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Torna sulla denuncia presentata alcuni settimane fa per aggiotaggio contro ignoti, il patron di Tiscali, Renato Soru.
Secondo il presidente e fondatore dell¿Isp sardo, che oggi operasu base pan-europea,la società starebbe risentendo del costo sociale di quanto è accaduto a Parmalat, sulla quale si sono innestate una serie di speculazioni sui mercati finanziari che hanno danneggiato l¿Isp.
¿Il costo sociale di Parmalat forse non lo abbiamo ancora capito – ha dichiarato Soru – all”interno di un disastro c”é sempre qualcuno che si può arricchire. Come dopo un bombardamento – ha aggiunto – c”é sempre qualcuno che si arricchisce, così dopo Parmalat, che è stata come un disastro, qualcuno ha cercato di arricchirsi. In questo caso, qualcuno che ha usato la propria intelligenza in modo sbagliato”.
Il presidente non ha voluto rivelare i dettagli sugli sviluppi della denuncia contro ignoti presentata il 23 gennaio, ha escluso che tali voci si possano in qualche modo ricondurre alla propria persona e all”impegno politico. “Non credo“, ha detto.
Il mese scorso, i vertici dell¿Isp avevano fatto sapere che queste false indiscrezioni erano state fatte circolare ¿¿da chi voleva fare speculazione sul titolo”.
Alcuni trader avevano riferito che i rumors sulle presunte irregolarità contabili di Tiscali provenivano probabilmente dagli ambienti finanziari di Londra, e in realtà basta molto poco per creare problemi a un titolo quotato.
Gli stessi trader sono sempre stati convinti che sulla vicenda ha pesato la tensione conseguente alla vicenda Parmalat.
¿¿E¿ un dato di fatto che c”è una situazione di incertezza generale dopo il caso Parmalat“, aveva ammesso un broker.
Il titolo Tiscali è sempre stato molto soggetto a speculazione, ma questa situazione poteva nascondere qualcos¿altro, come per esempio novità sul nuovo Amministratore delegato di Tiscali, che dovrà prendere il posto di Renato Soru.
Intanto Tiscali aveva subito smentito l”esistenza di impedimenti alla certificazione del bilancio relativo al 2003, affidato alla società di revisione Deloitte.
Tiscali aveva ricordato che come in qualsiasi società il processo di certificazione è iniziato alla fine del mese di dicembre ed è attualmente in corso. Tiscali, si leggeva nella nota, si riservava di agire legalmente contro tali dichiarazioni e nei confronti di chi continuerà ad alimentare tali voci.
Secondo il Gruppo di Soru, sarebbe in atto una campagna di screditamento della società, dopo le voci circolate sulle difficoltà di pagare gli stipendi e di un debito di 336 mln di euro. ¿E” del tutto falso quanto pubblicato a proposito di un fantomatico debito di Tiscali nei confronti di Telecom Italia¿, avevano detto dal Gruppo.
Intanto ieri Tiscali, nel corso dell”incontro con la stampa per la presentazioni dei dati trimestrali, ha comunicato d¿aver già avviato da alcune settimane i contatti con le agenzie Standard & Poor”s e Moody”s per ottenere un rating alle proprie obbligazioni. L”incarico non è stato ancora formalizzato.
La società è presente nel mercato dei bond con 80,3 milioni di euro in scadenza nel luglio del 2004, 250 milioni in scadenza a metà del 2005. Nel 2006 giungono a maturazione altri 209,5 milioni di euro, ma si tratta di bond convertibili che la società può decidere di rimborsare in azioni.
“Non escludiamo” di ricorrere all”emissione di nuovi bond, ha spiegato Soru. “Forse non siamo stati abilissimi nella comunicazione – ha aggiunto poi Soru – si trascina l”idea di una Tiscali che fa free Internet, ma Tiscali è una società Internet e oggi la crescita di Internet è nell”Adsl“.
La società ha chiuso il quarto trimestre 2004 con perdite ante-imposte per 141,1 milioni di euro, a fronte delle perdite per 83 milioni di euro del quarto trimestre 2003.
L”azienda ha dato anche alcuni chiarimento sulle guidelines dei prossimi due o tre anni, anche se il business plan verrà presentato nel corso dell”anno.
L”intenzione é di crescere soprattutto nell”Adsl, portando i ricavi dagli 1,2 miliardi di euro previsti per il 2004 a oltre 1,6 miliardi del 2005 e sopra i 2 miliardi del 2006. A livello di margini operativi lordi, si va da un tasso dell”11% sui ricavi previsto a fine 2004 (8% nel 2003), al 16% del 2005 sino al 20% nel 2006.
Riguardo alle attività dell”Isp sardo all”estero è in corso una valutazione che potrebbe vedere “l”uscita da mercati come Svizzera, Norvegia, Svezia e Sudafrica per concentrarsi sui mercati strategici” ha affermato Soru.
I piani della società mirano a massimizzare gli sforzi sui mercati strategici ma non escludono l”interesse per nuove aree.
“Venderemo in presenza di buone offerte e ci sono stati dei contatti” ha spiegato Soru precisando che i Paesi core “sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Benelux“.
Quanto alla possibilità di nuove acquisizioni, ha aggiunto il presidente, un interesse dichiarato è per la “nuova Europa“, dove i margini sono bassi ma il potenziale di crescita è alto.
Entrando poi nel merito della persona che andrà a sostituirlo nelle sue funzioni, perché da tempo ha ormai ufficialmente dichiarato la sua intenzione di lasciare l¿incarico per darsi alla politica, Soru ha detto senza tanti giri di parole: ¿per ora c”é e sono io¿.
“Non abbiamo fretta, aspettiamo di trovare la persona giusta – ha aggiunto – stiamo anche pensando a una promozione dall”interno, c”é qualcuno dei nostri che ha fatto molto bene. Per ora non è ancora stato deciso niente”.
Il nuovo Ad, insomma, verrà nominato “quando ce n”é bisogno, per adesso io sto lavorando“.
Questo, ha spiegato l”imprenditore sardo, non significa un passo indietro rispetto al prospettato impegno politico, ma semplicemente che c¿è ancora quale mese di tempo per fare la scelta giusta.
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