Italia
Il Sic (Sistema Integrato delle Comunicazioni) continua a rappresentare un grosso pericolo per la compattezza della maggioranza di governo.
Le Commissioni Cultura e Trasporti della Camera hanno infatti ridefinito il Sic, ma con evidente dissenso dell¿Udc che ha espresso voto contrario e un¿astensione sull”emendamento di Romani, che punta a ridurre dal 20 al 30% il paniere dei ricavi rispetto alle stime effettuate.
Pur apprezzando lo sforzo del relatore – aveva spiegato nell¿occasione il capogruppo Udc in Commissione Trasporti, Rodolfo De Laurentiis – riteniamo insufficiente la risposta alle nostre considerazioni sul Sic. Riteniamo necessario un ulteriore sforzo per recepire in pieno i rilievi critici del presidente Ciampi. Se le cose non cambiano, presenteremo i nostri emendamenti in Aula¿.
Rispetto al testo rinviato alle Camere, dal Sic vengono eliminati – secondo la proposta del relatore – libri e dischi (esclusi quelli allegati ai giornali), la produzione di cinema e fiction, la produzione degli spot, le pubbliche relazioni.
¿C¿è stato un invito ¿ aveva ancora detto De Larentiis – a migliorare la formulazione: abbiamo ancora qualche giorno di lavoro, daremo il nostro contributo come abbiamo fatto in tutti questi mesi. Il faro resta il messaggio di Ciampi. I criteri di riferimento, l¿omogeneità e la quantificabilità dei segmenti contenuti nel Sic¿.
Ma sembra proprio che la situazione non si stia mettendo per niente bene.
Ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ritenuto opportuno invitare a Palazzo Chigi il leader dell¿Udc Marco Follini, che nei giorni scorsi aveva sostenuto la posizione di Laurentiis.
¿In Parlamento ¿ aveva precisato Follini – in occasione del Ddl Gasparri e di altre votazioni su provvedimenti importanti, faremo pesare le nostre convinzioni ma non saranno materie di scambio per la verifica¿.
E il segretario non aveva evitato la stoccata a un passaggio del discorso del premier per il decennale di Forza Italia.
¿L”equazione che ho sentito da qualche parte secondo cui la magistratura è peggio del fascismo non mi convince¿, aveva commentato Follini.
Quello di ieri tra i due uomini è stato comunque un incontro, a dir loro semplicemente “interlocutorio¿, durato per oltre due ore e mezzo.
Lo riferiscono fonti vicine al leader dell”Udc, precisando che la verifica è rimandata alla prossima settimana.
Durante l”incontro – al quale verso la fine si è unito anche il vicepresidente Gianfranco Fini – Follini avrebbe ribadito di non essere interessato alla spartizione delle poltrone ma di mirare piuttosto a una svolta che rafforzi il governo.
Il giorno prima c”era stato un colloquio tra il premier e Fini, leader di An e promotore della verifica, che punta a raggiungere una maggiore collegialità nelle decisioni di governo, soprattutto in materia di politica economica e sicuramente in questo ambito ha pesato le difficoltà che sta incontrando il testo di riforma radioTv del ministro Maurizio Gasparri, che è dello stesso partito del vicepremier.
L”ufficio stampa dell”Udc ha precisato che i termini di presentazione degli emendamenti sul Ddl Gasparri scadono lunedì alle ore 14, ¿Fino ad allora il partito guidato da Marco Follini – sottolinea il comunicato – Sic. Non esiste pertanto alcun emendamento Udc già pronto o presentato¿.
La conferenza dei Capigruppo di Montecitorio ha, infatti, deciso che le votazioni sugli articoli e sugli emendamenti al testo inizieranno a partire dal prossimo 3 febbraio.
L”opposizione ha presentato 4 pregiudiziali di costituzionalità al Ddl Gasparri. Lo ha annunciato il vicepresidente della Camera Fiori.
I primi firmatari delle pregiudiziali sono i capigruppo di Margherita (Castagnetti), Ds (Violante), Prc (Bertinotti) e Verdi (Boato). Il Ddl Gasparri ¿recepirà le ulteriori modifiche apportate dal Senato al decreto legge di proroga¿ per Rete4 e Rai3.
Intanto oggi il presidente della FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana),
Paolo Serventi Longhi, ha concluso la lettura del ”Manifesto per la libertà dell”informazione e della cultura” sostenendo che “Oggi nel nostro Paese si corrono gravi rischi: per questo continueremo la mobilitazione contro il Ddl Gasparri con iniziative e confronti per i quali chiediamo la partecipazione e l”impegno di tutti i cittadini”.
Con il manifesto, con quale si sono aperti gli Stati generali indetti da oltre 65 associazioni, ¿ci confronteremo con la maggioranza e l”opposizione senza pregiudizi ¿ ha scritto Serventi Longhi – convinti che occorra garantire libertà, diritto di critica, spazi per il confronto senza il quale c¿è il rischio reale di uno svuotamento della Costituzione. Con l”aiuto di tutti – ha concluso – si potranno far prevalere i diritti e le libertà costituzionali”.