Italia
Oggi il Consiglio dei ministri avrebbe dovuto discutere di una proposta di legge che ha già sollevato un polverone e che metterà ancora una volta gli uni contro gli altri i difensori dell¿utenza Internet, le major discografiche e i detentori di diritto d”autore, che invece si dicono soddisfatti di queste nuove disposizioni normative.
Il Ddl regolamenta in modo nuovo tutte le attività connesse allo scambio di materiale protetto da copyright, ma anche la promozione dell”attività stessa del cosiddetto file-sharing tra gli utenti Internet.
L¿intenzione, è quella di regolamentare in modo più severo il downloading illegale dalla Rete. Questa l¿idea del progetto di legge che porta la firma del Ministro per i Beni e le attività Culturali Giuliano Urbani, che andrà a integrare le attuali disposizioni normative sul diritto d”autore.
Urbani vuole colpire in modo particolare tutti i soggetti che hanno un ruolo nel circuito del file-sharing di opere protette, specie i film, che avviene attraverso le reti peer-to-peer.
Alla base del Ddl Urbani sta proprio la difesa del cinema, che ha cominciato, dopo la musica, ad essere danneggiato dalla pirateria.
Recentemente anche il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha preso una posizione molto forte nei confronti della pirateria elettronica di contenuti culturali, asserendo che debba essere combattuta “con la massima determinazione”, per poter difendere nel modo migliore la proprietà intellettuale.
Secondo Urbani, infatti, la pirateria che sfrutta le nuove tecnologie “è una piaga non solo italiana ma mondiale, una piaga che bisogna assolutamente sconfiggere, come ha raccomandato Ciampi”.
Ma Urbani ha ritenuto opportuno non partecipare al Consiglio dei Ministri di oggi, per ””l”inopinata impossibilità di discutere e approvare il decreto-legge proposto già una settimana fa””. Lo riferisce una nota del ministero dei Beni Culturali. Nell”occasione ha anche inviato una lettera riservata al Presidente del Consiglio, nella quale ha peraltro precisato ””di restare a sua completa disposizione, confidando in una sollecita definizione di un problema così delicato, dal quale dipendono finanziamenti – peraltro già previsti dalla legge – al Cinema e al Teatro, alla Musica e ai Beni Culturali in generale, con particolare riguardo a una rilevante quantità di lavoratori precari attualmente impegnati a sostegno della tutela del Patrimonio artistico nazionale””.
E¿ chiaro che la nuova regolamentazione in materia vuole andare a colpire non solo il mercato nero dei Dvd, che vengono venduti per le strade spesso ancora prima che arrivino nelle sale cinematografiche, ma anche e soprattutto i nuovi mezzi offerti da Internet, come il P2P che permette lo scambio illegale di film sulla Rete.
¿Il successo in tutto il mondo di un centinaio di grandi film, permette ogni anno ai produttori di avere i proventi per realizzarne degli altri ¿ aveva spiegato recentemente Nicolas Seydoux, presidente di Gaumont e dell¿Associazione di lotta contro la pirateria audiovisiva (Alpa – Association de lutte contre la piraterie audiovisuelle) -. Se questi film vengono piratati, è tutto il canale che va a perdere¿.
Nicolas Seydoux aveva anche precisato che ¿la musica e il cinema sono gli unici settori dove i prodotti contraffatti presentano la stessa qualità degli originali¿.
Questo rende ancora più urgente un intervento in materia.
Secondo le nuove disposizioni, ai provider verrà chiesto di creare filtri che possano ridurre le attività di file-sharing. Un¿opzione questa, che sul piano tecnico rappresenterà sicuramente una sfida non indifferente e un costo per gli Internet service provider.
Entro il 31 dicembre 2004, un decreto interministeriale definirà i necessari strumenti di filtraggio e i requisiti tecnologici adatti.
Gli Isp dovranno anche conservare i log dei condivisori per 30 mesi, in parte contraddicendo quanto previsto dalla recente normativa sulla data retention (Dati di traffico). Anche se il DL n.354 del 2003 (denominato Grande fratello e convertito in legge il 18 febbraio scorso) prevede che i file che documentano le attività dei server possono essere distrutti dopo 24 mesi, sempre che non ricorrano finalità di accertamento e repressione dei reati. In questo caso è previsto un congelamento di altri 24 mesi per l¿accertamento e la repressione dei delitti di cui all¿articolo 407, comma 2, lettera a) del codice di procedura penale e dei delitti in danno di sistemi informatici o telematici.
Secondo le nuove norme, inoltre, i provider che si accorgessero di attività di file-sharing illegale da parte di propri utenti dovranno immediatamente sporgere denuncia all”autorità giudiziaria.
Per gli Isp ritenuti compiacenti o colpevoli di un atteggiamento che favorisca il downloading illegale, il decreto prevede sanzioni durissime.
Per questi soggetti, e più in generale per chi gestisce server dai quali è possibile scaricare materiali protetti, le multe nei casi più gravi possono arrivare a 250.000 euro.
Nel mirino delle nuove disposizioni anche i webmaster che dedicano propri siti al fenomeno dello scambio di file.
Il Ddl, infatti, colpisce non soltanto l”attività di condivisione ma anche la promozione dello scambio di materiali protetti. L”idea è che chi consapevolmente indicherà modi e procedure per scaricare contenuti di questo tipo, nei fatti si renderà colpevole di connivenza con i pirati.
A rischio anche i singoli utenti Internet. Sono infatti previste multe fino a 2.000 euro per coloro che siano riconosciuti colpevoli di aver copiato file di opere coperte da copyright senza autorizzazione.
Grande soddisfazione per la proposta di legge Urbani è stata dimostrata dalla FAPAV, la Federazione contro la pirateria audiovisiva, anche se ha avanzato alcuni dubbi. Fabrizio Ferrucci – presidente della Federazione e Amministratore delegato di Columbia Tristar Home Entertainment – ha spiegato che per l”industria del cinema, la pirateria oggi è soprattutto un problema legato alla contraffazione dei Dvd.
Secondo Ferrucci la contraffazione arreca danno non solo al settore ma anche allo Stato, in termini di mancata IVA.
“La tecnologia – ha dichiarato Ferrucci a in una recente intervista a Il Messaggero – non è ancora così sofisticata da permettere scambi di film con la stessa facilità e rapidità della musica. Va benissimo creare leggi contro gli abusi su Internet, ma bisognerebbe intensificare la repressione dei falsari (…) Noi facciamo del nostro meglio, denunciando i malfattori alle forze dell”ordine. Il problema è di tipo culturale e non ancora sufficientemente valutato dall”opinione pubblica: quando cesseranno gli introiti, le industrie smetteranno di investire. E cinema e musica spariranno per sempre”.
Approvazione al Ddl Urbani è stata espressa anche da parte di Walter Vacchino, presidente dell¿Anec, l¿associazione degli esercenti cinematografici.
¿Va particolarmente apprezzata e sostenuta l¿iniziativa del ministro Urbani in materia di violazione del diritto d¿autore per via telematica ¿ ha commentato Vacchino – Si tratta di una norma estremamente e rappresenta un efficace adeguamento della legislazione generale in materia di diritto d¿autore, che necessita di una revisione costante connessa allo sviluppo dei processi tecnologici¿.
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