Europa
La Commissione Europea ha annunciato oggi di aver ricevuto le informazioni necessarie e fissato all”11 maggio il termine per completare la sua inchiesta sull¿Opa ostile da 79,4 miliardi di dollari (7,5 miliardi di euro) lanciata da Oracle su PeopleSoft.
Lo scorso gennaio, la Ue aveva sospeso l”esame per chiedere ulteriori informazioni sull”operazione.
La Commissione sta indagando sull”impatto della fusione sul mercato del software e verificando la compatibilità dell”operazione con le norme europee.
PeopleSoft ha già messo a segno un importante punto in questa battaglia che l¿oppone a Oracle. Il produttore di software per aziende ha infatti annunciato la scorsa settimana di essere stato informato che lo staff dell¿Antitrust americano ha raccomandato al Dipartimento della Giustizia Usa di bloccare l”Opa della società di Larry Allison sulla stessa PeopleSoft in quanto lesiva della concorrenza.
La decisione ufficiale è attesa entro il prossimo 2 marzo, dieci giorni prima della chiusura dell¿offerta di Oracle, che spera da parte sua, nella decisione del Dipartimento Giustizia attesa antro il 12 marzo.
Ma solitamente, le raccomandazioni degli esperti vengono rispettate dalle Autorità. Il caso adesso in esame è nelle mani del Ministro della Giustizia aggiunto, responsabile della divisione antitrust, Hewitt Pate.
Il ministero non ha commentato ufficialmente le raccomandazioni ma, secondo alcune informazioni trapelate alla stampa, ha lasciato intendere di avere seri problemi con questo dossier e che il riscatto proposto potrebbe avere degli effetti sul prezzo praticato sul mercato dei software, come anche bloccare l¿ingresso sul mercato delle società concorrenti.
Il Cda di PeopleSoft aveva votato all¿unanimità contro la nuova offerta d¿acquisto lanciata dal suo maggior competitor, perché ancora inadeguata.
A parte le motivazioni strettamente legate al valore di mercato della società di software, che il Cda considera al di sopra dell¿offerta di Oracle, un altro motivo addotto è quello che una simile transazione non passerebbe sicuramente al vaglio delle Autorità antitrust.
Oracle era convinta che le Autorità antitrust avrebbero appoggiato la sua offerta per rilevare PeopleSoft, anche se non sembra proprio che le cose stiano andando così.
La battaglia tra i due produttori si è riaperta due settimane fa, quando Oracle ha deciso di alzare del 33% la sua Opa, a 26 dollari per azione, per una somma di circa 9,4 miliardi di dollari.
Secondo i termini della nuova offerta, gli azionisti PeopleSoft hanno tempo fino al 12 marzo per cedere a Oracle le proprie quote. Il Gruppo ha anche fatto sapere che si tratta dell¿ultimo prezzo. L¿offerta precedente era stata pari a 19,50 dollari per titolo.
Si tratta del nuovo capitolo di una lunga battaglia aperta dallo colosso del software per impossessarsi della società rivale.
La vicenda aveva preso il via il 6 giugno scorso con la maxiofferta da 5,1 miliardi di dollari lanciata da Oracle per scongiurare il matrimonio tra J.D. Edwards e PeopleSoft. L¿ultima offerta è stata di 7,3 miliardi di dollari con scadenza al 31 dicembre scorso, caduta anche questa nel vuoto.
L¿ex presidente di Oracle, che attualmente ricopre solo il ruolo di CEO (Chief Executive Officer), Larry Ellison, non ha mai nascosto la ferrea volontà dell”azienda di continuare la sua campagna per l”acquisizione della rivale. In particolare Ellison si è sempre detto fiducioso sulla possibilità di acquisire PeopleSoft nonostante la probabile indagine dell”Antitrust e la prospettiva di altre liti giudiziarie, ribadendo tra l¿altro l¿intenzione a non eliminare i prodotti PeopleSoft se l”operazione dovesse andare in porto.
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