Europa
Il ministro francese dell¿Industria Nicole Fontaine si è dichiarato contrario all¿emendamento che obbliga i fornitori di accesso a Internet a censurare i siti dal contenuto offensivo, nell¿ambito della nuova legge sull¿economia digitale (LEN), o ¿pacchetto telecom¿.
¿Spero che l¿emendamento non sia votato nel quadro del pacchetto telecom (all¿esame dei deputati da domani, ndr) e che la soluzione sia trovata nel quadro della seconda lettura della legge sull¿economia digitale¿, ha dichiarato il ministro.
La controversa LEN è stata adottata dall¿Assemblea l¿8 gennaio scorso ed ha subito scatenato un vespaio di polemiche tra gli ISP francesi che hanno definito la legge ¿liberticida¿ e hanno minacciato di sospendere ogni servizio nel caso fosse stata approvata anche in seconda lettura.
In particolare i fornitori d¿accesso criticano l¿idea della censura, definendola non solo pericolosa, ma anche impossibile da praticare e non di loro competenza. L¿imposizione, inoltre, è in aperta violazione della direttiva europea sul commercio elettronico, che la LEN dovrebbe adottare.
¿Personalmente ¿ dice la Fontaine ¿ preferirei che il dibattito avvenisse in un clima più sereno¿, anche in considerazione del fatto che la questione tocca settori molto delicati: ¿¿il problema è più profondo. Alla radice ci sono infatti delle questioni sociali¿come il rispetto della vita privatae la protezione dell¿infanzia contro i siti di natura pedofila.
¿Ho consultato associazioni e ISP. Ognuno è d¿accordo nel dire che bisogna conservare un certo controllo¿. Il ministro intanto è in attesa del rapporto del forum sui Diritti Umani, mentre le famiglie rivendicano la loro responsabilità nella sorveglianza dei contenuti. ¿Il punto di vista delle famiglie è essenziale¿ ha ricordato la Fontaine.
Dagli incontri con i rappresentanti di settore sono emersi diversi spunti di riflessione: innanzitutto la necessità di nuovi strumenti per individuare i siti a contenuto pornografico; il miglioramento dei software di filtraggio e la redazione di una ¿carta¿ riguardante le conseguenze in caso detenzione di un sito illegale.
Il ministro ha anche indicato alcuni punti di cui si discuterà alla Camera dei deputati. Tra essi la creazione di un numero verde per i servizi sociali, la fatturazione dal primo secondo per gli utenti di carte prepagate o ancora l¿autorizzazione preventiva affinché i possessori di cellulari abilitati alla connessione a Internet siano iscritti in un elenco.
Interrogata riguardo le disposizioni che prevedono alcune restrizioni dei poteri dell¿Autorità di regolazione per le tlc (ART) il ministro ha dichiarato che il progetto di legge non riduce affatto i poteri dell¿ART, anzi ¿¿li aumenta in rapporto alla situazione attuale¿, in particolare per quel che riguarda il controllo tariffario, la valutazione dei mercati rilevanti e le misure relative alla conservazione dei dati.
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