA), l”ente incaricato dell”assegnazione dei domini .IT.
Tema centrale del summit è stato il futuro di Internet, in particolare se favorire il libero mercato o gli interessi dei governi.
Negli ultimi tempi è andata crescendo all”interno dell”Onu una corrente di pensiero che propone di perseguire con decisione alcuni degli aspetti più indesiderati di Internet, dallo spamming al crimine informatico, oltre al digital divide che separa i Paesi in via di sviluppo che hanno minori accessi a Internet ed alle innovazioni nelle telecomunicazioni.
Lo scorso dicembre, le Nazioni Unite hanno incaricato l”International Telecommunication Union (ITU) di stilare un piano per affrontare questi temi, raccomandando di inserire i pareri di esponenti politici dei Paesi in via di sviluppo, che lamentano di essere tenuti in poco conto attualmente.
Anche se, sostenendo tale posizione, l”ITU potrebbe mettere da parte l”unico organismo che questo nuovo media ha mai avuto: l”ICANN, incaricato di assegnare nomi e numeri che contraddistinguono i siti online.
All¿appuntamento di Roma è stato presente il gotha della Rete, delegati di oltre 70 governi mondiali, padri fondatori di Internet, fornitori di servizi online e alti funzionari di organismi internazionali che dibattono sui più rilevanti temi che riguardano il Web.
L¿evento ha riscontrato un numero record di partecipanti: più di 700, in 27 differenti forum, fra rappresentanti dell¿Unione Europea e dei governi di tutti i continenti, utenti della Rete e operatori del settore delle Tlc di vari Paesi tra cui Giappone, Brasile, India e Australia.
Si è parlato degli aspetti internazionali e nazionali del governo di Internet, privacy e domini, il nuovo .eu, il cui lancio è stato rinviato al febbraio 2005, digital divide, il ruolo dei provider a livello italiano, europeo e globale e il Summit mondiale sulla Società dell”informazione.
Fra le decisioni più importanti la possibilità di registrare domini con caratteri di alfabeti non latini ¿ dal 1 marzo in Germania già 600.000 le richieste di domini con la umlaut ¿ e la creazione di un organismo dedicato allo sviluppo dei domini nazionali, la Country Code Name Supporting Organisation (ccNSO), un¿organizzazione globale che riunirà tutti i ccTLD (country code Top Level Domain).
Grazie a questa nuova entità, sarà possibile stabilire procedure comuni e omogenee per tutti i ccTLD, eliminare le pastoie burocratiche, più in generale, favorire lo sviluppo dei domini nazionali, accanto alle estensioni gTLD (generic Top Level Domain) più americane quali .com, .net. e .org.
Si tratta di un significativo passo avanti verso un maggiore consenso internazionale su questioni al centro di dibattito da più di sei anni e verso una definizione sempre più globale dell¿identità di ICANN e di policy condivise. Ma si tratta, evidentemente, anche dell¿idea di sganciare l¿istituzione dall”amministrazione americana: formalmente infatti il ruolo dell”ICANN è sottoposto ancora oggi al ministero del Commercio statunitense.
Di un certo peso, sono state anche le querelle giudiziarie che si sono aperte proprio alla vigilia dell”incontro di Roma. Per quanto riguarda la designazione di un nuovo operatore autorizzato a registrare i domini con estensione .net, succedendo a Verisign, attuale gestore del registro del .net, è stato stabilito che ICANN avvierà una formale procedura per la definizione di tale successore entro il 30 giugno del 2005 e che Verisign stessa è rieleggibile in tale ruolo.
In fase di risoluzione inoltre la diatriba fra ICANN, Verisign e gli altri operatori del mondo dei domini, riguardo la liceità del Waiting List Service (WLS), il servizio creato da Verisign per mettere in una lista d”attesa (a pagamento) gli utenti interessati a registrare domini eventualmente non rinnovati dai titolari alla scadenza.
Secondo gli avvocati di Name.com e delle altre sette società del settore, il fatto che ICANN abbia avallato il varo del WLS di Verisign significa che entrambi i soggetti sono coinvolti in quello che viene definito “uno schema per raggirare i consumatori spingendoli ad acquistare nomi a dominio che non potranno mai registrare“. Uno schema considerato “illegale e protezionistico“.
Il WLS è un servizio che cerca di lucrare su quei domini, parliamo di qualcosa tra i 10mila e i 25mila domini Internet, che ogni giorno non vengono rinnovati da chi li ha registrati e dunque divengono nuovamente “registrabili”.
Fino ad oggi è stato possibile mettersi in lista per la registrazione di domini quando questi fossero diventati disponibili, domini che poi vengono ceduti a chi offre di più, e paga soltanto chi li ottiene.
Con WLS, invece, Verisign vuole che gli utenti che sperano di prendere un dominio al momento non disponibile paghino un quantum annuale che consentirà loro di ottenere il dominio quando non venisse rinnovato da chi lo ha registrato. In questo caso, dunque, il dominio non viene ceduto a chi offre di più ma a chi lo “pre-ordina” per primo.
Questo sistema, secondo i legali delle società denuncianti, fa sì che gli utenti che registrano un dominio si trovino a pagare anche una quota annuale in più per assicurarsi che il dominio stesso non cada mai nelle mani di qualcun altro. “Il WLS – affermano – consente a Verisign e ICANN di generare pagamenti mettendo i loro consumatori inconsapevoli gli uni contro gli altri e tutto per mantenere lo status quo”.
Riguardo a questa disputa, il Cda di ICANN ha approvato i risultati della negoziazione con Verisign riguardanti lo sviluppo del WLS.
Negli USA, intanto, la società Verisign ha citato in giudizio ICANN per abuso di posizione dominante, in quanto avrebbe intimato alla società Verisign di interrompere il servizio Site Finder, che reindirizzava gli utenti che digitavano un indirizzo inesistente sull”home page di Verisign, invitando ad effettuare la registrazione del dominio, un”incredibile strumento di marketing che l”Authority ICANN sembra non aver gradito.
Presente al meeting, anche il Ministro per l¿Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca che, a margine del Public Forum, rivolgendosi ai partecipanti e agli organizzatori ha riconosciuto, a nome del governo italiano, il ruolo che ICANN svolge nello sviluppo e nella crescita di Internet, soprattutto con riferimento al compito cruciale di assicurarne la stabilità tecnica.
¿Circa 750 milioni di persone usano Internet ogni giorno. Questo è dovuto senza dubbio al notevole contributo di ICANN nel sostenere il suo sviluppo¿, ha commentato il ministro.
Nel suo discorso Stanca ha ricordato il coinvolgimento del governo al primo Summit Mondiale sulla Società dell”Informazione organizzato dalle Nazioni Unite a Ginevra. A tal proposito Stanca ha dichiarato che ¿l”Italia e l”Unione Europea credono fermamente che i diritti umani e le libertà fondamentali sono la pietra miliare di una reale società inclusiva. Libertà di accedere all”informazione, libertà di comunicazione e di partecipazione, trasparenza, buon governo, proprietà intellettuale, sicurezza e protezione della privacy sono il cuore della società dell”informazione¿.
Secondo Stanca, si prevede che solo in Europa la percentuale di penetrazione di Internet nella popolazione crescerà dal 49% del 2003 al 69% del 2007. In Italia, in particolare, più della metà delle famiglie usa un personal computer, con una crescita del 24% rispetto ai due anni passati e con un ancor più rapido aumento del numero degli accessi alla larga banda.
Il ministro ha inoltre accolto positivamente l”approvazione da parte dell”ICANN di una struttura per la formazione di gruppi locali, regionali e globali al meeting di Montreal. ¿Questo è un chiaro passo verso un maggiore coinvolgimento della comunità degli utenti nelle decisioni che riguardano all”evoluzione di Internet¿.
© 2004 Key4biz.it
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