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Iraq: comincia la corsa ai telefonini

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Gli abitanti di Bagdad stanno prendendo d¿assalto i negozi di telefonia, entusiasti all¿idea di poter finalmente possedere un telefonino.

I cellulari erano stati infatti banditi dal regime di Saddam Hussein e la gente cominciava a disperare di veder riattivare il servizio, visti i ritardi e le polemiche che hanno caratterizzato la gara di assegnazione delle licenze per la ricostruzione dei network.

I punti vendita dell¿operatore Iraqna, che copre il centro del Paese, sono protetti all¿esterno da guardie giurate che difendono gli accessi, mentre le serrande restano semi abbassate per difendere i negozi dall¿assalto dei clienti.

Dall¿ora di apertura &#232 un continuo via vai di nuovi acquirenti, tanto che anche il direttore della compagnia ha dovuto unirsi al personale di vendita per dare una mano a smaltire gli ordini.

Iraqna, il cui azionista di maggioranza &#232 la compagnia egiziana Orascom, &#232 una delle tre societ&#224 autorizzate, da dicembre, a operare in Iraq.

Il gruppo ha lanciato le carte prepagate subito dopo le festivit&#224 musulmane dell¿Al-Adha: il prezzo &#232 di 20 dollari per 15 giorni e 30 dollari per un mese. L¿abbonamento costa 69 dollari.

Fino ad ora, per poter utilizzare un telefonino, gli iracheni dovevano versare una caparra di 650 dollari. Un costo inaccessibile per la popolazione, ridotta alla fame dal regime.

Dal momento del lancio del servizio, lo scorso venerd&#236, sono andate esaurite tutte le linee a disposizione, nonostante molti si lamentino del costo, ancora elevato, del servizio.

Dopo aver deliberatamente abbattuto le reti telefoniche terrestri durante la guerra a causa del loro uso militare da parte del regime, la coalizione Usa aveva vietato anche l¿uso della rete satellitare Thuraya che avrebbe consentito una rapida localizzazione delle postazioni Usa.

La gente, dopo la fine del conflitto, ha cominciato a reclamare l¿esigenza di poter disporre delle reti telefoniche e cos&#236 la coalizione che guida il Paese ha indetto il bando di gara per l¿aggiudicazione delle licenze, assegnate dopo diverse vicissitudini a tre consorzi.

La telefonia cellulare &#232 utile ¿ spiega un ragazzo di 23 anni ¿ dal momento che le linee fisse non funzionano e il GSM &#232 molto meno caro dei sistemi satellitari.

Il popolo ne ha bisogno anche a causa del clima ostile che regna nel Paese, dove gli attentati che coinvolgono i civili sono all¿ordine del giorno.

La sicurezza, dunque, il motivo principale della corsa all¿acquisto di un telefonino: molta gente teme a mandare i figli a scuola o all¿universit&#224 per paura di non poter pi&#249 avere loro notizie. E cos&#236 il cellulare, nonostante il salario medio sia di appena 150 dollari al mese, diventa un passo obbligato verso il ritorno alla normalit&#224 in un Paese stremato dalla guerra e da un regime sanguinario.

¿Spero che i prezzi si abbassino¿ – dice un altro ragazzo che &#232 stato pronto a sborsare 124 dollari pi&#249 30 di carta prepagata per accaparrarsi un telefonino ¿ ¿visto che abbiamo passato una vita in attesa degli apparecchi¿.

C¿&#232, dunque, chi &#232 pronto a fare dei sacrifici per avere un telefonino, mentre ancora la maggioranza della popolazione deve attendere che i prezzi diventino pi&#249 bassi. Con ogni probabilit&#224 non ci vorr&#224 molto: la concorrenza nel Paese sta infatti per decollare dal momento che tutti e tre gli operatori vincitori della licenza hanno avviato i lavori di costruzione delle reti e sperano di portarli a termini entro un anno al massimo.

Alessandra Talarico

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