Italia
Una settimana decisiva questa appena iniziata per il futuro asseto radiotelevisivo italiano. Giovedì prossimo 29 gennaio il Ddl di riforma a firma del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri tornerà infatti a Montecitorio e il Decreto Legge salvareti collegato al testo arriverà al Senato, dopo gli emendamenti apposti a seguito della lettera del Capo dello Stato.
Il Decreto Legge è stato adottato in fretta e furia per evitare il passaggio di Rete4 sul satellite e la scomparsa della pubblicità da Rai3.
Da ieri la Gasparri è tornata alle Commissioni Cultura e Trasporti della Camera. I lavori sono ricominciati dagli emendamenti del presidente della Commissione Trasporti, Paolo Romani (Fi), sulla definizione del Sic, il sistema integrato delle comunicazioni (all”articolo 2) e sui ricavi in base ai quali vengono calcolati i tetti antitrust (al 15).
Nel pomeriggio di oggi, una volta terminata la discussione, ci sarà anche l”ufficio di presidenza delle Commissioni.
Proprio per quanto riguarda il Sic, cha rappresenta un punto chiave del Ddl Gasparri è stato già ridefinito, con evidente dissenso, però, dell¿Udc, che ha espresso voto contrario e un¿astensione sull”emendamento di Romani, che punta a ridurre dal 20 al 30% il paniere dei ricavi rispetto alle stime effettuate.
¿Pur apprezzando lo sforzo del relatore – ha spiegato il capogruppo Udc in Commissione Trasporti, Rodolfo De Laurentiis – riteniamo insufficiente la risposta alle nostre considerazioni sul Sic. Riteniamo necessario un ulteriore sforzo per recepire in pieno i rilievi critici del presidente Ciampi. Se le cose non cambiano, presenteremo i nostri emendamenti in Aula¿.
Rispetto al testo rinviato alle Camere, dal Sic vengono eliminati – secondo la proposta del relatore – libri e dischi (esclusi quelli allegati ai giornali), la produzione di cinema e fiction, la produzione degli spot, le pubbliche relazioni.
¿C¿è stato un invito – continua De Larentiis – a migliorare la formulazione: abbiamo ancora qualche giorno di lavoro, daremo il nostro contributo come abbiamo fatto in tutti questi mesi. Il faro resta il messaggio di Ciampi. I criteri di riferimento, l¿omogeneità e la quantificabilità dei segmenti contenuti nel Sic¿.
Resta ancora caldo il tema delle telepromozioni, escluse dal riesame della legge: ¿Anche su questo punto – ha ribadito Pippo Gianni dell¿Udc – abbiamo qualcosa da ridire¿.
Le Commissioni della Camera hanno anche approvato l¿emendamento del relatore che recepisce all¿articolo 25 (sul digitale) il testo del Decreto Legge salvareti, ancora senza le modifiche introdotte a Palazzo Madama. Sì anche all¿estensione fino al 31 dicembre 2010 – su proposta dell¿Udc – del divieto per i proprietari di Tv di acquisire partecipazioni in imprese editrici di quotidiani. Bocciato, invece, l¿emendamento ancora dell¿Udc che puntava a estendere il divieto di incroci anche alle radio nazionali.
Modificata ancora la scadenza del Cda Rai, allungata a 90 giorni dalla realizzazione della prima offerta di pubblica vendita, cioè dalla prima fase di privatizzazione dell¿emittente pubblica.
E cambiata anche la data entro cui realizzare la fusione della Rai in Rai Holding, cioè entro 60 giorni dall¿approvazione della legge: si tratta, in entrambi i casi, di date che erano state ¿superate¿ dal rinvio del provvedimento alle Camere.
E¿ stato inoltre approvato un emendamento della Lega Nord che ripartisce l¿ideazione, la realizzazione e la produzione di programmi tra i centri di produzione e le sedi regionali anche in proporzione al numero di abbonati.
Due scogli su cui si proverà anche la compattezza della maggioranza. Nel merito della questione è entrato il segretario dell”Udc Marco Follini, che ha tentato di placare gli animi: ¿Non bisogna mai confondere questioni di principio con altri problemi ¿ ha commentato Follini -. In Parlamento, in occasione del Ddl Gasparri e di altre votazioni su provvedimenti importanti, faremo pesare le nostre convinzioni ma non saranno materie di scambio per la verifica¿.
Ma Follini non ha evitato la stoccata a un passaggio del discorso del premier Silvio Berlusconi per il decennale di Forza Italia.
¿L”equazione che ho sentito da qualche parte secondo cui la magistratura è peggio del fascismo non mi convince¿, ha commentato Follini.
Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, commentando la ridefinizione del Sic, si è detto aperto a proposte ulteriori.
Il governo, ha precisato il ministro, è, in ogni caso, ¿aperto a modifiche¿. Aggiungendo ¿anche se l”emendamento del relatore mi sembra equilibrato, se qualcuno ha ipotesi diverse immagino che le porterà a conoscenza della maggioranza in vista dell”esame che ci sarà in Aula¿.
Ma evidentemente conscio dei problemi in seno alla maggioranza che si sono aperti sugli emendamenti al suo testo, si è detto speranzoso ¿che nella maggioranza ci sia sintonia¿.
¿Se da parte dell”opposizione – ha concluso Gasparri – non c”è convergenza credo che si debba cercare sintonia nella maggioranza entrando nel merito della questione come si è fatto finora con estrema serenità¿.
Ma l”opposizione annuncia già battaglia. La senatrice Anna Donati, capogruppo dei Verdi in Commissione, che oggi presenterà in Senato una pregiudiziale di costituzionalità al cosiddetto Decreto salvareti, ha già sottolineato che ¿¿il governo cerca scorciatoie che lasciano irrisolte le incompatibilità costituzionali, evidenziate dal Presidente della Repubblica, che servono solo ad eludere la sentenza della Corte Costituzionale¿.
Il Ddl dovrebbe tornare in Aula venerdì, anche se il confronto sulla legge entrerà nel vivo la prossima settimana con i primi di febbraio. Entro il 7 febbraio avrà compiuto il suo percorso al Senato anche il Decreto Legge salvareti”. Il testo è calendarizzato al Senato per tutta la settimana, dopo essere già passato al vaglio dell”ottava Commissione Lavori pubblici.
Deve essere convertito in legge entro il 27 febbraio e stabilisce che l”Autorità per le garanzie nelle comunicazionideve verificare entro il 30 aprile 2004 l”avvio del digitale terrestre sulla base di alcuni parametri, la quota di popolazione, la diffusione dei decoder e l”offerta di programmi ad hoc, sui cui lo stesso presidente dell”Autorità, Enzo Cheli, aveva chiesto precisazioni.