Europa
Continuano le vicissitudini per le pubblicità dei giochi N-Gage di Nokia: alcuni spot sono stati infatti vietati in Gran Bretagna perché giudicati violenti e ¿paurosi¿.
Uno di essi mostra un vicolo buio di notte ed è corredato dal testo ¿Ecco dove ho portato i tre ragazzi¿e li ho fatti piangere come bambini¿.
Secondo l¿ ASA (l¿equivalente britannico dell¿Istituto di autodisciplina pubblicitaria), la pubblicità è ¿¿offensiva e spaventosa nella descrizione della violenza e del crimine, soprattutto per gli abitanti di zone ad alto rischio criminalità¿ .
Lo spot, secondo l¿associazione, potrebbe causare seri e diffusi effetti emulativi e causare angoscia nel pubblico.
Nel mirino dell¿ASA anche altri spot: il primo raffigura una foto di uno spogliatoio pieno di armadietti e la dicitura ¿Ecco dove ho fatto diventare Kev più piccolo¿.
In questo caso le critiche derivano dall¿esplicito riferimento a un atto di bullismo.
La terza pubblicità, ritenuta offensiva per l¿esplicita connotazione sessuale, mostra l¿immagine di una carovana isolata di fronte a una pineta con un testo che recita ¿Ecco dove ho lasciato Kate, Lucy e Michelle a implorare per qualcosa in più¿.
In un comunicato, Nokia si scusa pubblicamente per aver involontariamente offeso il pubblico. In sua difesa, il gruppo afferma di aver cercato di creare una campagna pubblicitaria ¿forte e memorabile¿.
¿Il nostro unico scopo era di produrre degli spot che supportassero le capacità multiplayer della console N-Gage e utilizzassero il tipico linguaggio dei video giochi con immagini che riflettessero la vittoria al gioco¿, dichiara l¿azienda.
Le accuse dell¿ASA non sono le uniche rivolte alle pubblicità della piattaforma della casa finlandese: il mese scorso anche il sindaco di Roma Walter Veltroni si era scagliato contro Nokia perché gli adesivi realizzati per pubblicizzare N-Gage avevano invaso ogni angolo della città.
Gli adesivi, di forma tonda e di colore nero, contengono scritte del tipo: “Fammi male”, “Umilia il tuo migliore amico davanti a tutti” e via dicendo, con tutta un”altra serie di doppi sensi più o meno espliciti.
La campagna, non a caso battezzata City Attac, nella sua prima fase prevedeva la distribuzione di circa 30.000 adesivi solo sulla la città di Roma. Vista la quantità però ad accorgersene non è stato solo il popolo dei teen-ager, a cui gli adesivi sono rivolti, ma anche l” Ufficio del Decoro Urbano, creato a luglio proprio con l” obiettivo di vigilare sul decoro della città.
“Mi lascia perplesso che una grande azienda come la Nokia ¿ ha detto Veltroni – possa scegliere queste modalità di comunicazione e di promozione. Si tratta, infatti, di una forma di pubblicità assolutamente abusiva e punita dal regolamento comunale ”affissione e pubblicità” e dal codice della strada con sanzioni molto elevate, che in questo caso saranno applicate all”azienda Nokia¿, il cui nome compare in basso a destra nell”adesivo.
Altre critiche sono arrivate a Nokia non solo per la pubblicità della console, ma anche per la forma del dispositivo e per lo scarso appeal sul pubblico.
In particolare, John Riccitiello ¿ CEO della società editrice di videogiochi Electronic Arts (Ea) – ha riferito che la forma dell¿apparecchio è troppo simile a quella di un cane e ha confermato che le vendite di titoli Ea per N-Gage sono state finora ”trascurabili”.
Le valutazioni sono molto pesanti, soprattutto per il fatto che Ea è uno dei partner più importanti di N-Gage sul fronte software.
La società finlandese ha puntato molto sulla console N-Gage, nel tentativo di attaccare un mercato, quello del mobile gaming, in forte ascesa e attualmente dominato dalla giapponese Nintendo con il suo Gameboy Advance.
Nokia ha dedicato alla console 30 mila punti vendita (esclusi quelli on line) e ha investito per il suo lancio oltre 150 milioni di euro, ma le performance non sono state delle migliori, anche a causa dei forti dubbi sollevati dalla stampa specializzata, la cui cinica accoglienza ha praticamente affondato la console prima che arrivasse nei negozi, influenzando negativamente i probabili acquirenti.
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