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Per poter passare sempre più tempo in Internet, bisogna fare qualche sacrificio¿ e sembra proprio che i giovani abbiano scelto di sacrificare la televisione.
Questo almeno, quanto rileva un centro studi dell¿università californiana UCLA, che ha condotto un¿indagine di quattro anni in materia, su 16 Paesi, su un campione di circa 10.000 giovani.
Delle 11,8 ore passate settimanalmente in media dai giovani sul Web, la metà sarebbe sottratta alla Tv, il resto viene invece levato al sonno e alla vita sociale.
Già dal 1998 si è evidenziato che il tempo che i giovani di circa 14 anni passano davanti alla Tv è diminuito notevolmente, tendenza questa, che nel tempo si è poi confermata.
Nel 2002 si è scoperto che i giovani per il Web avevano cominciato a sacrificare anche la lettura, anche se in porzioni più modeste, forse perché è da tempo ormai si sa che le nuove generazioni leggono poco.
¿Gli utenti Internet passano il 28% del tempo in meno davanti alla televisione rispetto ai non internauti¿, ha affermato a margine del Summit iMedia Communications Brand, Jeffrey Cole, direttore dell¿UCLA Center for Communication Policy.
Jeffrey Cole ha peraltro indicato che la crescita della banda larga consente adesso agli utenti Internet di effettuare in 2-3 minuti operazioni che con un modem a banda stretta richiedevano sessioni di almeno 30 minuti, quindi una buona notizia per la televisione.
La cattiva notizia è però che, queste sessioni tendenzialmente avvengono proprio nel momento in cui in televisione sta andando la pubblicità¿
Questa constatazione, ha spinto Jeffrey Cole a consigliare agli inserzionisti Tv di esigere un nuovo sistema di fatturazione, non più calcolato sulla media delle persone che guardano un programma durante il quale viene mandata la pubblicità, ma dipendente dall¿effettivo numero delle persone che hanno guardato la pubblicità. Un sistema che secondo Cole verrà molto presto adottato per Internet.
Per altro, Jeffrey Cole ha precisato che più della metà delle persone intervistate fanno altre cose mentre navigano in Rete. La maggior parte tra questi guardano contemporaneamente la Tv e un terzo di questi sono addirittura capaci di fare tre cose insieme.
In conclusione, lo studio dell¿UCLA mostra che Internet è ormai diventata la principale fonte di informazione per le persone che hanno una connessione. Anche se la Rete non è ancora considerato come un media di entertainment.
Nell¿inchiesta dell¿UCLA, gli intervistati mettono Internet in quinta posizione tra i media di entertainment.
In realtà, l¿attuale posizione della Tv nei confronti di Internet, potrebbe essere capovolta da questo veloce passaggio verso l¿Adsl.
Sono già tanti infatti gli operatori che stanno cominciando a sperimentare la cosiddetta Web Tv che viaggia sulle linee telefoniche Adsl.
L¿offerta televisiva broadband rappresenta sicuramente un passaggio evolutivo, in questo contesto, di straordinaria importanza.
L¿Asia sta già procedendo spedita verso quello che sicuramente sarà il mercato dei media del futuro, agevolata dall¿alta copertura dell¿Adsl.
In Giappone, Softbank, Gruppo di investimenti su Internet, ha lanciato l¿offerta attraverso la sua divisione Tv.
A Taiwan, l¿operatore telecom Chunghwa Telecom, ha ottenuto la licenza di distribuire il servizio di Pay TV via Adsl.
A Hong Kong, i fornitori d¿accessi Internet PCCW e City Telecom hanno anche lanciato le loro offerte.
In Europa gli accessi a banda larga sono esplosi nel corso del 2003. Sono guidati essenzialmente dalla DSL e in misura minore dal cavo coassiale e dalla fibra ottica.
In Francia, France Télécom (vedi scheda) e TF1 hanno lanciato la Tv ad alta velocità nel dicembre scorso, mentre in primavera il servizio comprenderà la città di Lyon e Parigi.
L”operatore Free è ormai pronto. In Italia, dopo Fastweb, primo player mondiale a proporre la Tv assieme al telefono e all”accesso a Internet – via fibra ottica e via Adsl, ora, è la volta di Digital Television, società che fa capo al gruppo Elios Holding.
L¿Asia, dove c¿è una forte penetrazione della banda larga, conduce il gioco di questa partita.
Sono, infatti, 22 milioni gli abbonati a banda larga di tutta la regione, spiega Vivek Couto, analista per Media Partners Asia.
I Paesi più coperti sono la Corea del Sud, il Giappone, Hong Kong e Taiwan.
In Europa, invece, la sperimentazione della Tv via Internet prosegue congiuntamente allo sviluppo della broadband, sempre secondo quanto riferisce ai giornalisti Mottram.
Per contro, negli Stati Uniti, la larga diffusione delle connessioni via cavo e gli ostacoli di natura tecnica alle linee Adsl, fanno da freno alla sperimentazione della Tv a banda larga.
Gli Stati Uniti sono l¿unica regione al mondo dove le connessioni via cavo aumentano più ripidamente che quelle via Adsl, che coprono solo il 36% del mercato.
In Germania, T-Online (Gruppo Deutsche Telekom) è sul punto di commercializzare T-Online Vision On Tv e, in Spagna, Telefonica ha pensato a un¿offerta di video on demand battezzata Imagenio.
Questa considerazioni ci portano a dire che, sicuramente stiamo da tempo assistendo a un lento travaso dei giovani verso Internet a danno della Tv, ma ciò che è anche vero, è che presto la Tv potrebbe risorgere imponendosi in Internet.
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