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Quando si dice che fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. L¿FBI impegnata in un¿operazione contro la pirateria di Dvd hanno denunciato ieri tre ex dipendenti di una azienda di post-produzione e un altro uomo che riusciva a ottenere copie di film, niente meno che da un famoso attore di Hollywood.
Negli Stati Uniti, gli studios cinematografici sono ormai angosciati per ciò che sta avvenendo sul mercato del cinema e della musica.
Facendo riferimento ad alcune recenti stime, questo fenomeno li priva ogni anno di milioni di dollari di entrate. Entrando più nel particolare: secondo le cifre della società di ricerca britannica Informa Media Group, circa 144.000 film sono scaricati illegalmente ogni giorno da internauti dotati di connessioni a banda larga.
Se consideriamo il 50% di questi download come vendite mancate, per un valore medio di 3,50 dollari ognuna, questo significa che Hollywood ha registrato per il solo anno 2003 un mancato guadagno di 92 milioni di dollari, precisa Informa.
Motivo importante che ha trascinato le major in una battaglia giuridico-politica senza esclusione di colpi, che mira a estirpare il male alle radici.
Era già da tempo comunque che qualcuno parlava della possibilità che fosse proprio chi lavora nel settore a rappresentare un importante connessione con il mondo della pirateria.
Prova ne è l¿ennesimo business di film taroccati, sventato dagli agenti federali che aveva come importante anello un attore, per giunta molto noto agli appassionati di cinema.
L¿agente dell¿FBI Ralph Boelter nella conferenza stampa che si è tenuta oggi a Los Angeles, durante la quale sono stati mostrati ai cronisti i film e le attrezzature per copiarli, ha dichiarato che “Siamo di fronte a un crescente interesse da parte di tutta la nazione che chiede di punire con forza questo tipo di reati”.
L”attore in questione, il 70enne Carmine Caridi, ha interpretato il ruolo del poliziotto e quello del bandito in dozzine di film, tra cui due episodi del “Padrino” e ha anche interpretato il ruolo di Vince Gotelli nella serie Tv ¿NYPD Blue¿ trasmessa dalla ABC.
Gli agenti hanno detto che non intenteranno un”azione legale contro Caridi, che è un importante elemento dell”indagine.
L¿attore sostiene che non era a conoscenza del fatto che l¿amico appassionato di cinema a cui passava i film, copiasse e distribuisse le copie che Caridi aveva ricevuto dalla Academy of Motion Picture Arts & Sciences, da cui adesso è stato espulso.
L”amico di Caridi, Russell William Sprague, 51 anni, di Homewood, in Illinois, è stato accusato ieri mattina dal grand jury federale con l”accusa di cospirazione e infrazione del diritto d”autore. Se riconosciuto colpevole, potrebbe passare anche otto anni in carcere.
Per voce della potente MPAA (Motion Picture Association of America), i grossi studios cinematografici avevano annunciato già lo scorso mese di ottobre, la loro intenzione di non inviare più ai 5.600 membri dell”Accademy of Motion Picture Arts and Sciences, vale a dire la giuria che assegna gli oscar, le copie gratuite dei film iscritti alla competizione.
Questa manna di DVD di eccellente qualità alimenterebbe il circuito della pirateria, in particolare verso l¿estero, aveva spiegato Jack Valenti, 82 anni, presidente del MPAA dal 1966.
Infatti un recente studio di AT&T Labs, ha rivelato qualcosa di sconcertante, a mettere in Rete i film sono proprio gli insiders, professionisti del settore.
¿Se i membri della giuria vogliono visionare le opere candidate agli oscar, non dovranno che andare nelle sale cinematografiche¿, aveva dichiarato laconico Valenti.
La decisione aveva immediatamente acceso le polemiche a Hollywood. In una lettera aperta, trecento artisti del cinema, tra i quali Clint Eastwood, Sean Penn e ancora Francis Ford Coppola, avevano dichiarato, che a loro avviso, questa misura avrebbe aumentato la discriminazione a favore dei grossi produttori hollywoodiani, meglio distribuiti rispetto ai piccoli film indipendenti.
Di fronte alle reazioni suscitate, la MPAA aveva fatto sapere di essere pronta a rivedere la propria posizione.
Ma secondo il Wall Street Journal, starebbe in realtà pensando a un metodo per criptare i Dvd in modo che gli eventuali pirati possano essere individuati e allontanati dalla giuria degli oscar.
Gli esperti, infatti, hanno sempre dichiarato che ¿¿prima di fare appello al legislatore americano per regolamentare il problema della pirateria, l¿industria cinematografica farebbe meglio a fare un controllo interno, alcuni degli operatori del settore sono infatti grossi fornitori di file che poi vengono piratati¿.
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Criptaggio dei Dvd per scoprire i pirati tra i giurati degli oscar
P2P: il cinema si prepara alla difesa. Ma la minaccia arriva dagli insider