Europa
Il salone internazionale dei programmi televisivi (MIPTV), che chiude oggi a Cannes, ha confermato i segnali di ripresa del settore audiovisivo già rilevati nell¿occasione del MIPCOM dell¿ottobre scorso.
Dopo due anni di crisi, sembra che finalmente gli operatori di settore possono cominciare a tirare un sospiro di sollievo.
Paul Zilk, presidente del Reed Midem, la società organizzatrice del MIPTV ha dichiarato di avere sentore di un risveglio dell¿industria della televisione al livello mondiale. ¿L¿entusiasmo è palpabile. Gli affari vanno meglio¿.
Aggiungendo che tra i produttori e distributori presenti a Cannes aleggia già un sentimento più positivo.
Inoltre, ¿i canali hanno bisogno di rivedere i contenuti dei loro palinsesti – dice ancora il presidente del Reed Midem – dopo due anni infruttuosi in materia d¿acquisti di cose nuove per via della necessità di budget più serrati¿.
Entusiasmo condiviso anche da Nick Farrow, responsabile della produzione per la società australiana World Wide Entertainment.
¿Siamo entusiasti – ha detto alla stampa Farrow ¿ Quest¿anno si è registrato un gran numero di presenze. Ci sono più soldi da spendere¿.
Secondo le ultime stime pubblicate ieri dal Reed Midem, Cannes ha visto quest¿anno la presenza di 2.869 compratori di programmi, un aumento del 23% rispetto al MIPTV 2003.
Sull¿edizione dello scorso anno aveva però pesato notevolmente non solo la crisi del mercato dell¿audiovisivo, ma anche la terribile diffusione della SARS e lo scoppio della guerra in Iraq.
¿Quest¿anno i numeri sono diversi¿, ha spiegato a margine di una conferenza stampa il responsabile della divisione Televisione del Reed Midem, Paul Johnson. Si sono registrati più di 10.000 partecipanti, provenienti da ogni parte del mondo.
Ad avere un posto di importanza al MIPTV 2004, è soprattutto la Cina. L¿enorme mercato mediatico cinese comincia finalmente ad aprirsi, anche se rimane ancora molto protetto. Questo, risveglia l¿appetito dell¿industria internazionale della televisione.
Quest¿anno, un grande stand raccoglie i maggiori produttori cinesi del settore, molti dei quali si trovano al MIPTV per la prima volta.
Hu Zhanfan, vice-ministro dell¿Organo statale SARFT, nella giornata di apertura del MIPTV ha dichiarato che la Cina si trova oggi a un punto di svolta, e ha spiegato che oggi ¿il clima per i media è più aperto rispetto al passato¿.
¿La Cina è ansiosa di lavorare con gli operatori esteri, sotto forma di coproduzione internazionali, o anche semplicemente di dar vita a delle collaborazioni nelle tecnologie o nei nuovi media¿.
Con una popolazione di 1,3 miliardi di persone, più di 1.000 canali televisivi, circa 340 milioni di case dotate di televisione e una classe media in rapida crescita, il mercato cinese suscita l¿interesse dei gruppi internazionali del settore.
Ma quest¿anno secondo gli esperti, è la prima volta che la Cina mostra dei segni di apertura all¿estero.
Il processo sarà comunque lento. Questo, quanto emerso dalla tavola rotonda organizzata per consigliare le imprese sulla maniera migliore di penetrare il mercato cinese della televisione che, ricordiamo, è controllato dallo Stato.
Un piccolo numero di major dei media sono già presenti in Cina, come il canale di musica MTV del Gruppo americano Viacom.
Inoltre la società starebbe discutendo un progetto per creare una società comune che coprodurrà dei programmi per bambini e ragazzi. L¿annuncio di questa notizia arriva giusto dopo che MTV ha ottenuto l¿OK per la diffusione 24 ore su 24 nella provincia di Guangdong.
Hanno avuto un successo inatteso anche le telenovelas sudamericane, trasmesse da tre anni a questa parte da Encore International, divisione locale dell¿americana Liberty Media, che sta registrando un ottimo share.
E non bisogna dimenticare i passi da giganti che la Cina sta nel passaggio alla televisione digitale, hanno sottolineato gli esperti.
Il Paese ha recentemente presentato alcuni progetti per sviluppare una rete su grande scala di cinema elettronico, che comprenderà l¿installazione di 2.500 schermi digitali nelle zone rurali e urbane nei prossimi cinque anni.
Vista la lentezza della partenza della televisione ad alta definizione in Europa e negli Stati Uniti, questo progetto interesserà sicuramente i responsabili delle società televisive che filmano già ad alta definizione.
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