Italia
Si apre questa sera la 54esima edizione del Festival della canzone italiana e come ogni anno le polemiche sono tante.
Molto forte la protesta, ampiamente preannunciata dai discografici nelle edizioni precedenti della rassegna, per una manifestazione dai costi ritenuti ormai “insostenibili“.
E” quanto precisa oggi in una nota la Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana) aderente a Confindustria e che rappresenta oltre 80 imprese discografiche italiane e più di 70 etichette indipendenti per un totale di oltre 2.500 marchi.
La Fimi ha approfittato del primo giorno del Festival di Sanremo per ribadire con forza, dopo continui rumor, che “non è in atto da parte della Federazione alcun boicottaggio del Festival di Sanremo”.
La Federazione tiene a precisare che il proprio disimpegno dall”edizione 2004 dell”evento, resa nota da luglio scorso, “viene utilizzata per accusare l”industria discografica di posizioni pretestuose o addirittura politiche“.
Per questo la Fimi ricorda di aver segnalato il rischio del suo possibile disinteresse verso la manifestazione già nel 2002, in occasione della conferenza stampa di apertura del Festival di due anni fa.
I discografici affermano che i motivi sono ormai noti, ¿anche a coloro che oggi nella stampa, usano impropriamente il termine boicottaggio¿.
Si tratta dei costi ritenuti eccessivi sostenuti dalle aziende discografiche per partecipare al Festival, ritorni economici in termini di vendite discografiche quasi insignificanti e assenza di un progetto di riforma dell”evento.
Anzi, la Fimi puntualizza che se di boicottaggio si deve parlare, si dovrebbe volgere lo sguardo in altre direzioni, come per esempio ¿nei confronti di chi ha mancato di corrispondere i dovuti rimborsi spese alle molte etichette discografiche che ancora aspettano il saldo dei rimborsi della scorsa edizione. Non ci si meravigli quindi se aziende non pagate non hanno preso parte alla manifestazione”.
La Fimi è poi entrata nel merito dell¿appello del Codacons in favore dell”acquisto dei Cd piuttosto dell”inutile spesa in un SMS per il televoto alla kermesse.
La Federazione ha detto che “non può che accogliere con favore ogni appello per il consumo di musica, da qualsiasi parte esso giunga, tanto più se a lanciarlo è un”associazione di consumatori“.
Nella sua nota la Federazione dei discografici ricorda infine che i recenti dati di mercato diffusi dalla società di revisione Price WaterhouseCoopers hanno evidenziato che il prezzo medio del Cd musicale è calato del 7,3 %.
Alcuni giorni fa, la Fimi aveva fatto pubblicare su alcuni quotidiani una lettera aperta indirizzata al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e al governo, per richiamare l”attenzione delle istituzioni sullo stato di crisi del settore.
Un festival che non risolverà nessuno dei problemi della musica, questo il parere della Fimi.
Nell”appello, che ricorda ¿tutti i mancati provvedimenti per l”industria della musica, da un”efficace lotta alla pirateria, che in Italia costituisce il 25 % del mercato, alla questione dell”IVA, alla mancanza di incentivi per la ricerca e lo sviluppo di nuovi artisti¿, è scritto che nei prossimi giorni, con il Festival di Sanremo, ¿la musica sembrerà essere al centro dell”attenzione. Purtroppo non è così , calato il sipario, i problemi del settore permarranno e, come sempre, non si cercherà di porvi rimedio¿.
Nei giorni scorsi sono stati annunciati i dati economici del mercato discografico che nel 2003 ha mostrato un”ulteriore flessione del 7% circa.
Intanto fervono i preparativi all¿Ariston. Un mix di nuove tendenze e hit da classifica con una finestra sul più classico passato sanremese; con questa formula il nuovo direttore artistico Tony Renis si prepara ad affrontare il festival di Sanremo del gran rifiuto delle multinazionali del disco. Costretto dall”assenza forzata dei cantanti, compresi gli ospiti potenziali, tenuti lontano dall”Ariston dalle regole contrattuali, Renis ha scommesso sul nuovo, rivolgendosi a quell”universo delle etichette indipendenti che produce alcune delle più interessanti novità creative della scena italiana.
Smentita intanto la notizia sulla partecipazione del premier Silvio Berlusconi alla serata finale.
Berlusconi non ci sarà al Festival di Sanremo, “almeno per quello che ne so io”, ha ribadito il direttore di Rai1, Fabrizio Del Noce.
Voci alimentate anche dallo stretto riserbo che Renis continua a tenere a proposito dei super-ospiti della rassegna.
Il direttore di Rai1 ha sottolineato “meglio sgomberare il campo dalle troppe voci che si rincorrono da giorni. Nulla è certo in assoluto ma, per quello che ne so io, posso dire che il presidente del Consiglio non ci sarà¿. –
Anche se infine Del Noce si è lasciato sfuggire il commentato: ¿Vorrei conoscere un direttore di rete capace di dire di no al Primo Ministro in carica che accettasse di salire su un palco come quello di Sanremo¿.
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