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Disney: Mitchell nuovo presidente. Semplice operazione di facciata?

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Dopo mesi di lotte intestine, l¿Assemblea degli azionisti del Gruppo Walt Disney ha levato il trono al ventennale presidente e Ad della societ&#224, Michael Eisner, un voto di sfiducia senza precedenti, anche se questa decisione non sembra ancora sufficiente a soddisfare gli oppositori pi&#249 agguerriti.

¿Il Consiglio d¿amministrazione della Walt Disney Company, nel rispetto del voto degli azionisti, annuncia la separazione della carica di Amministratore delegato da quella di presidente¿ del Cda, si legge nel comunicato diramato nella tarda serata di ieri alla stampa.

La carica di presidente spetta da oggi a George Mitchell, ex senatore e uomo di fiducia di Bill Clinton, mentre quella di Amministratore delegato resta a Eisner.

¿Facendo questa modifica dello statuto societario – si legge nella nota diffusa dal board – il Consiglio ribadisce il suo supporto al management e a Micheal Eisner¿.

La decisione del Cda di mettere fine alla reggenza di Eisner, durata ben 20 anni, &#232 stata presa immediatamente dopo una pubblica umiliazione a cui &#232 stato costretto Eisner. Durante l”assemblea, che si &#232 tenuta a Filadelfia, il 43% degli azionisti ha votato contro Eisner.

Questa mozione di fiducia ¿ che va contro l¿abituale comportamento piuttosto docile degli azionisti della holding ¿ fa seguito a una frode di tre mesi portata avanti a tamburo battente da Stanley Gold, ex amministratore del Gruppo e da Roy Disney, erede del fondatore dell¿impresa, Walt.

Una lotta, quella aperta da Disney e da Gold, iniziata con una lettera in cui si chiedeva a Eisner di farsi da parte per avere trasformato l”impero dei sogni e della fantasia in una societ&#224 “rapace e sempre a caccia di denaro“, seguita poi da un numero sempre maggiore di azionisti dissidenti.

Numeri che, affiancati anche dal diniego a Eisner pronunciato da diversi fondi pensione statali, mettevano alle strette Eisner Ad, mai stato cos&#236 in bilico come nei giorni passati.

Alcuni giorni fa, poi, dalle pagine del Financial Times i due uomini avevano denunciato la mancanza di trasparenza nella gestione del Gruppo americano dell¿Entertainment e della comunicazione e il versamento di premi esagerati per gli alti dirigenti della societ&#224 di Mickey Mouse.

Tutto il mercato mediatico aspettava con grande interesse quest¿Assemblea, sapendo che avrebbe potuto mutare gli attuali scenari dell¿antica casa di Mickey Mouse o anche lasciarli invariati.

Il Wall Street Journal aveva gi&#224 previsto che – in caso di voto negativo nei suoi confronti – Eisner avrebbe potuto mettere sul piatto la rinuncia alla carica di presidente, mantenendo quella di Ad, mostrando agli azionisti la disponibilit&#224 a fare un passo indietro, considerando improbabile una sua rinuncia immediata ad entrambi i ruoli e, quindi, la sua uscita di scena.

Il WSJ aveva anche ipotizzato, citando fonti vicine alle parti, che era possibile, davanti a un voto degli azionisti estremamente negativo, che il board annunciasse un”uscita di scena entro la fine dell”anno e l”avvio della ricerca di un nuovo numero uno.

Roy Disney e Stanley Gold avevano gi&#224 preannunciato agli azionisti di non accentarsi di un semplice ¿maquillage¿ della societ&#224, con la separazione dell¿incarico di presidente da quello di Amministratore delegato.

Infatti adesso le cose hanno il sapore di un intervento fatto giusto per sopire le pesanti polemiche sulla questione Eisner.

Lo dimostrano le dichiarazioni di apprezzamento per la gestione ventennale dell¿ormai ex presidente.

¿La nostra fiducia nella strategia della societ&#224, i risultati finanziari di questi ultimi trimestri e il livello degli utili e dei ritorni degli investimenti che prevediamo, confermano il nostro giudizio sulla qualit&#224 dello staff di management¿, ha detto ancora il Cda.

Ammettendo per&#242 che non sar&#224 facile chiudere questo capitolo triste della storia di Disney, sebbene la scelta di un presidente come George Mitchell sia stata sorprendente.

Nella nota il Cda ha detto ancora di ¿essere cosciente che alcuni hanno votato per ottenere dei cambiamenti immediati in seno alla gestione della societ&#224. Ma l¿attuale scelta ¿ si legge ancora ¿ permetter&#224 di conseguire i migliori risultati a lungo termine per gli azionisti e l¿impresa¿.

Negli ultimi giorni, agli attacchi di Disney e Gold, s”erano aggiunte le richieste di dimissioni di Eisner di Calpers e Calstrs – i fondi pensione dei dipendenti pubblici e degli insegnanti californiani – e del New York State Common Retirement Fund, oltre a quelle dei fondi pensione degli Stati della Carolina del Nord, del New Jersey, del Connecticut, del Massachusetts, della Virginia e della Florida.

¿Il malcontento del mercato &#232 troppo grande e troppo profondo, questo ci porta a credere che Eisner dovrebbe lasciare il Gruppo entro la fine dell¿anno¿, ha dichiarato Sean Harrigan, il presidente del Cda dei fondi Calpers.

Intanto, Comcast, il colosso delle tlc intenzionato a mettere le mani sulla societ&#224 di Topolino, si &#232 chiamato fuori da una corsa al rialzo sostenendo di non volere elevare l”offerta fatta settimane fa all”azienda californiana.

Attraverso il suo vicepresidente esecutivo David Cohen, in un”intervista rilasciata ai media americani, la societ&#224 ha fatto sapere che i suoi vertici non hanno intenzione di alzare l”offerta superiore a 50 miliardi di dollari.

&#169 2004 key4biz.it

Raffaella Natale

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