Italia
Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche e Audiovisive Multimediali) e APT (Associazione Produttori Televisivi) si sono dichiarate guerra.
I produttori Tv guidati dal presidente Carlo Degli Espositi hanno infatti dato le proprie dimissioni dall¿Anica, ad alcuni giorni dalla convocazione della giunta della stessa associazione, fissata per domani. All¿ordine giorno proprio la posizione APT.
L¿Associazione Produttori Televisivi ha accusato l¿Anica di essere un ¿buttafuori¿ e di volersi liberare di loro.
Massaro, presidente dell¿Anica, fa sapere che la giunta dell¿associazione deciderà adesso se ricorrere a vie legali.
¿L¿APT è stata sempre animata a uno spirito polemico di chiara matrice politica ¿ risponde Massaro – come è emerso, tra l¿altro, nel corso dell¿audizione del 7 gennaio scorso davanti alle commissioni riunite Cultura e Trasporti della Camera dei deputati con riferimento alle iniziative legislative governative in atto¿.
Massaro ha poi aggiunto che l¿Anica vive di oltre mezzo secolo al qualificatissimo livello che è a tutti noto, mentre è assolutamente sconosciuta l¿APT, soprattutto per quella inesistente rappresentatività di ¿tutto l¿Audiovisivo indipendente con essa si benigna autoattribuirisi¿.
Intanto per quanto riguarda lo sciopero dei doppiatori, protratto fino al 27 febbraio, l¿Anica, su mandato delle Associazioni delle imprese, Alied, Editori associati, Unitec (Unione delle Industrie Tecniche Cinematografiche Audiovisive), ha proposto la riapertura delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro dei doppiatori.
In una nota dei giorni scorsi l¿Aidac, l”associazione dei doppiatori, aveva proclamato uno sciopero per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro.
””Le imprese di edizione e l”Anica non si sono presentate alla seduta conclusiva della vertenza ¿ sosteneva l”Aidac – facendo sapere che, al di là di ogni discussione sulla richieste economiche, punto non ancora affrontato, la sola applicazione delle regole (le stesse dell”accordo vigente) avrebbe causato perdite insostenibili sul fatturato¿.
Secondo l¿Aidac, questo dimostrava lo stato di sofferenza che da tempo lamenta chi lavora in questo settore, ¿costretti a soffocare la loro professionalità in tempi e modi di lavoro da catena di montaggio, da imprese che trascurano (o forse ignorano) di avere a che fare con prodotti culturali¿.
Nella nota si leggeva ancora che le imprese usano ¿come armi improprie l¿ottimizzazione e la libertà imprenditoriale¿.
Concetti questi che, secondo l¿Aidac, nel doppiaggio significano in realtà solo concorrenza sleale, corsa al ribasso, dumping sulle spalle dei lavoratori e nessun rispetto per norme e accordi di lavoro pur sottoscritti dalle stesse imprese, nonché dalla distribuzione cinematografica e televisiva.
Stamani, intanto, l”Unitec ha confermato all”unanimità Manlio Cruciatti come presidente.
Cruciatti resterà, quindi, ancora al timone dell”Unione per i prossimi due anni. Il consiglio direttivo dell”Unione, aderente all”Anica, ha poi eletto vicepresidenti Giulio Politi, rappresentante della Eta Beta e Dario Vigano, rappresentante dello studio di post-produzione P.V..
¿Ringrazio i Consiglieri per la fiducia ancora una volta concessami – ha immediatamente commentato Cruciatti – La mia intenzione è confermare e proseguire le linee di rafforzamento dell”Unione, allargandola anche ad altri comparti, soprattutto in vista delle sfide tecnologiche¿.
Manlio Cruciatti ricopre la carica di direttore per le Tecnologie del Gruppo Mediaset e, nell”Unitec, rappresenta l”azienda Videotime.
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