Italia
Nessuna sfiducia formale per il presidente Rai Lucia Annunziata, almeno per il momento.
Lo hanno annunciato i consiglieri di Viale Mazzini Francesco Alberoni, Angelo Maria Petroni e Marcello Veneziani, nonostante avrebbero le possibilità tecniche di sfiduciare il presidente e di dimetterlo dal suo incarico.
I consiglieri hanno fatto sapere di non accettare il gioco allo sfascio dell”azienda con pura finalità elettorale e prendono atto che si è rotto un rapporto di fiducia e quindi, anche senza soluzioni drastiche, non saranno più possibili quelle concordate.
Importante quindi la riunione fissata per oggi del Cda, che ha quasi il suono di un¿udienza.
Obiettivo dell¿Annunziata è, infatti, quello di portare davanti la Commissione parlamentare di Vigilanza e l¿Authority i consiglieri colpevoli, a suo avviso, di essere in diretto rapporto con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, da cui riceverebbero indicazioni su conduttori e programmi.
Dopo le accuse del presidente Rai, laCodacons ha chiesto di visionare i tabulati delle telefonate dei consiglieri Rai, alla ricerca dei colpevoli.
I consiglieri si sono immediatamente difesi e, in una nota congiunta, hanno ribadito che la propagazione di notizie infondate e lesive della dignità e dell”autonomia del Consiglio nella sua collegialità e nei suoi singoli componenti, ¿getta discredito sulla Rai intera, infonde disorientamento e sfiducia all”interno dell”azienda e sprofonda la Rai nel clima demagogico pre-elettorale“.
Alberoni, Petroni e Veneziani sono del parere che ¿¿con queste reiterate e incaute esternazioni si sia incrinato il rapporto fiduciario con il presidente“.
Si aspetta quindi con grande interesse il termine della riunione di oggi, che in ogni caso porta all¿ordine del giorno il piano editoriale e la discussione sul digitale terrestre con la delibera che riguarda i canali del nuovo sistema, ma tutti sappiamo che sarà difficile non toccare l¿argomento dei rapporti interni, ormai così logorati.
Veneziani ha dichiarato che le condizioni tecniche per dimettere il presidente ci sono, ¿Lei non ci rappresenta più¿, ma spiega che si è deciso di valutare l¿opportunità di un simile gesto e la ricaduta a livello mediatico con ulteriori turbolenze per l¿azienda.
Il consigliere ha poi tagliato corto: ¿Non siamo degli irresponsabili noi. Da parte mia posso dire che non ci sarà più quella ricerca del consenso, che ritenevo primaria fino a questo momento. Si è interrotto un rapporto di fiducia. Ormai siamo come dei separati in casa¿.
Pare che sulla discussione in atto abbia pesato molto l¿azione del presidente della Vigilanza Claudio Petruccioli e del Direttore generale Flavio Cattaneo, che hanno cercato di far valere il senso di responsabilità.
Secondo alcune indiscrezioni la Annunziata avrebbe tentato un avvicinamento indiretto ai consiglieri tramite qualcuno dei suoi assistenti.
Ma è chiaro che ormai lo strappo c¿è e non si può mettere sopra una toppa.
I consiglieri pretendono adesso delle scuse pubbliche, chiedono insomma che la Annunziata ritiri o chiarisca meglio le accuse. Oppure si dimetta.
La crisi Rai, che continua da mesi e che sta diventando una saga fatta di colpi e contraccolpi tra il presidente e il Dg Cattaneo è ormai sotto i riflettori anche della stampa straniera.
L¿eminenteNew York Times ricorda che ¿da quando Silvio Berlusconi ha assunto l¿incarico, diversi commentatori e diversi programmi politici particolarmente critici nei confronti del premier sono stati sospesi¿. E ancora scrive che in Italia alla base delle critiche al premier Berlusconi c¿è il conflitto di interesse. L¿opposizione, secondo il NYT, ritiene che ¿Berlusconi usi la sua influenza politica per avere vantaggi per le sue reti televisive private¿.
Il francese Le Mondescrive che ¿La vita dell¿azienda è scandita dai continui scontri tra la presidente e il Direttore generale Flavio Cattaneo, mentre un¿atmosfera di sospetto regna in seno ai tre canali pubblici¿.
Aggiungendo che ¿Per il suo cinquantenario, la televisione pubblica italiana avrebbe potuto sperare in un clima meno deleterio. Le relazioni tra la Rai e il potere politico non sono mai state così tese. E le recenti dichiarazione del suo presidente non calmano il gioco¿.
Mentre El País(solo su abbonamento) parla di una ¿seconda crisi televisiva¿ dopo quella apertasi con la decisione della camera di rinviare in commissione il disegno di legge Gasparri.
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