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Il mercato dei servizi video legati alla telefonia mobile non decollerà prima dei prossimi tre anni. Lo prevedono gli analisti di Yankee Group che impietosamente descrivono un settore che non decollerà prima del 2007, quando il giro d¿affari dovrebbe raggiungere i 4 miliardi di euro.
Alla base della limitata adozione dei servizi video mobili, diversi fattori: primo fra essi, il flop delle campagne lanciate dal primo operatore di terza generazione, 3, i cui servizi relativi sia alla videofonia che alla fruizione di contenuti multimediali non sono mai effettivamente decollati, costringendo la società a ricorrere a forti sconti sui prezzi degli apparecchi.
Nei mercati dell¿Europa occidentale la maggioranza dei ricavi legati alla trasmissione non vocale deriva ancora dagli sms: i nuovi servizi, dunque, non sono riusciti a suscitare l¿interesse degli utenti. In base ai dati raccolti nello studio 2003 Yankee Group European Connected Consumer Survey, su 3.200 utenti intervistati, solo il 23% ha indicato un chiaro interesse nella videotelefonia, mentre il 24% si è detto interessato ai video messaggi.
Molto più interesse è stato dimostrato nei confronti del push-to-talk (45%) e dell¿instant messaging (54%).
La videotelefonia ¿ spiega Yankee Group ¿ richiede che la penetrazione dei cellulari raggiunga particolari livelli: un potenziale cliente che non conosce nessun altro utente in possesso di un videofonino, troverà il servizio praticamente inutile. E così dicasi per i video messaggi e per gli altri servizi attualmente pubblicizzati.
Tra il 2006 e il 2007 le cose dovrebbero cominciare a cambiare e così la familiarità degli utenti con i nuovi servizi, ma la videofonia rischia di restare comunque un¿applicazione di nicchia a causa degli alti costi rispetto alla trasmissione voce.
Nel 2007 i ricavi dei servizi mobili raggiungeranno quota 143 miliardi di euro, contro i 121 dello scorso anno, e il mercato sarà equamente diviso tra telefonia, messaggi e contenuti.
I ricavi provenienti dal segmento video rappresenteranno però solo il 3% del totale, mentre a trainare il settore nei prossimi due anni saranno le informazioni in video streaming e i contenuti di entertainment.
I video messaggi seguiranno il percorso degli Mms: ci metteranno, cioè, un po¿ di tempo per fissarsi nelle abitudini degli utenti.
La maggior parte degli operatori mobili europei ¿ tranne 3, controllato dal colosso asiatico Hutchison Whampoa ¿ hanno preferito non aspettare la terza generazione, dando un anticipo dei nuovi servizi in Gprs.
Questo tipo di approccio ¿ dicono gli analisti ¿ è un altro errore perché offrire ora un substandard 2.5G (che tra l¿altro non è ottimale per molti servizi video) non farà che sottrarre interesse nei confronti del 3G.
Altro errore da evitare: enfatizzare la videofonia come servizio di punta nei prossimi due o tre anni. L¿applicazione, infatti, rimarrà una proposta poco attraente finché la penetrazione degli apparecchi non sarà sufficientemente alta da permettere la comunicazione tra un numero significativo di utenti.
Cosa devono fare allora gli operatori che si trovano a dover stimolare la crescita di un mercato praticamente appena nato? Yankee Group consiglia di continuare a insistere sugli apparecchi WCDMA che supportano la videofonia.
¿Gli sms ¿ dice il gruppo in una nota ¿ sono popolari perché praticamente tutti gli apparecchi li supportano. Il loro successo non è nato da una massiccia campagna di marketing: gli utenti li hanno scoperti man mano che la diffusione dei telefonini è cresciuta e hanno così potuto apprezzare la loro funzionalità¿.
Perché la videofonia abbia successo in futuro, dunque, gli apparecchi devono supportarla fin da subito e la domanda crescerà proporzionalmente al numero di apparecchi compatibili sul mercato.
Insomma, gli operatori devono cominciare a seminare, per aspettare di raccogliere i frutti non prima del 2007.
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