Proprietà intellettuale: i big delle tlc e dei media uniti contro la pirateria sulle reti 3G

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Alcuni tra imaggiori protagonisti del settore della telefonia mobile, dei semiconduttori e dei media hanno deciso di unire le proprie forze per certificare una tecnologia che protegga la propriet&#224 intellettuale dei contenuti multimediali scambiati sui telefonini.

La Content Management License Administrator (CLMA) – voluta, fra gli altri da Nokia, Intel, Samsung Electronics, RealNetworks, Matsushita mm02 e Warner Bros – autorizzer&#224 i fornitori di contenuti, gli operatori mobili e gli altri player coinvolti nella catena di produzione a utilizzare la tecnologia anti-pirateria sviluppata dall¿ Open Mobile Alliance, un¿organizzazione che riunisce 350 aziende del settore tecnologico.

La questione di una tecnologia di protezione del copyright anche per i telefonini &#232 stata sollevata dalla crescente popolarit&#224 del video streaming, un servizio che consente agli utenti di sfruttare la velocit&#224 messa a disposizione dalle nuove reti mobili per scaricare e scambiare file video e musicali e guardarli sul cellulare.

Le case discografiche e cinematografiche hanno gi&#224 da tempo intrapreso la loro battaglia contro il download illegale di musica e video da Internet tentando diverse strade: dalle citazioni in giudizio dei singoli utenti alla messa in stato d¿accusa dei provider, rei di non controllare quanto succede sui loro server.

Le major temono ora che quello dei telefonini possa diventare un altro fronte caldo e che possa assestare il colpo di grazia alla gi&#224 traballante economia del settore.

Gli esperti del settore delle tlc, per&#242, sostengono che la creazione di una tecnologia standard che salvaguardi i diritti d¿autore possa aiutare a promuovere una pi&#249 ampia adozione dei cellulari di terza generazione. A differenza delle azioni portate avanti finora dalle singole aziende o legate ad un servizio specifico.

Lo standard aperto consentir&#224 dunque lo scambio dei contenuti da un apparecchio mobile all¿altro, escludendo il pericolo di poter incorrere nelle ire dei patron dell¿industria che da tempo accusano Internet ¿ e ora anche i telefonini ¿ di essere la causa primaria del crollo delle vendite di CD e DVD che interessa il settore da oltre tre anni.

Alessandra Talarico

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