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Brian Francis Joyce, ritenuto colpevole di collezionare e diffondere foto pedofile su Internet, non potrà accedere alla Rete per tre anni.
Lo ha stabilito una corte d¿appello degli Stati uniti, aggiungendo la restrizione alla condanna di 27 mesi di reclusione e tre anni di libertà vigilata.
L¿uomo, sul cui computer erano state rinvenute più di 600 foto, si è dichiarato colpevole e ha rinunciato a far ricorso in appello, ma ha dichiarato che potrebbe ricorrere contro le restrizioni all¿accesso alla rete che secondo lui violerebbero il primo emendamento dalla Costituzione americana sulla libertà di espressione.
¿Le limitazioni imposte erano condizioni anteriori alla libertà vigilata di Joyce, allo scopo di proteggere il pubblico e l¿accusato stesso e minimizzare la possibilità che faccia di nuovo male a se stesso e agli altri¿¿, ha affermato il giudice Ronald Gould, aggiungendo che la condanna è stata fin troppo ¿giudiziosa¿.
Appena due giorni fa, l¿associazione Meter di Avola (Siracusa) ha denunciato 19 siti contenenti materiale pedopornografico al Compartimento di Polizia Postale di Catania.
I siti, che sono già al vaglio degli inquirenti, contenevano immagini di bambini in atteggiamenti sessuali indotti da personale adulte, che in alcuni casi apparivano anche nelle foto.
Nel solo nel mese di gennaio l¿associazione ha presentato 530 denunce formali alle autorità di Polizia Internazionale e Italiana, riguardanti 1320 siti pedofili.
I reati legati alla pornografia infantile, infatti, dal 1988 sono aumentati del 1500%.
A renderlo noto lo studio Child abuse, child pornography and the internet (abuso sui minori, pornografia infantile e Internet) della NCH, una delle maggiori istituzioni britanniche a difesa dei diritti dei bambini. Le difficoltà a identificare e prevenire gli abusi sui minori¿ si legge nel rapporto ¿ sono sempre esistite, ma Internet ha aggiunto alla questione nuove e più complesse problematiche giuridiche e logistiche.
Nell¿era pre-Internet era molto più difficile reperire immagini pedo-pornografiche, si trattava più che altro un giro di loschi collezionisti, ma ora ¿ dice l¿autore John Carr ¿ è entrata nel business la criminalità organizzata che ne produce e diffonde su larga scala un numero neanche lontanamente immaginabile.
La Rete ha reso le cose enormemente più rapide e facili: un pedofilo sa che la visione di immagini di abusi su minori alimenta le sue fantasie e gioca un ruolo fondamentale nel desiderio di commettere dei crimini sessuali. Questa gente sa che attraverso Internet può reperire tutto ciò di cui ha bisogno, e crede di poterlo fare in modo anonimo.
In base ai dati forniti dall¿associazione Telefono Arcobaleno, nel 2003 sono stati 17.016 i siti a contenuto pedo-pornografico denunciati, in crescita di oltre il 70% rispetto al 2002. E fra i Paesi a più alto tasso di presenza, l”Italia risulta essere al quinto posto.
All”Italia va anche il ¿primato¿ nell”Unione Europea per l”Internet Service Provider con maggiore concentrazione di siti pedofili pubblicati: si tratta di Libero.it, con 284 siti.
A livello mondiale, lo stesso primato spetta a un sito brasiliano: Terra.com.br, con 1.195 siti. Per quel che riguarda gli host con maggiore concentrazione di gruppi e comunità a contenuto pedofilo, al primo posto si posiziona MSN, con 849 siti e al secondo YAHOO!, con 589.
Per quanto riguarda la media mensile dei siti segnalati da Telefono Arcobaleno, sono 1.418, ovvero 315 alla settimana e 46 al giorno. L”Italia è fra gli Stati a maggior concentrazione, con 423 siti pedofili pubblicati (quattro volte di più alto rispetto all”anno precedente, quando i siti erano 111, con un incremento del 281,08%), e si posiziona al quinto posto rispetto al resto del mondo, per percentuale di siti denunciati, dopo a Stati Uniti (61,72%), Corea del Sud (7,95%), Russia (7,24%) e Brasile (7,11%). Ultima la Grecia con 02%
Oltre 13.000 sono i siti legati al pedo-business, confermando la incontrastata radice commerciale della maggior parte delle attività pedofile online. Per quanto riguarda gli Isp/Host che hanno ospitato il maggior numero di siti pedofili, l”associazione stabilisce che il primato mondiale spetta a un operatore brasiliano (con 1.195 siti), seguito da tre operatori statunitensi.
I dati, per l” associazione ””confermano non solo un massivo incremento della pedofilia in Internet, ma anche una preoccupante serie di carenze legislative e nell” azione effettiva di contrasto del fenomeno””.