Europa
Sette mesi dopo la multa da 10,3 milioni di euro inflitta dalla Commissione europea a Wanadoo, le pratiche commerciali della divisione Internet di France Télécom (vedi scheda) fanno nuovamente discutere gli altri player del settore.
Dopo Aol (America Online), questa volta è stato l¿Isp italiano Tiscali ad adire l¿Antitrust europeo. La società accusa Wanadoo di concorrenza sleale. Secondo la società di Renato Soru, l¿Isp starebbe praticando una vendita in perdita con il lancio delle ultime offerte per la connessione Internet a banda larga.
I vertici di Wanadoo hanno respinto con forza questa accusa.
Rimane che, i motivi che sette mesi fa hanno portato la Ue a sanzionare la divisione di France Télécom (l¿inchiesta era stata aperta nel settembre 2001, ndr), potrebbero aiutare a far luce sull¿attuale situazione della società e sulle sue scelte strategiche.
Bruxelles in quell¿occasione aveva asserito che la propria decisione, era stata motivata dal fatto che Wanadoo aveva adottato delle scelte commerciali con il fine di ¿arginare la concorrenza¿ al lancio dell¿Adsl.
La decisone della Commissione europea, motivata in un documento di 160 pagine, dovrebbe essere pubblicata tra qualche settimana.
La Ue aveva concluso che Wanadoo aveva abusato della sua posizione dominante fino all¿ottobre 2002, lanciando l¿Adsl a prezzi veramente aggressivi.
Di fronte a queste accuse, la direzione di Wanadoo aveva lamentato alla Commissione un approccio discriminatorio al caso. L¿Isp aveva fatto anche appello al tribunale di prima istanza di Lussemburgo.
Da tempo numero uno sul mercato francese, Wanadoo vantava a fine dicembre
4,5 milioni di utenti di cui 1,7 milioni connessi a banda larga.
Le possibilità dei suoi concorrenti di poterlo raggiungere ¿sembrano quasi inesistenti¿, ha affermato allora Bruxelles, precisando che ¿lo scenario più verosimile¿ è il mantenimento da parte di Wanadoo, di una quota del mercato della banda larga ¿tra il 50-60%¿.
In dettaglio, la Commissione aveva puntato il dito contro alcune scelte strategiche dell¿Isp francese per il lancio dell¿Adsl, ritenute lesive della concorrenza.
E infine ha concluso che la divisione di France Télécom si è deliberatamente impegnata in una strategia ¿non sostenibile¿ dai suoi concorrenti.
Per giustificare le sue pratiche commerciali, Wanadoo ha sempre spiegato che le sue tariffe erano state ¿condizionate dall¿atteggiamento dei suoi concorrenti¿.
La divisione di France Télécom ha interpretato ¿il fiorire delle offerte promozionali¿ a partire dall¿ottobre 2002, ¿come una prova della vitalità della concorrenza e del mercato¿.
Asserendo di fronte alle accuse di Bruxelles, di aver visto nelle sue scelte le uniche che gli avrebbero garantito di sopravvivere sul mercato e di guadagnare una certa visibilità.
I vertici di Wanadoo hanno confermato di aver inizialmente scelto di sacrificare la redditività ¿a beneficio di uno sviluppo del mercato, con lo scopo di contribuire a pubblicizzare meglio la banda larga¿. Scelta di cui, secondo la società, si sarebbero avvantaggiati anche gli altri operatori.
Il Gruppo ha anche asserito che una simile scelta si possa giustificare alla luce di un motivo che non era quello di alterare la concorrenza, ma quanto, addirittura, di andare incontro alle esigenze dell¿utente.
L¿Isp poi, non ha condiviso la critica mossa dalla Ue, che ha sostenuto che simile scelte sono state fatte da Wanadoo, perché forte dell¿appoggio della società controllante France Télécom.
Wanadoo ha sottolineato che anche altri Gruppi dispongono dell¿appoggio di imprese mondiali molto forti, come per esempio T-Online di Deutsche Telekom.
Ma Bruxelles non è dello stesso avviso. La Commissione ritiene infatti che Wanadoo abbia beneficiato delle ¿condizioni privilegiate per l¿accesso alle informazioni relative al passaggio delle linee telefoniche alla tecnologia Adsl¿.
E che la presenza esclusiva delle offerte di Wanadoo nelle agenzie di France Télécom ¿costituisca un fattore di gran sostegno¿.
In conclusione, la Commissione ritiene che Wanadoo abbia alterato le condizioni di mercato in circa 20 mesi, nel corso dei quali la sua fetta di mercato dell¿Adsl è andata dal 40-50% al 70-80%.
Nel momento in cui altri mercati stanno emergendo, come quello della Tv via Adsl per esempio, la Commissione ha ritenuto che un atteggiamento aggressivo su ¿un mercato nuovo e a forte potenziale, arrivato a uno stadio importante del suo sviluppo¿, costituisca ¿un¿infrazione grave¿.
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